Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Domenica 29 marzo 2020

vertice governo coronavirus

Il racconto della giornata di domenica 29 marzo 2020, attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dall’analisi dei dati dell’epidemia di Vittorio Agnoletto all’ammissione del governo sul prolungamento delle attività di contenimento rigido, fino alle polemiche tra governo e regioni del nord e all’andamento dell’epidemia negli Stati Uniti. In chiusura, i dati della diffusione del coronavirus in Italia.

L’analisi di Vittorio Agnoletto sui dati dell’epidemia diffusi oggi

Sono 73.880 i positivi al coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 3.815.
I ricoverati sono 27386.
I malati in terapia intensiva sono 3906, 50 in più.
I guariti dall’inizio dell’epidemia sono 13030, 646 nelle ultime 24 ore.
I morti nelle ultime 24 ore sono stati 756. Nelle precedenti 24 ore erano stati 889 e il giorno prima 919. Di
questi, 416 in Lombardia dove i contagi sono aumentati di 1592 persone e i ricoveri di 461.

L’analisi di Vittorio Agnoletto:

Alla conferenza stampa della protezione civile oggi il rappresentato del comitato tecnico scientifico ha ammesso che il sistema si è trovato impreparato di fronte al coronavirus ma ha aggiunto che questo era inevitabile. 

“Eravamo impreparati, non è colpa di nessuno ed è inutile recriminare” ha detto Luca Richeldi del Comitato Tecnico Scientifico.

Il commento di Vittorio Agnoletto:

Il 3 aprile non cambierà niente

(intervista di Luigi Ambrosio)

Il 3 aprile le misure di contenimento non saranno abrogate.

La proroga è scontata, dopo le indiscrezioni lo dicono anche rappresentanti del governo, oggi.

“Siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora” ha detto il ministro della salute, Speranza.

Noi abbiamo raggiunto Sandra Zampa, sottosegretaria agli esteri:

“per il momento temo di dovere buttare un secchio di acqua gelida sulle aspettative di riapertura il 3 aprile. Tutto ci lascia sperare che abbiamo imboccato la strada giusta ma tutto ci conferma che dovremo andare oltre il 3 aprile per un piano che ci faccia riprendere la nostra vita. Magari non la stessa vita di prima, ma una vita un po’ più libera di quella di oggi”.

“Al centro sud – continua Sandra Zampa – sembra che mitigazione e contenimento abbiano prodotto già qualche buon risultato ma è davvero troppo presto per immaginare di voltare pagina e passare alla fase due di questa grandissima emergenza epidemiologica”.

Avete già pensato ai passaggi del ritorno alla normalità?

“Ci sono degli studi, occorrerà costruire un piano molto ben fatto ma mentre gli esperti lavorano su questo noi abbiamo ancora un unico impegno cui tener fede, che è quello di restare in casa.

 

Lo scaricabarile tra governo e regioni del nord

(di Michele Migone)

Il governo e le regioni del nord governate dalla Destra litigano sulla gestione dell’epidemia. Rimbalzano accuse tra Roma, Milano e Genova. Sembra più il tentativo di scaricare gli uni sugli altri i ritardi e gli errori  che tutti in realtà hanno fatto in questo mese. Ha aperto il fuoco il ministro Boccia: “Le regioni da sole sarebbero crollate” – ha detto.

Una frase che ha suscitato la dura reazione dei leghisti  Fontana e Zaia. Boccia rivendica il ruolo dell’esecutivo nella distribuzione di mascherine, ventilatori e nella costruzione di nuove terapie intensive, i leghisti lo negano, accusando il governo di avere fatto poco o nulla.  Il fatto è che ad un mese dallo scoppio della crisi, ci sono ancora decine e decine di medici e infermieri che non hanno gli strumenti necessari, sia che li abbia promessi la protezione civile, sia che lo abbia fatto il governo della  Lombardia. Ci sono numerose testimonianze che lo dimostrano. I governatori del Sud hanno alzato la voce contro il governo per  la scarsità e la pessima qualità del materiale inviato. I medici di base della Lombardia e della Liguria hanno protestato contro Fontana e Toti, chiedendo più sicurezza, quando hanno visto il kit che è stato consegnato loro per le visite ai pazienti affetti da corona virus.

Di fronte alla realtà dei fatti, il litigio tra governo e regioni si dimostra l’ennesimo scaricabarile tutto politico. Forse ha colto il punto il sindaco di Milano Sala quando dice che dopo questa crisi dovrà essere rivisto il sistema sanitario perché quello a 20 regioni ha fallito, a partire da quello lombardo che ha privilegiato le grandi strutture ospedaliere a discapito della prevenzione sul territorio. 

