Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Lunedì 7 dicembre 2020

Il racconto della giornata di lunedì 7 dicembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia al Consiglio dei Ministri più travagliato degli ultimi mesi. Beppe Sala ha annunciato oggi la ricandidatura a sindaco di Milano. L’addio a Lidia Menapace col ricordo di Mattarella e di Anita Sonego, co-presidente e responsabile legale della Casa delle donne. Dall’Egitto è arrivata la notizia: Patrick Zaki resterà in carcere altri 45 giorni. Bob Dylan ha venduto il suo intero catalogo musicale alla Universal Music Group, gigante della discografia mondiale controllato da Vivendi. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

L’ultimo bollettino sul COVID in Italia vede un deciso calo dei contagi. Sono 13.720 i casi accertati nelle ultime 24 ore. Il dato è però influenzato dal basso numero di tamponi che viene di solito eseguito di domenica. Cresce la percentuale di positivi sui test, oggi al 12,3%. Ancora alto il numero delle vittime, oggi ne sono state comunicate 528. Sul fronte della pressione sugli ospedali, aumentano i ricoveri ordinari, 133 in più per un totale di 30.524 pazienti ospedalizzati. Diminuiscono i letti di terapia intensiva occupati, meno 72, ma sono 144 gli ingressi in rianimazione nelle ultime 24 ore.

Troppi ostacoli al Consiglio dei Ministri

(di Anna Bredice)

Un consiglio dei ministri pieno di ostacoli, iniziato due ore dopo, poi interrotto perché la ministra dell’interno Lamorgese ha scoperto di essere positiva al COVID-19 e infine rinviato a domani perché la contrarietà di Italia viva anziché ridursi è diventata un veto vero e proprio al piano del Recovery fund. “Così com’è non lo votiamo”, hanno detto le due ministre renziane. Teresa Bellanova lo definisce incostituzionale, l’altra, Elena Bonetti parla di una inaccettabile struttura parallela e minacciano di votare no se Conte inserirà la governance del piano all’interno della legge di bilancio. Il tema che divide il governo è la governance del Recovery fund, la struttura che governa i fondi e i progetti, controllandone la realizzazione. È noto che Conte vuole al vertice una triade composta da sé stesso, e poi da Gualtieri e Patuanelli, due ministri quindi del Pd e dei Cinque stelle, al di sotto ci sono sei manager, ciascuno per ogni area di intervento e inoltre un gruppo di 90 persone tra tecnici e consulenti. Una struttura che secondo Italia Viva rischia di esautorare gli altri ministri, il Parlamento e la pubblica amministrazione. Sul Recovery Plan che l’Unione europea sta aspettando, lo ha detto ancora una volta oggi il commissario Gentiloni, si misurano molto anche i rapporti di forza tra Conte, già criticato per la gestione della seconda ondata del Covid e gli alleati di governo, che non vogliono lasciare soprattutto a lui il controllo del piano europeo di fondi con una struttura così verticistica. Renzi ne ha fatto una battaglia di partito, minacciando veti, tanto che la governance del piano potrebbe essere approvata con un decreto ad hoc, e non entrare con un emendamento alla legge di bilancio, che Renzi boccerebbe in Parlamento.

