Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Venerdì 8 gennaio 2021

Boris Johnson Gran Bretagna

Il racconto della giornata di venerdì 8 gennaio 2021 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alle schermaglie interne alla maggioranza politica italiana. Salvini cavalca l’onda della memoria di Paolo Borsellino, in Lombardia è il momento di un rimpasto di Giunta, che non offre novità. La prescrizione cancella la possibilità di giustizia per le vittime della strage di Viareggio. L’Europa arranca nel contrasto al coronavirus; Gli ultimi 12 giorni di presidenza Trump si preannunciano tumultuosi.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

L’andamento dell’epidemia in Italia. Ancora molto alto il numero dei morti: 620 i decessi comunicati oggi. Circa 17mila i casi accertati nell’ultimo giorno. Rispetto a ieri scende al 12,5 per cento il tasso di positività.
Per tutto il fine settimana l’Italia sarà in zona arancione. Mentre da domenica e fino al 15 gennaio cinque regioni lo diventeranno stabilmente. Sono Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. Il ministro della Salute Speranza ha firmato l’ordinanza.
Altre tre regioni – Lazio, Liguria ed Emilia-Romagna – hanno rinviato la riapertura in presenza delle scuole superiori, a dopo l’11 gennaio.
Le decisioni sui cambi di fascia sono arrivate dopo il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità che certifica un peggioramento dell’andamento dell’epidemia. L’RT nazionale è salito in media all’1,03, per la prima volta dopo sei settimane sopra soglia 1. Sono 12 le regioni classificate a rischio alto e il tasso di occupazione delle terapie intensive resta sopra il livello critico.
In generale, secondo la cabina di regia “sale il rischio di una epidemia non controllata e non gestibile”.

Renziani ancora all’attacco di Conte

Clima da resa dei conti nel governo. E’ iniziato il vertice di maggioranza. Italia viva non ha portato un nuovo documento alla riunione Palazzo Chigi sul Recovery Plan, ma si è presentato al tavolo con il testo presentato al ministero dell’Economia il 30 dicembre e composto da 62 osservazioni sulla bozza precedente del piano. I renziani chiedono inoltre di avere maggiori dettagli sul piano aggiornato, dopo aver ricevuto ieri un documento di sintesi e una tabella. L’atteggiamento di Italia Viva significa che ci sarà una rottura con Conte? Le dichiarazioni degli ultimi giorni sono state un escalation di tensione, come possiamo sentire:

Il trasformismo senza vergogna di Salvini

(di Luigi Ambrosio)

Gli piacerebbe, a Salvini, trasformarsi in Paolo Borsellino. Soprattutto adesso che deve entrare al Tribunale di Palermo.

Ma non come magistrato antimafia. Come imputato di sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio per il caso Open Arms. Già, perché c’è il processo. A suo carico.

Senza alcun senso del pudore, né del ridicolo, Salvini si è presentato in via D’Amelio, dove Borsellino fu fatto saltare in aria insieme alla scorta il 19 luglio 1992.
E’ arrivato, si è tolto la mascherina e ne ha indossata un’altra. Con su con stampata la faccia…. di Borsellino.

Forse avrà pensato che così avrebbe potuto ingannare qualcuno, spacciandosi per “Eroe del Tribunale” quando invece ci metterà piede da accusato di reati gravissimi.

Del resto, per Salvini il trasformismo è un arte. Uomo che si immedesima nei luoghi che frequenta indossando felpe con stampato in grande il nome della città.
Ragazzo che si inventò la figura del “comunista padano” quando era agli inizi nella Lega perché tutti gli altri posti erano occupati. Poi capì che soffiava un certo vento di destra radicale e iniziò a cavalcarlo. Fosse andato di moda il comunismo, state sicuri che non avrebbe fatto il salto. Magari si sarebbe fatto crescere la barba, alla Che Guevara.

E adesso, il Salvini magistrato antimafia.

“E’ un dovere civico e umano rendere omaggio a Borsellino” ha detto.
Se avesse voluto rendergli omaggio, avrebbe potuto contribuire a fare luce sui misteri legati alla sua morte, quando era ministro dell’Interno.
Ma quella sarebbe stata una cosa vera. Non una pagliacciata.

Rimpasto nella Giunta lombarda, un ritorno al passato

È arrivato l’atteso rimpasto nella giunta lombarda, si torna al passato con un rinnovato patto tra i due capi di Lega e Forza Italia, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
Un patto per aprire una nuova stagione che guarda al passato, al modello privatistico e consociativo della sanità degli anni formigoniani incarnato da Letizia Moratti, nuovo assessore al welfare e vicepresidente della regione: un politico-manager che sarà interprete degli interessi privati nel pubblico e studierà da prossima candidata alla presidenza della regione nel 2023. Letizia Moratti arriva in giunta con una condanna per le consulenze d’oro degli anni quando era sindaco di Milano e un’indagine per alcune operazioni finanziarie.