 

Covid-19: la situazione negli USA

(di Davide Mamone)

“Finiremo il materiale sanitario e saremo a corto di personale entro il 5 aprile”. Così il sindaco di New York Bill de Blasio lancia l’allarme mentre l’emergenza coronavirus cresce ora dopo ora. In città sono più di 30,000 i casi confermati di COVID e sono quasi settecento le vittime. Il New York Times ha riportato che la quantità di telefonate al numero d’emergenza 911 è più elevato persino di quello dell’undici settembre, durante gli attacchi alle Torri Gemelle.

 E in diversi ospedali si inizia già a decidere chi curare con i ventilatori e chi no, mentre iniziano a scarseggiare mascherine e guanti, anche nelle strutture private. Il governatore dello Stato Andrew Cuomo sta continuando a chiedere all’amministrazione Trump di far produrre nuovi ventilatori alle compagnie private, ma le trattative sono confuse e non è ancora chiaro se, quando e quanti ventilatori arriveranno nelle strutture ospedaliere.

 Intanto, la battaglia politica si accende. Trump ieri ha dichiarato di avere intenzine di mettere in quarantena New York, New Jersey e parte del Connecticut, ma Cuomo ha definito l’idea illegale e insensata. E il CDC, l’agenzia federale della sanità, ha intimato di non viaggiare da e verso New York, imponendo un travel advice.

 In tutti gli Stati Uniti però iniziano ad arrivare notizie di vittime di coronavirus. Ieri un neonato dell’Illinois trovato positivo a covid ha perso la vita, così come un consulente di trentatrè anni del governatore dello Stato della Louisiana, dove si prevede il nuovo picco. Mentre le vittime negli USA, ora, sono già più di 2,200.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Dopo che la Giunta del Comune di Milano ha licenziato la delibera per la vendita dello stadio di San Siro, la palla ora passa al Consiglio comunale, che dovrà votare il provvedimento giovedì 25 settembre, e non più il 29. Nonostante sia possibile presentare emendamenti al testo, per la giunta il documento è immodificabile: “È frutto di un lavoro che ha gli elementi essenziali del contratto, una cosa molto tecnica ma anche politica”, ha detto ai nostri microfoni la vicesindaca Anna Scavuzzo. Nel caso di un emendamento di sostanza votato dalla maggioranza dei consiglieri, infatti, “le squadre potranno rigettare l’intera proposta”. Una sorta di prendere o lasciare per i consiglieri comunali. Secondo la vicesindaca Scavuzzo, dopo due mesi di confronto e dopo le modifiche alla versione di luglio, adesso “si chiude”. L’intervista integrale di Luigi Ambrosio nella nostra trasmissione “L’Orizzonte”.

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    1) “La gente non lascia Gaza City perché non sa dove andare o perché non può permetterselo”. Migliaia di persone restano nella città della striscia, mentre l’esercito continua a bombardarla. (Jacob Granger - MSF) 2) “Israele sta commettendo un genocidio, ma gli altri paesi hanno l’obbligo giuridico di fare tutto ciò che possono per impedirglielo”. In esteri la seconda puntata dell’intervista a Chris Sidoti, giudice della commissione Onu. (Valeria Schroter, Chris Sidoti - Commissione Onu d'inchiesta per i territori palestinesi) 3) La Francia ancora in piazza. Un milione di persone mobilitate dai sindacati per protestare contro la legge di bilancio di Bayrou. (Veronica Gennari) 4) La tragedia umanitaria della guerra in Sudan, e i sudanesi che resistono. Premiata in Norvegia una rete di associazioni comunitarie che lavorano per favorire l’ingresso di aiuti. (Irene Panozzo, analista politica) 5) Donald Trump alla corte britannica. La luna di miele tra Keir Starmer e il presidente Usa è soprattutto una questione di business. (Marco Colombo, giornalista) 6) World Music. Together for Palestine, il concerto organizzato da Brian Eno a Londra contro il genocidio. (Marcello Lorrai)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Alessio Lega ricorda Fausto Amodei: "Sublime la sua scrittura, una persona tenera e ironica"

    È morto a 91 anni Fausto Amodei, figura cruciale per la canzone popolare italiana che alla fine degli anni cinquanta aveva contribuito a fondare il Cantacronache, il primo esperimento di canzone politica “d’autore” in Italia. Tra i suoi capolavori 'Per i morti di Reggio Emilia', una delle canzoni popolari e politiche più suonate nelle piazze d’Italia. Ma "le sue canzoni sono riuscite ad andare ben oltre il suo nome” diventando parte dell’immaginario collettivo, ricorda il cantautore Alessio Lega ai microfoni di Radio Popolare. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Inizia la Milano Green Week! gli eventi e iniziative le presenta l'assessora al verde, Elena Grandi. Rachele di Magiafiori, la nostra chef vegetale ci sugegrisce poi un menù tutto...green. Marcello ed Elisa, infine, ascoltatori/educatori ci han scritto per raccontarci La Rosa dei Venti, l'associazione che da anni nel comasco, lavora per l'inclusione di persone con disturbi di personalità. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

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