Approfondimenti

Colpo di Stato militare in Burkina Faso

Burkina Faso

In Mali era successo lo scorso maggio. A settembre è stato il turno della Guinea. Oggi è dal Burkina Faso che arriva la notizia di un nuovo colpo di stato in Africa occidentale. La situazione è ancora abbastanza confusa, questo lunedì, perché né i militari che hanno orchestrato il golpe né i membri del governo hanno emesso dei comunicati ufficiali. Le notizie che arrivano dal paese, dove internet è stato bloccato e l’esercito ha circondato la sede della radio televisione nazionale, raccontano di una capitale tranquilla dopo le sparatorie della notte tra domenica e lunedì. Secondo alcune fonti, il presidente Roch Marc Christian Kaboré sarebbe stato arrestato dai golpisti mentre secondo altre sarebbe sfuggito a un tentativo di omicidio, esfiltrato e messo al sicuro.

Nel frattempo c’è già chi parla del luogotenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba come del nuovo uomo forte del paese. Nominato lo scorso dicembre al comando della terza regione militare burkinabé proprio dal presidente Kaboré, Damiba è un esperto di strategia della difesa, che ha studiato a Parigi. Ha anche scritto un libro sulla “risposta incerta” degli eserciti della regione alla minaccia terrorista. Nei piani del presidente, miseramente falliti, la sua nomina e quella di altri giovani ufficiali sarebbero servite a placare le proteste esplose dopo l’attacco jihadista di Inata dello scorso novembre, che ha fatto più di 53 morti e che ha rivelato i gravissimi disfunzionamenti delle forze armate. In realtà, le voci di un possibile colpo di stato si rincorrevano da mesi e, come è successo in Mali, trovavano un eco molto favorevole nella popolazione: in queste ore una folla densa festeggia nella piazza della Nation della capitale. Mentre la Comunità economica degli stati dell’Africa Occidentale varava delle pesanti sanzioni contro Bamako, nelle strade di Ouagadougou si continuava a guardare con interesse alle mosse del vicino che ha accolto a braccia aperte i mercenari russi del gruppo Wagner.

Un interesse motivato anche da un sentimento antifrancese in costante crescita. La popolazione è estenuata dagli attacchi terroristi e delusa da un’alleanza con la Francia che non sembra riuscire a cambiare le cose, nonostante anni di guerra e operazioni nel Sahel. Anzi, i soldati francesi sono spesso accusati di fare vittime tra i civili e di ingerenza nelle politiche nazionali. Anche Parigi sa che la sua strategia nel Sahel non funziona. Infatti ha deciso di mettere fine all’operazione Barkhane e ridurre la sua presenza militare. Il problema è che non è chiaro che altri piani abbia per non lasciare l’iniziativa nella regione ai Russi e ai Cinesi. Pechino è diventata un partner commerciale indispensabile sul continente e l’arrivo di Wagner in Mali minaccia il suo ruolo sul piano della Difesa. I francesi temono che lo scenario si ripeta in Burkina Faso, riducendo ancora la loro influenza e confermando che il Sahel è al centro di una nuova fase di rivalità internazionali. Nei prossimi mesi, insomma, è più facile che nella regione si agisca più seguendo delle logiche di geopolitica internazionale che per trovare delle soluzioni concrete agli attacchi jihadisti che continuano a mietere vittime e a creare milioni di profughi.

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 09/12 12:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 09-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 09/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 09-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 09/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 09-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 09/12/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 09-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di martedì 09/12/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 09-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 09/12/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 09-12-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 09/12/2025

    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

    A come America - 09-12-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di martedì 09/12/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 09-12-2025

  • PlayStop

    FRANCESCO CANCELLATO - IL NEMICO DENTRO

    FRANCESCO CANCELLATO - IL NEMICO DENTRO - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 09-12-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 09/12/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 09-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 09/12/2025

    L'Europa svolta più che a destra sui rimpatri e riformando il diritto d'asilo in chiave più che restrittiva: "in sostanza deportiamo dei richiedenti asilo e paghiamo dei paesi per prenderli" commenta Cecilia Strada, eurodeputata eletta come indipendente nelle liste del Ps. Cosa significa paese terzo, cosa paese sicuro e cosa cambia questa proposta di regolamento nell'analisi del giurista e studioso di migrazioni Gianfranco Schiavone. La Siria un anno dopo la caduta di Assad, il reportage di Emanuele Valenti, raccolto per noi da Viviana Astazi. Il report di Libera sulla corruzione nel 2025 più di 1000 indagati, almeno due inchieste alla settimana, diminuzione della legge e della percezione delle gravità del reato, nell'analisi di Francesca Rispoli Copresidente di Libera ed esperta di corruzione.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 09-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 09/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 09-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di martedì 09/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 09-12-2025

Adesso in diretta