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Fabio Concato, l’Ambrogino, l’Umarell, il Musico Ambulante

Fabio Concato

Un finale di 2020 ricco di soddisfazioni per il cantautore Fabio Concato, che grazie alla pubblicazione della fortunata canzone L’Umarell, i cui proventi sono stati devoluti integralmente in beneficenza per la lotta contro il Covid-19, ha ricevuto lo scorso dicembre l’Ambrogino d’Oro, il riconoscimento più prestigioso per i cittadini milanesi.

Un periodo positivo che continua anche nel 2021, con l’uscita di Musico Ambulante, una raccolta di 22 tra i suoi più grandi successi, rivisti e riarrangiati in una versione più essenziale, con la sola chitarra dell’amico e collega storico Andrea Zuppini e la voce emozionante ed emozionata del cantautore.

Florencia Di Stefano-Abichain e Matteo Villaci hanno raggiunto telefonicamente Fabio Concato in diretta su Jack, per scambiare qualche parola a proposito di questo fortunato periodo recente.

Hai dovuto studiare di nuovo il dialetto milanese, per comporre L’Umarell?

Non solo ho dovuto ripassarlo, ma ho anche dovuto chiedere consulto ai miei amici che ogni tanto lo parlano, e mi sono fatto aiutare per evitare errori e brutte figure! Dopo aver avuto il “via libera”, mi sono addirittura fatto spedire un dizionario di milanese e ho ricominciato a frequentarne le parole e non solo, perché è un peccato perderlo, è una vera e propria lingua, ricca al pari del napoletano, ad esempio.

Oltre all’operazione benefica straordinaria di questa canzone, in questo periodo hai potuto fotografare un periodo della storia di tutti noi. Come stai vivendo tu adesso questa seconda fase?

Vi devo confessare che adesso “j’accuse”, nel senso che il primo, nonostante il dramma e la tragedia, mi sembrava sotto tanti punti di vista un periodo interessante. Questo secondo lo sento in modo molto più pesante, credo come tutti. Siamo tutti confusi – e non credo felici. E oltre alla legnata dell’economia, disoccupazione, la cassa integrazioni, i risvolti sono gravi a livello psicologico ed emotivo, l’inesorabilità poi rende impotenti. Se poi ci aggiungiamo quello che sta succedendo politicamente, il carico non è confortante.

Ci consola però Musico Ambulante, il doppio cd in cui hai ripreso mano alcuni dei tuoi classici. Com’è rimettere la propria voce su questi brani dopo tanto tempo?

Premetto che questo non era nato come progetto discografico, ma semplicemente per il piacere di rimaneggiare e riprodurre una parte del mio repertorio in una veste essenziale, Mi sono reso conto che più vado avanti con gli anni, più voglio levarmi di dosso le cose inutili. Come diceva un mio amico, nelle canzoni “la ciccia poi si sente”, anche se solo con la chitarra o con il piano.

E così mi sono accorto che ricantare queste canzoni significa impossessarmene nuovamente, me ne sono riappropriato, riproponendole in una veste più sincera dopo 35 anni. Da lì abbiamo valutato avesse senso raccoglierle in un album.

Questo andare all’essenziale delle cose è forse un po’ un parallelo con ciò che sentiamo in questo periodo recente?

Certamente lo è, eccome. I riscontri che sto ricevendo dalla gente in questi giorni sul disco vanno tutti in questa direzione, mi dicono “che bello ascoltare questa canzone in questo modo, così vicina al nostro sentire di questo momento”. È in effetti il mio primo disco di musica da camera, da cameretta, nel senso più stretto del termine. Sto restituendo la mia musica nella sua sostanza, a loro e a me stesso.

Foto | ANSA

  • Autore articolo
    Florencia Di Stefano-Abichain
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    1) Israele, la diffusione del video delle torture nel carcere di Sde Teiman non è il problema. Gli abusi e l’impunità lo sono. (Daniel Solomon - physicians for human rights) 2) New York al voto. Trump minaccia gli elettori che devono scegliere il prossimo sindaco della città, in un’elezione che potrebbe rimodellare il partito democratico. (Roberto Festa) 3) E’ morto Dick Cheney. Il potente vice presidente americano artefice della guerra al terrore che plasmò gli stati uniti contemporanei. (Martino Mazzonis) 4) Francia, la battaglia contro il fast fashion è persa prima ancora di iniziare. A Parigi apre il primo negozio fisico di Shein, il colosso cinese noto per il pesante impatto ambientale e le vergognose condizioni dei lavoratori. (Francesco Girgini) 5) Spagna, la riconciliazione con il Messico passa dall’arte e dalla cultura. Madrid non ha ancora chiesto scusa per il periodo coloniale ma con una mostra e l’assegnazione del premio Cervantes prova a ricucire lo strappo. (Giulio Maria Piantedosi) 6) Belem 2025, ultima chiamata. Diario dalla Cop30: la flotilla dei popoli indigeni partita dal messico in viaggio verso il Brasile. (Alice Franchi) 7) Rubrica Sportiva. Il ritiro di Bopanna, il grande veterano del tennis mondiale. (Luca Parena)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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