Salvini riesce a portare in giunta due suoi fedelissimi, l’ultrà salviniana Alessandra Locatelli e Guido Guidesi, la Lega gestirà i soldi del recovery plan e i ristori governativi: un portafoglio pesantissimo che verrà usato dalla comunicazione salviniana.

La strage di Viareggio, 32 morti e nessuna giustizia

La Corte di cassazione oggi ha dichiarato prescritto il reato di omicidio colposo per tutti gli imputati perché non ha riconosciuto l’aggravante del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro. I giudici hanno ordinato un nuovo processo di appello per tutti gli imputati. Una sentenza che ribalta quella di secondo grado in cui erano stati condannati tra gli altri sia l’ex amministratore delle ferrovie dello stato Mauro Moretti, 7 anni, sia l’ex ad di Rfi Michele Mario Elia 6 anni. Va ricordato che la prescrizione è un regalo postumo di Berlusconi: è infatti grazie alla legge Cirielli, che il Cavaliere si fece fare nel 2005  per salvarsi dai suoi reati, che la prescrizione è stata abbreviata e quindi ora i responsabili della strage non devono più rispondere di omicidio colposo. Detto questo quella di oggi è stata una sentenza durissima per i parenti delle 32 vittime della strage del 29 giugno 2009. Alcuni di loro hanno atteso il verdetto a Roma fuori dal tribunale questa la loro reazione…

Sulla sentenza ascoltiamo l’avvocato Gabriele Dalle Luche, difensore di parte civile di alcuni familiari e ferrovieri:

Continua a essere grave la situazione epidemica in Europa

L’Europa raddoppia gli sforzi sul vaccino. La Commissione europea ha annunciato che acquisterà da Pfizer altre 300 milioni di dosi. La decisione, dopo i ritardi per l’approvazione del vaccino di Astrazeneca, su cui Bruxelles aveva puntato maggiormente le sue risorse. In Europa intanto preoccupa la situazione epidemiologica della Gran Bretagna. Sono 68mila i casi e oltre 1300 i morti registrati oggi nel paese. A Londra è stata dichiarata l’allerta per la tenuta degli ospedali, dopo il picco di ricoveri per la nuova variante del Covid. “La diffusione del virus è fuori controllo”, ha detto il sindaco Sadiq Khan.

Trump a un passo dall’impeachment

Stati Uniti. Donald Trump non parteciperà alla cerimonia di insediamento di Joe Biden il prossimo 20 gennaio. Lo ha annunciato lui stesso su Twitter. Intanto, dopo i fatti di Washington, per il presidente uscente si affaccia l’ipotesi dell’impeachment. La Camera potrebbe votarlo la prossima settimana se non si dimetterà o se l’attuale vice presidente Mike Pence non lo rimuoverà dall’incarico, invocando il 25esimo emendamento. “Il Congresso agirà”, ha detto Nancy Pelosi. La speaker della Camera ha anche dichiarato che Trump è “instabile e un presidente instabile non può avere accesso ai codici nucleari”.
Sulla psicologia di Trump abbiamo intervistato lo psicologo e psicoterapeuta Michele Facci. Gli abbiamo chiesto se, prima dell’assalto al Congresso, Trump si rendesse conto delle conseguenze delle sue parole sulla folla.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

 

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    Redazione
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    Società Civile per il No. È nato il comitato, promosso da vari esponenti della società civile, da sindacati, associazioni e realtà democratiche, che sostiene le ragioni del No al referendum costituzionale sulla riforma della Giustizia del Guardasigilli Carlo Nordio. Presieduto da Giovanni Bachelet, il comitato ha nel direttivo nomi importanti come il segretario della Cgil Maurizio Landini, la presidente di Libertà e Giustizia Daniela Padoan e l’ex ministra Rosy Bindi. I principali punti del comitato vertono sul fatto che una magistratura autonoma, indipendente, che non guarda in faccia a nessuno sia una cosa che conviene ai cittadini. Il prossimo 10 gennaio a Roma si terrà la prima assemblea generale, per la partenza della campagna referendaria, che vedrà la nascita di comitati territoriali in tutta Italia per lanciare una campagna informativa sulle ragioni del No. “Riteniamo che sia una battaglia per evitare che venga minato un principio fondamentale della nostra democrazia”, ha detto Rosy Bindi, che fa parte del direttivo del comitato, nella nostra trasmissione Radio Sveglia. L'intervista di Alessandro Braga.

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