Beppe Sala si ricandida a sindaco di Milano

L’annuncio è arrivato a sorpresa nel giorno della milanesità per definizione: Sant’Ambrogio. Beppe Sala ha scelto i social network – Instagram prima degli altri – per dire quello che tutti si aspettavano: si ricandiderà a sindaco di Milano. Lo ha fatto in questa giornata così particolare per Milano, quest’anno ferita dal Coronavirus. Nel video-annuncio Sala parte da un ragionamento sulla figura del santo patrono di Milano che “scelse la via dell’unione e del superamento dei contrasti: penso che il suo insegnamento sia quantomai attuale“. Sala dovrà convincere i milanesi di avere un progetto per tenere insieme la Milano a vocazione internazionale che cresce(va), che Sala ha nel suo dna, con quella da reinventare nel mondo post Covid.
Sala gode di una buona popolarità, i sondaggi pre Covid gli davano un indice di gradimento più alto dei partiti che lo sostengono. L’annuncio spiazza la destra che, nonostante gli annunci estivi della Lega, non ha ancora un nome da spendere. “Alla fine di questa lunga riflessione ho deciso di ricandidarmi alla carica di sindaco di Milano. In più riprese ho sottolineato che volevo essere totalmente sicuro e di avere le energie fisiche e mentali indispensabili per impegnarmi per un altro quinquennio, Ora sento che posso farlo, anzi sento che voglio farlo” ha spiegato Sala nel video. Poi un bilancio di questi quattro anni. “Dando per scontato che non tutti saranno d’accordo, sono fiero di quello che ho fatto. Ci sono le opinioni e ci sono i fatti: un fatto è che Milano ha vissuto una fase di straordinaria crescita e si è imposta all’attenzione del mondo per la sua attrattività. Un fatto è che questo sviluppo è stato coniugato con un poderoso intervento sul welfare e per noi la crescita è sempre stata associata alla solidarietà. Un fatto” ha detto ancora Sala “è che la città si sta trasformando dal punto di vista urbanistico, ambientale, della mobilità, nella direzione del cambiamento intrapreso dalle grandi città del mondo. Ponendo attenzione ai singoli quartieri, e in particolare a quelli periferici, senza promesse mirabolanti ma con un impegno al miglioramento che non è mai venuto a mancare“.
In questa storia si è insinuato il coronavirus, “che ha messo in discussione molto, non tutto ma molto” ha detto ancora Sala. “Non tutto perché i valori fondanti di questa meravigliosa città dalla cultura universitaria, alla creatività, dall’imprenditoria all’impegno civico della cittadinanza non spariranno, anzi costituiranno la miscela per ripartire“.
In questi mesi Sala ha lavorato un piano di governo insieme alle realtà di Fare Milano, i tavoli d’ascolto di alcuni gruppi d’interesse della città. A sinistra del Pd non tutti hanno apprezzato quanto fatto dalla giunta in questi quattro anni, soprattutto in materia urbanistica, criticando le ricadute sociali e ambientali che certe scelte hanno avuto o avranno su Milano. Sala costruirà una sua lista civica forte dell’esperienza di questi quattro anni che dovrà confrontarsi con un Pd che a Milano continua a godere di un ampio consenso. A sinistra il mondo attorno a Milano in Comune, Rifondazione Comunista e i Verdi è critico verso quanto fatto in questi quattro anni e dovrebbe arrivare a una candidatura alternativa, almeno al primo turno. Altri pezzi di sinistra sosterranno Sala fin dal primo turno. A destra è emblematico il silenzio dei big di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia che non hanno ancora un nome da presentare ai milanesi. Lontano da queste alchimie partitiche c’è una città che aspetta di sapere come uscirà da questa crisi e che tra pochi mesi dirà se è ancora Sala la persona giusta a cui affidare questa transizione. Ora, ufficialmente, la candidatura c’è.

Addio a Lidia Menapace

I valori che ha coltivato e ricercato nella sua vita – antifascismo, libertà, democrazia, pace, uguaglianza – sono quelli fatti propri dalla Costituzione italiana e costituiscono un insegnamento per le giovani generazioni“. Così il presidente Sergio Mattarella ha omaggiato Lidia Menapace, morta questa mattina a 96 anni, a Bolzano, dove era ricoverata per coronavirus. Partigiana, femminista, pacifista, senatrice. Lidia Menapace è stata tante cose nella sua lunga vita.
Nata a Novara nel ‘24, ha combattuto nella Resistenza. È stata la prima donna eletta in consiglio provinciale a Bolzano, nel 1964, e la prima donna nella giunta provinciale. Di formazione cattolica, aderì al marxismo critico e fin dall’inizio al “Manifesto” rivista e poi anche al gruppo politico. Tra il 2006 e il 2008 è stata senatrice di Rifondazione comunista.
E anche negli ultimi anni, nonostante l’età, non aveva smesso di essere una militante, partecipando a numerose manifestazioni.
Il ricordo di Anita Sonego, co-presidente e responsabile legale della Casa delle donne, che conobbe Menapace ai tempi dell’università. Negli anni successivi si sono spesso trovate fianco a fianco:

 

Patrick Zaki resterà in carcere altri 45 giorni

Patrick Zaki resterà in carcere altri 45 giorni: lo ha comunicato oggi il giudice del Cairo che ha seguito ieri la sua ennesima udienza. Sono andate completamente deluse le speranze di chi vedeva un buon auspicio nel rilascio, pochi giorni fa, dei tre dirigenti di Eipr, ong con cui Patrick collaborava. Ieri, nella stessa sessione di udienze di Zaki, sono stati affrontati altri 700 casi, solo uno dei prigionieri è stato rilasciato; per tutti gli altri è stata rinnovata la detenzione. Lo studente egiziano dell’Università di Bologna è detenuto esattamente da 10 mesi, è accusato di propaganda sovversiva.
Una decisione sconvolgente secondo Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia:


 

Bob Dylan vende il suo catalogo alla Universal Music Group

Bob Dylan ha venduto il suo intero catalogo musicale alla Universal Music Group, gigante della discografia mondiale controllato da Vivendi.
Si tratta della più imponente acquisizione di sempre dei diritti musicali di un singolo artista: dal primo album nel 1962, all’ultimo pubblicato quest’anno, sono oltre 600 canzoni che coprono circa 60 anni di carriera del cantautore premio Nobel per la Letteratura nel 2016, che ha a lungo controllato la maggior parte dei suoi diritti d’autore. Non sono stati diffusi i dettagli dell’accordo, ma il valore stimato è di 300 milioni di dollari.
Enzo Gentile, giornalista e critico musicale:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Redazione
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    L’Orizzonte delle Venti - 18-09-2025

