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Da Capo Verde il nuovo album di Natch, l’erede di Cesaria Evora

Quando nel giugno scorso, nell’ambito dell’Atlantic Music Expo, Natch è salito sul palco allestito nel patio del palazzo della cultura di Praia, la capitale del Capo Verde, e ha iniziato il suo showcase, fra addetti ai lavori che assistevano ci si è subito guardati, come per dirsi: ma da dove è saltato fuori? Fino ad adesso dov’era? E c’è stata l’emozione di trovarsi improvvisamente di fronte a un classico, un po’ l’emozione provata trent’anni fa quando ci si è trovati per la prima volta davanti Cesaria Evora.

Natch è un signore coi capelli bianchi, che in scena dimostra anche più dei sessant’anni che ha. All’anagrafe Eugenio Costa Santos, è nato da genitori capoverdiani all’isola di Sao Tomé, che allora come il Capo Verde era una colonia portoghese: quando Natch aveva sei mesi la sua famiglia decise poi di rientrare a casa, a Mindelo – la città di Cesaria Evora – sull’isola di Sao Vicente. Natch studia, poi muove i primi passi di una carriera di cantante: canta molto bene la morna e la coladeira – i generi per eccellenza della canzone capoverdiana – e gli inizi sono promettenti. Negli anni ottanta Natch lavora con i Kings, un gruppo capoverdiano all’epoca di notevole successo. Si trasferisce poi per un periodo negli Stati Uniti, quindi torna al Capo Verde. Non c’è un seguito alla sua carriera: per problemi personali Natch si perde. Canta, ma solo a Mindelo, e fuori da Mindelo rimane un illustre sconosciuto. Fa la vita di un marginale. Poi qualche anno fa Rachel Sylva, un giovane della diaspora capoverdiana che vive in Francia lo ha scoperto e si è preso a cuore il suo caso, e ha cominciato ad aiutarlo a rimettere in carreggiata la sua vita e a riprendere, dopo decenni, una carriera. Il primo obiettivo di Sylva è quello di dare a Natch delle soddisfazioni e del lavoro che lo incentivino a perseverare, e a non ripiombare nelle sue debolezze. Natch è un cantante di charme straordinario e il suo showcase all’Atlantic Music Expo ha fatto colpo, e qualcosa ha cominciato a muoversi.

Intitolato Bençao, un bell’album registrato a Praia con la direzione artistica di Manuel Candinho, e pubblicato con il patrocinio delministero della cultura del Capo Verde in coincidenza conl’Atlantic Music Expo, è al momento difficilmente reperibile come Cd fisico, ma comincia a fare capolino in rete, e su Youtube si possono trovare i brani del disco, e inoltre il videoclip di una delle canzoni, contenente anche spezzoni filmati proprio dello showcase all’Atlantic Music Expo. In ottobre Natch ha avuto una sua serata ad un festival di prestigio, Imaterial, a Evora, in Portogallo, poi si è esibito a Parigi, a Losanna e in Lussemburgo. C’è da augurarsi che sia solo l’inizio: un nuovo inizio.

Il clip di una delle canzoni dell’album di Natch, con immagini dallo showcase all’Atlantic Music Expo del giugno scorso.

  • Autore articolo
    Marcello Lorrai
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    “Abbiamo sempre preferito la take imperfetta ma magica”: i Satantango raccontano il nuovo album

    Un debutto interessante quello dei Satantango, nuovo progetto shoegaze proveniente dalla provincia cremonese. Il duo, composto da Valentina e Gianmarco, è oggi passato a Volume per raccontare e suonare in acustico alcuni brani del nuovo album “Satantango”. Il titolo è lo stesso di un film ungherese del 1994 della durata di oltre sette ore: “l’ambientazione e le atmosfere sono molto simili a quelle che ci sono nei nostri posti”, spiega il duo. Tra shoegaze, dream pop e slowcore, l’album dipinge un immaginario bianco e nero tra malinconie di provincia e nebbia, cinema chiusi e un senso di innocenza perduta, ed è ricco di riferimenti a pellicole vintage come “Gioventù Amore e Rabbia”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive dei Satantango.

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