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Commemorazione Rigopiano: le promesse di Salvini alle famiglie delle vittime

Matteo Salvini

Se esistesse una divisa che identifica un papà, l’avrebbe sicuramente messa. In assenza, Salvini ha indossato quella solita della polizia. E con quella ha poi dichiarato ai giornalisti: “Quando parli con le mamme e i papà da papà…” Il sottinteso è che il governo precedente non è stato abbastanza “papà” quanto lui, al punto che ha raccontato di essere stato ricevuto dai famigliari delle vittime nelle loro case: “Mi hanno permesso di entrare nelle loro case, nei loro negozi, nei loro ricordi, e questo è prezioso”.

Il ministro dell’Interno ha aggiunto di aver liberato un fondo di dieci milioni che serviranno alle famiglie per risarcimenti e spese. E’ un annuncio accolto con commozione e sollievo dai parenti, che sperano che non sia una delle tante promesse che i partiti stanno facendo in lungo e in largo in Abruzzo per la campagna elettorale di febbraio.

In attesa di capire se il sostegno sarà reale, e ne avranno bisogno sia per le spese processuali che per i risarcimenti dovuti alle famiglie di quelle vittime che stavano lavorando all’Hotel Rigopiano, per ora si tratta di un annuncio calato nel vivo dolore di chi sta ancora soffrendo per quei 29 parenti, ragazzi, giovani, donne e uomini in vacanza,  oppure dipendenti dell’hotel, scomparsi sotto le macerie dell’albergo che avrebbe dovuto essere raggiunto in tempo per essere liberato dalla neve.

Salvini e Di Maio erano insieme, per dimostrare di essere presenti in qualità di vicepremier, alleati, e non come rivali nelle elezioni regionali, ma come spesso è accaduto è stato Salvini a non riuscire a mantenere il riserbo su una visita ancora circondata dalla tristezza e dalla ricerca di verità.

C’è sempre un nemico per Salvini da evocare, in questo caso sono le indagini lunghe che ancora non hanno individuato e punito i veri colpevoli, come se lo Stato fosse diviso tra chi vuole arrivare al più presto alla verità e chi non se ne interessa.

E in questa narrazione, tra gli applausi e i ringraziamenti al governo, chi paga più di tutti è la Presidenza della Repubblica, la corona inviata da Mattarella contro cui si scaglia a parole la mamma di una vittima dicendo: “Dovevate mandare lo spazzaneve, non le corone”.  Come se quella corona non rappresentasse anche Salvini e Di Maio a cui invece i famigliari sono andati a stringere le mani.

  • Autore articolo
    Anna Bredice
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    E’ da poco uscito “In Fatti Ostili”, nuovo album della storica formazione milanese Delta V. Durante il tour promozionale del disco, Martina e Carlo sono passati a Volume per raccontarcelo e suonarci alcuni pezzi dal vivo. A legare le nuove tracce, raccontano, “è stato il senso di spaesamento” ma anche “la sensazione di vivere in un mondo sempre più ostile e rivolto unicamente a se stesso”. Nella forma di un elegante cantautorato elettronico, l’album offre una lucida fotografia della società di oggi, in cui concetti di fiducia, altruismo e speranza paiono sempre più lontani. La metafora che la band utilizza per affrontare questi temi è spesso quella della città da cui proviene: “Milano ricorda molto Dorian Grey, si specchia e si vede sempre bella e giovane ma manca sempre più di sostanza”. Ascolta l’intervista e il MiniLive dei Delta V, a cura di Dario Grande.

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    In Cisgiordania situazione sempre più pericolosa, anche per gli attivisti

    Dopo l'aggressione a tre attivisti italiani in un villaggio vicino a Gerico, abbiamo intervistato Elena Castellani, attivista di Assopace Palestina, una delle organizzazioni di sostegno della missione in interposizione non violenta nei territori occupati, che ci spiega qual è il lavoro dei volontari e il contesto nel quale si trovano. “Gli attivisti internazionali di interposizione non violenta – spiega Elena Castellani - aiutano i palestinesi in vari modi, come la sorveglianza notturna o diurna, l'accompagnamento dei bambini, dei pastori, per cercare di evitare le aggressioni dei coloni, che sono praticamente quotidiane: i palestinesi vengono feriti, malmenati, a volte anche uccisi e quando va meno peggio, i coloni distruggono le proprietà, le case, ammazzano gli animali. I coloni vengono fiancheggiati dai militari israeliani che, invece, di proteggere gli aggrediti difendono i coloni, cioè gli aggressori”. L'intervista di Alessandro Principe.

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    La Fura dels Baus a Milano con un Amleto contemporaneo che lotta per l'ambiente

    La Fura dels Baus, celebre compagnia catalana, torna a Milano, alla Fabbrica del Vapore con la sua nuova creazione immersiva “SONS: SER O NO SER”, ispirata all’Amleto di William Shakespeare. L’opera sarà in scena fino al 14 dicembre 2025 in un allestimento site-specific che trasformerà completamente gli spazi della Fabbrica del Vapore, offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale e coinvolgente fuori dagli schemi, che attraversa temi contemporanei, dall'ambiente ai conflitti. Lo ha spiegato Carlus Padrissa, direttore artistico della Fura dels Baus.

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