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    San Siro, Scavuzzo: “Se passano emendamenti sostanziali rischia di saltare tutto”

    Dopo che la Giunta del Comune di Milano ha licenziato la delibera per la vendita dello stadio di San Siro, la palla ora passa al Consiglio comunale, che dovrà votare il provvedimento giovedì 25 settembre, e non più il 29. Nonostante sia possibile presentare emendamenti al testo, per la giunta il documento è immodificabile: “È frutto di un lavoro che ha gli elementi essenziali del contratto, una cosa molto tecnica ma anche politica”, ha detto ai nostri microfoni la vicesindaca Anna Scavuzzo. Nel caso di un emendamento di sostanza votato dalla maggioranza dei consiglieri, infatti, “le squadre potranno rigettare l’intera proposta”. Una sorta di prendere o lasciare per i consiglieri comunali. Secondo la vicesindaca Scavuzzo, dopo due mesi di confronto e dopo le modifiche alla versione di luglio, adesso “si chiude”. L’intervista integrale di Luigi Ambrosio nella nostra trasmissione “L’Orizzonte”.

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    Esteri di giovedì 18/09/2025

    1) “La gente non lascia Gaza City perché non sa dove andare o perché non può permetterselo”. Migliaia di persone restano nella città della striscia, mentre l’esercito continua a bombardarla. (Jacob Granger - MSF) 2) “Israele sta commettendo un genocidio, ma gli altri paesi hanno l’obbligo giuridico di fare tutto ciò che possono per impedirglielo”. In esteri la seconda puntata dell’intervista a Chris Sidoti, giudice della commissione Onu. (Valeria Schroter, Chris Sidoti - Commissione Onu d'inchiesta per i territori palestinesi) 3) La Francia ancora in piazza. Un milione di persone mobilitate dai sindacati per protestare contro la legge di bilancio di Bayrou. (Veronica Gennari) 4) La tragedia umanitaria della guerra in Sudan, e i sudanesi che resistono. Premiata in Norvegia una rete di associazioni comunitarie che lavorano per favorire l’ingresso di aiuti. (Irene Panozzo, analista politica) 5) Donald Trump alla corte britannica. La luna di miele tra Keir Starmer e il presidente Usa è soprattutto una questione di business. (Marco Colombo, giornalista) 6) World Music. Together for Palestine, il concerto organizzato da Brian Eno a Londra contro il genocidio. (Marcello Lorrai)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 18-09-2025

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    Alessio Lega ricorda Fausto Amodei: "Sublime la sua scrittura, una persona tenera e ironica"

    È morto a 91 anni Fausto Amodei, figura cruciale per la canzone popolare italiana che alla fine degli anni cinquanta aveva contribuito a fondare il Cantacronache, il primo esperimento di canzone politica “d’autore” in Italia. Tra i suoi capolavori 'Per i morti di Reggio Emilia', una delle canzoni popolari e politiche più suonate nelle piazze d’Italia. Ma "le sue canzoni sono riuscite ad andare ben oltre il suo nome” diventando parte dell’immaginario collettivo, ricorda il cantautore Alessio Lega ai microfoni di Radio Popolare. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Vieni con me di giovedì 18/09/2025

    Inizia la Milano Green Week! gli eventi e iniziative le presenta l'assessora al verde, Elena Grandi. Rachele di Magiafiori, la nostra chef vegetale ci sugegrisce poi un menù tutto...green. Marcello ed Elisa, infine, ascoltatori/educatori ci han scritto per raccontarci La Rosa dei Venti, l'associazione che da anni nel comasco, lavora per l'inclusione di persone con disturbi di personalità. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Volume di giovedì 18/09/2025

    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

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    Il drammaturgo Christopher Adams vince il Premio Annoni sfidando gli stereotipi della mascolinità

    Venison è il testo teatrale che si è aggiudicato il Premio Annoni per la Drammaturgia LGBTQ+ 2025 nella sezione in lingua inglese. Il suo autore, il drammaturgo angloamericano Christopher Adams, porta sulla scena una storia d'amore queer fra due giovani uomini, le cui vicissitudini professionali finiscono per scatenare dinamiche di competizione e predominio, tipiche di una mascolinità stereotipata. Il testo li consegna a una specie di resa dei conti nel cuore di una foresta, vicino a un capanno da caccia. Lo abbiamo intervistato mentre, a Londra, era appena uscito da un corso di tip tap. L'intervista di Ira Rubini.

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