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Divorzio: la Corte europea dei diritti umani condanna la Francia

Corte Europea dei Diritti Umani

Una donna che rifiuta di avere rapporti sessuali con suo marito non deve essere considerata dalla giustizia come colpevole in una causa di divorzio. È il verdetto della Corte europea dei diritti umani che oggi ha condannato la Francia e la giustizia francese, che in una sentenza della Corte civile d’appello di Versailles del 2019 aveva aggiudicato il contrario. A denunciare la decisione della giustizia francese e a far ricorso alla Corte europea dei diritti umani è una signora di 69 anni in causa di divorzio.

Nel 2018 il giudice degli affari familiari si era pronunciato a favore della signora, stabilendo che l’assenza di rapporti sessuali, nello specifico per ragioni di salute, non poteva costituire le condizioni di un divorzio per colpa. Il marito aveva fatto ricorso e nel 2019 la Corte d’appello di Versailles aveva clamorosamente ribaltato la sentenza pronunciando un verdetto di colpa esclusiva nella causa di divorzio contro la moglie, colpevole dunque, secondo i giudici appunto, di rifiutare le relazioni intime con il marito. Ricorso in Cassazione della moglie rifiutato. Infine, solo e ultimo ricorso, la Corte europea dei diritti umani che oggi ha infine dato ragione alla moglie, e viene da dire per fortuna. Quel che inquieta è la sentenza della Corte d’appello di Versailles che aveva giudicato la moglie colpevole. Come spiega la Corte europea nelle ragioni del verdetto che condanna la Francia e la giustizia francese, “considerare la moglie colpevole del rifiuto di rapporto sessuale equivale a ristabilire il dovere coniugale e a rimettere in questione contestualmente il delitto di stupro coniugale. Sarebbe come considerare che il consenso al matrimonio implichi un consenso acquisito e perenne alla relazione sessuale”.

“Spero che questa decisione segnerà una svolta nella lotta per i diritti delle donne in Francia”, ha commentato la moglie per bocca della propria avvocata. Speranza non rituale proprio a proposito della nozione giuridica di consenso, che in Francia visibilmente resta problematica, come dimostra in certo modo questa vicenda di divorzio. Nel dibattito epocale, alimentato dal processo della figura eroica di Gisèle Pelicot, la missione di informazione parlamentare sulle violenze contro le donne ha pubblicato nei giorni scorsi un primo rapporto proprio sull’urgenza e l’opportunità di introdurre anche in Francia la nozione di non consenso, per ora assente nella definizione penale dello stupro. Uno strumento giuridico in più necessario per ridurre il numero di denunce per stupro che finiscono senza condanna. Oggi in Francia sono il 94%.

  • Autore articolo
    Francesco Giorgini
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    A Milano arriva il Godai Fest: Rodrigo D'Erasmo, tra gli ideatori, ce l'ha raccontato

    Sabato 20 e domenica 21 settembre al Paolo Pini di Milano si terrà la prima edizione del Godai Fest, il festival multidisciplinare che unisce la musica alle arti performative e visive nato da un’idea del musicista Rodrigo D’Erasmo, del produttore Daniele Tortora e dell’artista visivo Cristiano Carotti per abbattere i recinti di genere e di partecipazione, connettere le arti, sperimentare nuovi linguaggi, ampliare le visioni. L’arte, in tutte le sue declinazioni, sarà protagonista di un viaggio attraverso i 4 elementi della cultura umana (Fuoco, Terra, Acqua, Aria) ai quali si aggiunge, secondo la filosofia orientale, il principio del Vuoto. Ad ogni elemento corrisponde un curatore: Rodrigo D'Erasmo in questa intervista di Elisa Graci e Dario Grande a Volume ci ha presentato il concetto e il programma di questo festival.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Il primo Pride della Valtellina Chiavenna. L'emozione, ha fatto salir la fame! Per merenda: pane burro e acciughe con bollicina,. Poi via si torna a Milano, al Piccolo Salone del Libro Politico al Conchetta. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    In Etiopia inaugurata la diga della discordia

    Il 9 settembre, dopo 14 anni di lavori, l’Etiopia ha inaugurato ufficialmente la Gerd, la Grand Ethiopian Renaissance Dam, il più grande progetto idroelettrico d'Africa, e tra i 20 più grandi al mondo. Da anni la diga è anche causa di tensione con i paesi a valle del Nilo: Sudan e soprattutto Egitto, che temono di vedere ridotte le proprie risorse idriche, anche in considerazione dei sempre più frequenti periodi di siccità. “Questa diga sarà certamente uno degli epicentri di tensione di questa regione nel prossimo futuro” spiega Luca Puddu, docente di storia dell’Africa all'Università di Palermo, al microfono di Sara Milanese. Ascolta l’intervista andata in onda in A come Africa.

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    Volume di mercoledì 17/09/2025

    Oggi a Volume abbiamo iniziato parlando del Festival Suoni Delle Dolomiti giunto alla sua 30a edizione, ma anche del Godai Fest, evento che si terrà nel weekend al Parco Ex Paolo Pini di Milano e che ci racconta Rodrigo D'Erasmo in qualità di direttore artistico. A seguire segnaliamo il concerto-evento pro Palestina organizzato da Brian Eno che si terrà questa sera a Londra, e concludiamo con il quiz dedicato al cinema, oggi incentrato sul film Il Diavolo Veste Prada del 2006.

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