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Ci ha lasciato Dario Zigiotto, manager dei grandi della musica italiana, fondatore del Festival di Villa Arconati

Dario Zigiotto

Per avere la misura della qualità di una persona, di quanto ha seminato, nei rapporti personali ancora prima che nella sfera professionale, si possono (anche) passare in rassegna i ricordi e gli attestati che affiorano sui social, la versione moderna di quelli che erano i necrologi sui grandi quotidiani, o l’esercizio letterario degli “obituary”, elzeviri che compaiono su alcune riviste internazionali. Dopo la scomparsa di Dario, pochi si sono esentati dal pubblicare un messaggio.
Non che ne avessimo bisogno, ma il tono, la delicatezza, l’intensità e l’affetto che hanno alimentato le parole spese nei giorni scorsi per accompagnare l’ultimo passo di Dario Zigiotto, sono la conferma più naturale e diretta di una vita spesa con intelligenza, arguzia, passione, nella conoscenza profonda della materia a cui si era dedicato: la musica e le manifestazioni da promuovere, i musicisti e i colleghi, i giornalisti da frequentare, sempre con il sorriso sornione che tutti hanno ben conosciuto.In tanti anni di carriera – un brutto termine, ma Dario Zigiotto la intendeva con la dedizione che si riserva alle cose belle, che richiedono sentimento – si sono susseguiti a lui vicino diversi giganti che non ci sono più, da Fabrizio De Andrè a Enzo Jannacci, con cui condividere pezzi di vita, su e giù dl palco, davanti a un microfono, o meno. Per tutti c’era uno sguardo complice, la ricerca di affinità elettive, il riserbo di chi sa custodire segreti e confidenze.Per una larga parte della sua missione nel campo della musica come mestiere ha operato insieme a un’altra amica cara, Monica Passoni: è lei che nella notte ha avvertito me, e altri. Una di quelle notizie a cui non si imparerà mai a ricevere e a gestire: la lunga malattia, accompagnata con dignità, respingendo le insidie fino all’ultimo. Portava sempre in tasca un nasino rosso da clown, su cui appoggiare un riso ora ironico, ora amaro, sempre sincero. Difficile pensare non rivederti più.

Enzo Gentile

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    Redazione
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    1) La linea della morte. A Gaza nonostante il cessate il fuoco ogni giorno i palestinesi vengono uccisi per aver oltrepassato la linea gialla. Ma nessuno sa davvero dove si trova. (Giulio Cocchini - CESVI) 2) Netanyahu chiede la grazia al presidente Herzog. Se concessa, il premier israeliano porterebbe definitivamente a termine lo smantellamento dello stato di diritto. (Meron Rapoport - +972) 3) Guerra in Ucraina, Zelensky a Parigi cerca l’appoggio europeo nel pieno dello scandalo corruzione e delle pressioni statunitensi. (Francesco Giorgini) 4) La concretezza del cambiamento climatico. I morti per le inondazioni che hanno colpito il sud est asiatico sono più di mille e la popolazione chiede ai governi azioni più efficaci. (Alice Franchi) 5) Nessun accordo in vista. Trump parla al telefono con il leader venezuelano Maduro e gli offre un ultimatum, ma intanto chiude lo spazio aereo sopra il paese. (Alfredo Somoza) 6) Germania, migliaia di persone hanno manifestato contro la fondazione della nuova formazione giovanile di Afd. (Alessandro Ricci) 7) 70 anni fa il “no” più famoso di sempre. Il primo dicembre 1955 Rosa Parks si rifiutò di cedere il posto sul bus a un bianco, gesto simbolo della lotta degli afroamericani. (Roberto Festa)

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    “Regole a Milano” sempre più spietate: i Delta V raccontano il nuovo album

    E’ da poco uscito “In Fatti Ostili”, nuovo album della storica formazione milanese Delta V. Durante il tour promozionale del disco, Martina e Carlo sono passati a Volume per raccontarcelo e suonarci alcuni pezzi dal vivo. A legare le nuove tracce, raccontano, “è stato il senso di spaesamento” ma anche “la sensazione di vivere in un mondo sempre più ostile e rivolto unicamente a se stesso”. Nella forma di un elegante cantautorato elettronico, l’album offre una lucida fotografia della società di oggi, in cui concetti di fiducia, altruismo e speranza paiono sempre più lontani. La metafora che la band utilizza per affrontare questi temi è spesso quella della città da cui proviene: “Milano ricorda molto Dorian Grey, si specchia e si vede sempre bella e giovane ma manca sempre più di sostanza”. Ascolta l’intervista e il MiniLive dei Delta V, a cura di Dario Grande.

    Clip - 01-12-2025

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    L'Orizzonte di lunedì 01/12 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Poveri ma belli di lunedì 01/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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