Approfondimenti

Contro lo smog copiamo la Germania

A Bologna, secondo e ultimo giorno del G7 sull’ambiente.

Le divisioni sono quelle previste. Gli Stati Uniti si sono sfilati dalla parte principale del comunicato finale, quella che parla di clima e di banche per lo sviluppo. “È la naturale conseguenza – hanno detto gli americani – della nostra recente uscita dall’accordo sul clima di Parigi”.

Il G7 per l’ambiente è anche l’occasione per discutere di questioni, diciamo così, di gestione più locale.

Proprio alla vigilia della riunione, venerdì scorso, quattro regioni italiane – Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto – hanno firmato un accordo, l’Accordo di Programma del Bacino Padano, che sulla carta punta a combattere l’inquinamento atmosferico.

Non tutti però sono convinti della sua efficacia. Molti dicono che in Europa ci sono esempi molto più virtuosi.

“Esteri” ne ha parlato con l’avvocato Ugo Taddei, dell’associazione ClientEarth, che segue diverse cause legali contro diverse amministrazioni, in molti Paesi europei. In Italia ClientEarth lavora con Cittadini per l’Aria, che lo scorso inverno ha fatto una mappatura dello smog a Milano.

Perché secondo lei l’Accordo di Programma del Bacino Padano non sarà risolutivo?

“Purtroppo è stata un’occasione perduta, la classica montagna che ha partorito un topolino. Le autorità del Bacino Padano hanno annunciato i provvedimenti presi come grandi misure strutturali in grado di risovere finalmente il problema della qualità dell’aria nelle regioni del Nord Italia, ma purtroppo le misure incluse in questo accordo non sono sufficienti. Per fare solo un esempio, su una delle misure principali – l’intenzione di vietare progressivamente i diesel inquinanti – le autorità hanno trovato un accordo sul divieto degli euro 3 diesel ma sono previste così tante eccezioni che in pratica questa misura non avrà alcun impatto”.

Quali sono invece le esperienze europee a cui guardare?

“L’esempio per eccellenza in Europa di come si deve agire per risolvere i problemi dell’aria è la Germania, dove già dal 2012 esiste un network di zone a basse emissioni, cioè di città che hanno vietato i veicoli più inquinanti, come i diesel euro 3. Quello che invece è stato firmato in Italia è un divieto parziale, con mille deroghe, da applicarsi soltanto a partire dal 2018. Non solo quindi una misura tardiva, ma anche molto meno ambiziosa di quando è già stato fatto in Germania”.

Voi avete a che fare con le istituzioni, seguite diversi casi in Europa. Quali sono le sensibilità dei vari governi, delle amministrazioni locali in tema di inquinamento?

“Senza dubbio, uno dei problemi principali è che non c’è una sensibilità diffusa. L’inquinamento è un problema che causa un’emergenza sanitaria incredibile. L’Agenzia europea dell’ambiente stima che ogni anno più di 430mila morti premature siano collegate all’inquinamento atmosferico. Sono cifre davvero impressionanti eppure le autorità continuano a non prendere misure sufficienti. La nostra associazione ha avviato delle cause legali nei tribunali: chiediamo alle autorità di rispettare le regole introdotte nel periodo 2005-2010 e chiediamo ai tribunali di ordinare alle autorità di prendere provvedimenti efficaci. Lo strumento della causa legale ha un grande vantaggio:  possiamo ottenere dei risultati concreti, per esempio in Germania abbiamo obbligato città come Düsseldorf o Monaco a vietare i diesel”.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 24/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 24-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 24/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 24-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 24/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 23/12/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 23-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 24/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 24-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 24/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 24-12-2025

  • PlayStop

    Divani&Divani licenzia 500 lavoratori e chiude due stabilimenti alla vigilia di Natale

    Natuzzi, azienda specializzata in arredamenti e proprietaria del marchio Divani&Divani, ha annunciato 497 licenziamenti e l’intenzione di chiudere due stabilimenti nel barese a poche ore dal Natale. È l’ultimo sviluppo di una crisi che però va avanti ormai da più di 15 anni. Parte della produzione è stata spostata all’estero, decine di milioni di finanziamenti pubblici ricevuti non sono bastati a salvaguardare i posti di lavoro. Il mese scorso 1800 impiegati dei cinque stabilimenti italiani di Natuzzi erano stati messi in cassa integrazione. Ascolta l'intervista a Ignazio Savino, segretario generale della Fillea Cgil Puglia.

    Clip - 24-12-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 24/12/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 24-12-2025

  • PlayStop

    La conversazione di mercoledì 24/12/2025

    Incontri radiofonici con autori, musicisti, giornalisti, personaggi del mondo della radio e della televisione. Il tempo lungo di una conversazione per raccontare storie, biografie, progetti e mondi. Dal lunedì al venerdì, dalle 10.35 alle 11.30 fino al 3 gennaio

    La conversazione - 24-12-2025

  • PlayStop

    Speciale Ottant'anni dalla Liberazione - 24/12/2025 - ore 10:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 24-12-2025

  • PlayStop

    Radiosveglia di mercoledì 24/12/2025

    Radiosveglia è il nostro “contenitore” per l’informazione della mattina. Dalle 7.45 alle 10, i fatti del giorno, (interviste, commenti, servizi), la rassegna stampa, il microfono aperto, i temi d’attualità. E naturalmente la musica. Ogni settimana in onda uno dei giornalisti della nostra redazione

    Radiosveglia – Prima parte - 24-12-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di mercoledì 24/12/2025

    In conduzione Francesco Tragni. I veronesi che sparano ai ciclisti e le playlist del cenone degli ascoltatori.

    Apertura musicale - 24-12-2025

Adesso in diretta