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Austria, l’estrema destra sogna il governo

Immigrazione, rifugiati, tasse e chi, dopo il 15 ottobre, farà il governo con la Fpoe, il partito di destra populista. Potremmo riassumere in questa lista i principali temi della campagna elettorale per le elezioni politiche in Austria. Una campagna che è stata definita “la più sporca, velenosa” della storia recente del Paese, tra colpi bassi, accuse reciproche tra i partiti e soprattutto lo scandalo che ha travolto la Spoe, il partito socialdemocratico, accusato di aver messo in piedi una “macchina del fango” tramite Facebook contro Sebastian Kurz, il neo-leader del nuovo Partito Popolare e, secondo i sondaggi, il probabile vincitore e premier del prossimo governo.

Kurz, 31 anni, ministro degli Esteri, originario – come ama spesso ricordare – di un quartiere multietnico di Vienna, nel giro di pochi mesi è riuscito a far guadagnare consensi al partito, che gli ultimi sondaggi danno attorno al 33%. Ha puntato soprattutto sul tema dell’immigrazione, spingendo verso destra: stop agli irregolari e maggiore difesa delle frontiere.

Una linea che potrebbe spostare verso i “turchesi” (il colore che indica la sua lista) parecchi voti a spese della Fpoe. Il partito guidato da Heinz Christian Strache, che punta al ministero dell’Interno, potrebbe comunque incassare secondo i sondaggi circa il 25% dei voti e viene indicato da più parti come il futuro partner dei Popolari nel prossimo esecutivo. Questa è l’alleanza che viene considerata come la più probabile, sulla base dei numeri (dovessero essere confermate le previsioni) e dei programmi dei due partiti. Altrimenti, in questi giorni si è parlato anche di una possibile coalizione formata da Socialdemocratici ed Fpoe (precedenti in questo senso ci sono a livello locale), gli interessati hanno però escluso che possa avvenire. Oppure, di nuovo, di un esecutivo di Popolari ed Spoe del cancelliere uscente Christian Kern. Ma questa, soprattutto dopo i veleni della campagna elettorale, è l’ipotesi considerata meno probabile.

Qualunque cosa accada, certo è che ora, dopo gli anni del governo di grande coalizione a guida Spoe – in calo però di consensi e che potrebbe addirittura finire al terzo posto – la possibilità reale di una svolta a destra nella politica del Paese sta suscitando timori in non pochi austriaci. Solo a Vienna negli ultimi giorni ci sono state diverse iniziative, da cortei a volantinaggi, contro l’ingresso della Fpoe nell’esecutivo e altre manifestazioni sono state già annunciate per la prossima settimana. E anche i Socialdemocratici spingono su questo tasto, presentandosi come una sorta di ultimo argine contro il duo Kurz-Strache.

Tra timori e speranze, il voto di domenica 15 ottobre sta riscuotendo parecchio interesse. “Non ho mai sentito la gente parlare così tanto di politica come in queste settimane”, raccontava un conoscente. Delle elezioni, e di cosa succederà dopo, si discute non solo in televisione, ma anche nei caffè viennesi o in metropolitana. E per le strade, lungo le quali si alternano i banchetti dei vari partiti. A caccia, soprattutto, dei voti degli ultimi indecisi.

  • Autore articolo
    Flavia Mosca Goretta
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    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

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    In Sudan la violenza di genere e lo stupro usato come arma di guerra sono all’ordine del giorno. Nel mezzo della crisi umanitaria più grave del mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di un conflitto che si consuma anche sui loro corpi. La ong italiana Cesvi lavora sul campo per offrire supporto psicologico alle donne e alle loro famiglie. Martina Stefanoni ne ha parlato con Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Le iniziative del 25 novembre e DonneXstrada che di violenza di genere, parla tutto l'anno. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

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