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Damiano: “Renzi non si accanisca con i deboli”

1 milione e 400 mila lavoratori dipendenti che sono usciti dai redditi previsti dal Governo perderanno il diritto degli 80 euro mensili. Per beneficiarne occorre restare all’interno delle due soglie, massima e minima, di 26 mila euro lordi annui e di 8mila euro lordi annui.

Nello stesso tempo 1 milione e 600 mila persone, prima esclusi, avranno gli 80 euro. Sono coloro che, in corso d’anno , sono rientrati nei limiti di reddito previsti. Questi numeri sono stati forniti dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Particolarmente colpiti i redditi minimi. Molti lavoratori sono finiti tra i cosiddetti incapienti, quindi sotto la soglia degli 8mila euro annui lordi, e di conseguenza non beneficeranno più degli 80 euro.

E non solo: ci sarà chi dovrà restituirli. Un fatto che penalizzerà in particolare le persone che hanno già avuto decurtazioni dello stipendio, del reddito e che sono scivolati tra gli incapienti.

“ Togliere gli 80 euro ai redditi minimi è una perversione, il Governo trovi una soluzione “ dice Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro della Camera, ed ex Ministro del Lavoro.

Cosa pensa di questa regola decisa dal Governo che prevede per chi supera la soglia dei 26 mila euro lordi annui di reddito e per chi scende sotto gli 8 mila euro lordi , scivolando tra gli incapienti, la restituzione degli 80 euro ?

“Se il Governo ipotizza una misura a sostegno dei redditi medio bassi deve anche prevedere che nel caso di scivolamento in basso, sotto la soglia prevista, non si tolga il beneficio, soprattutto a quelli che hanno la sfortuna di finire tra gli incapienti, dopo aver avuto una diminuzione del reddito. Trovo incongruo che quelli che hanno una diminuzione del reddito debbano restituire quanto hanno avuto. Questa è perversione. Purtroppo nella politica hanno prevalso ragionamenti ragionieristici, freddi, numerici”.

Cosa bisognerebbe fare secondo lei?

“Agire con buon senso. Lo scopo della politica è aiutare le persone, non accanirsi nei confronti dei più deboli. Soprattutto nel momento in cui il Presidente del Consiglio pensa di estendere gli 80 euro anche ai pensionati, tra i quali ci sono 2-3 milioni di incapienti. A quelli non diamo nulla? Li diamo solo a chi è sopra quella soglia fino ai 1500 euro come abbiamo fatto per i lavoratori dipendenti ? Mi sembrerebbe una soluzione sciocca”.

Ascolta qui l intervista a Cesare Damiano

Cesare Damiano 80 euro

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    Redazione
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    Il Maestro, caduta e rinascita di un ex divo del tennis nella Roma degli anni ‘80

    Raul Gatti è un ex campione del tennis caduto in disgrazia, alcolista e disoccupato, interpretato da Pierfrancesco Favino nel film Il Maestro: “Ho seguito il tennis fin da ragazzo e mi sono subito affezionato a questo personaggio perdente, il più fallito che ho interpretato nella mia vita. Perché anche quelli che ho rappresentato in passato, per quanto fossero decaduti, avevano comunque un atteggiamento da vincenti”. Siamo negli anni ‘80 e Gatti viene assoldato per allenare un giovanissima promessa, Felice Milella, un ragazzino di 13 anni con i numeri per partecipare ai match più prestigiosi. Il regista Andrea Di Stefano aveva questo progetto nel cassetto molto prima che il tennis tornasse ad essere uno sport di moda: “Ho scritto questa sceneggiatura nel 2006, l’ho depositata e abbiamo le prove – ironizza il regista. Doveva essere il mio primo lungometraggio, prima ancora di realizzare L’ultima notte di Amore, con Pierfrancesco Favino, a cui avevo già pensato allora per questo personaggio di divo decaduto”. L'intervista di Barbara Sorrentini al regista Andrea Di Stefano e a Pierfrancesco Favino.

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