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Se fanno ritirare Majorino mi candido

La ex vicesindaca del Comune di Milano, Ada Lucia De Cesaris, è pronta a candidarsi alle primarie del centrosinistra. Lo farebbe, spiega in questa intervista con Radio Popolare, se Pierfrancesco Majorino fosse costretto a ritirarsi.

Perché è stato fatto il suo nome come possibile candidato alle primarie?

Perché ho detto che se Majorino fosse costretto a ritirarsi sarei stata pronta a prenderne il posto. Io credo che tutti abbiano il diritto a partecipare.

Se Majorino si dovesse ritirare lei si candiderebbe alle primarie?

Se qualcuno lo costringesse sono pronta.

Sembra una dichiarazione di guerra a Francesca Balzani.

Io non faccio la guerra a nessuno, non è il mio scopo né la mia volontà. Lui c’è stato fin dall’inizio, ha diritto a esserci. Se si deve giocare si giochi tutti in maniera leale, ad armi pari e con un progetto e che scelgano gli elettori.

De Cesaris non fa i nomi degli avversari di Majorino ma ne delinea il profilo.

Secondo lei chi sta facendo pressioni su Majorino in questo momento perché si ritiri e con quale obiettivo?

In questo momento mi pare che qualcuno lo stia facendo con l’idea che poi uniti si sta tutti insieme. In realtà io vedo anche delle differenze di impostazione e di programma. Quindi credo che debbano stare tutti in campo, quelli che ci vogliono stare, e continuare, e poi noi andremo a scegliere.

Ada Lucia De Cesaris è stata vicesindaco della giunta Pisapia. Oggi è considerata vicino alla cosiddetta “area arancione” che fa capo all’assessore D’Alfonso il quale sostiene la candidatura di Giuseppe Sala. La sua, quindi, da più parti viene considerata una possibile candidatura che indebolirebbe Francesca Balzani, la candidata voluta da Pisapia.

Nell’intervista a Radio Popolare, De Cesaris critica anche Pisapia e Balzani per la vicenda del recupero delle aree degli scali ferroviari la cui delibera è stata bocciata dal Consiglio Comunale.

Come valuta il fallimento del progetto degli scali ferroviari?

Credo che sia un grave danno alla città credo che meritasse maggiore attenzione. Fa parte di quel processo che avevo in qualche modo previsto. Qualcuno ha detto che non c’erano divisioni, che andava tutto bene. Pare che il risultato dimostri che le preoccupazioni erano reali. Mi spiace è un lavoro buttato via; però ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. E’ stata una vicenda molto mal gestita da chi doveva proteggere questo lavoro. Credo che sindaco, vicesindaco e assessore competente avrebbero dovuto porre più attenzione.

Ascolta l’intervista con Ada Lucia De Cesaris a cura di Luigi Ambrosio e Gianmarco Bachi

Ada Lucia De Cesaris intervis

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    Luigi Ambrosio
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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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