Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Domenica 19 aprile 2020

Salvini Regione Lombardia Lega

Il racconto della giornata di domenica 19 aprile 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dall’analisi dei dati dell’epidemia diffusi oggi alla strategia messa in atto dalla Lega in Lombardia in questi ultimi giorni, con Matteo Salvini giunto in Regione per gestire più da vicino la comunicazione e la propaganda in vista delle prossime elezioni comunali a Milano. La situazione COVID-19 precipita un Turchia, con più di 4mila nuove persone positive al giorno e anche in Giappone il sistema sanitario è sempre più vicino al crollo. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

(di Chiara Ronzani)

Sei settimane fa il Presidente del Consiglio firmò il decreto che imponeva l’isolamento nelle regioni del Nord. 42 giorni dopo prosegue la lenta discesa dei morti per COVID-19, che hanno registrato il picco verso fine marzo. Sono stati 433 nelle ultime 24 ore, 49 meno del giorno precedente. Diminuiscono anche i nuovi positivi, poco più di 3.000, circa 450 in meno del giorno prima, ma va precisato che nel fine settimana si eseguono meno tamponi.
Una lenta tendenza al ribasso, quella di vittime e nuovi casi, che è confermata dai dati di oggi, così come il numero di pazienti in terapia intensiva, 98 in meno del giorno precedente. Si inverte la tendenza sui ricoveri, che aumentano, seppur di poco. Sono in tutto oltre 25mila.
I morti al giorno si sono quasi dimezzati rispetto al picco del 27 marzo, ma non si è ancora riusciti a scendere sotto quota 400. Il totale dei decessi è pesantissimo: 23.660.
La Lombardia conferma questa tendenza: 163 morti, 36 meno del giorno prima, 855 nuovi positivi, 186 in meno. Tra le province, si amplia la forbice di Milano dalle altre, con 279 nuovi casi, quasi un terzo di tutta la regione. Segue Brescia con 188.

Lombardia, la propaganda non va in quarantena

(di Alessandro Braga)

Salvate il soldato Attilio. Che poi vuol dire salvate il generale Matteo. La Lombardia per la Lega, se si vuole usare la metafora guerresca tanto in voga ultimamente, è la linea del Piave che deve restare inviolata per il nemico. Il suo governatore, Attilio Fontana, è l’alter-ego di Matteo Salvini.
Il primo viene dipinto come il bravo amministratore, il secondo è il politico spregiudicato. L’uno, salvo qualche scivolone, usa il linguaggio del burocrate. L’altro, salvo rare eccezioni, quello del pasdaran. La Lega che amministra (e fa credere bene), e quella che urla (e fa credere cose giuste). La malagestione dell’emergenza rischia di far crollare le fondamenta della narrazione leghista. Complice anche l’alleato-avversario Giulio Gallera, capace di prendersi la ribalta mediatica prima, di inimicarsi i vertici delle Ats lombarde (in mano o vicine alla Lega) poi.
Ecco allora la nuova strategia del segretario leghista che da qualche giorno gironzola per i corridoi di palazzo Lombardia, ufficialmente solo per dare una mano. Sta di fatto che da quando Salvini ha messo le tende in Regione, Gallera è sparito dalle conferenze stampa, e Fontana (suo malgrado), si è ritrovato di nuovo in prima linea. “Serve una linea unica, non possono parlare tutti”, fanno trapelare i più vicini a Salvini. Anche per rispedire nelle seconde fila Gallera, che stava diventando troppo visibile, e si era addirittura proposto come candidato sindaco a Milano. Ma quella poltrona la Lega la vuole per sé. E poi ci sono le pressioni dei piccoli e medi imprenditori, base storica dell’elettorato leghista, che spingono per tornare a fare profitto. Ecco perché ora bisogna raccontare che va tutto bene, e che siamo pronti per la riapertura. Perché l’importante è la narrazione che porta voti, e la propaganda non va in quarantena, pronta a riesplodere in vista delle elezioni comunali a Milano e di approfittare di qualsiasi mezzo passo falso del governo.

Turchia, interventi tardivi e picco di contagi

(di Serena Tarabini)

La notizia arriva ai turchi mentre stanno chiusi dentro le loro case per il coprifuoco totale imposto nel fine settimana: con un ritmo incalzante di 4mila in più al giorno, la Turchia raggiunge il preoccupante record di paese mediorientale con il numero maggiore di contagiati da coronavirus: 82.329 secondo i dati trasmessi dal Ministero della Salute.
Solo un mese fa erano poco più di una decina. Un mese durante il quale il Paese ha assistito allo scontro fra un Ministro della Salute sempre più preoccupato e un Erdoğan riluttante a fermare le attività economiche. Divergenze che hanno prodotto interventi tardivi e a singhiozzo, quando non sconsiderati, come l’annuncio all’ultimo momento del primo coprifuoco totale di 48 ore il fine settimana scorso che ha prodotto l’assalto dei supermercati e frotte di persone ammassate a fare la fila.
Come anche le clamorose dimissioni, poi subito ritirate, del Ministro dell’Interno. Il governo affronta l’emergenza offrendo tamponi ed assistenza sanitaria gratuita a tutte le persone che risultino positive al test, anche se prive di assicurazione sanitaria e mettendo a disposizione nelle farmacie 5 mascherine per ogni singolo cittadino. Nel frattempo cerca in tutti modi di fare cassa, attraverso donazioni e campagne. Lo stesso Erdogan aveva annunciato che metterà sul piatto 7 mesi di stipendio. Non piacciono però le iniziative dell’opposizione. I sindaci di Istanbul ed Ankara sono finiti sotto inchiesta a causa delle campagne di donazioni lanciate dalle loro amministrazioni in aiuto dei poveri colpiti da COVID-19. In preparazione una controversa riforma carceraria che rimetterà gradualmente in libertà fino a 90 mila detenuti: fra di loro però nessun politico, giornalista o attivista per i diritti umani dei tanti che affollano le celle a rischio infezione.

Giappone, l’epidemia torna a far paura

(di Gabriele Battaglia)

Gli ospedali in Giappone starebbero respingendo sempre più malati mentre si vocifera che il sistema sanitario potrebbe crollare. E intanto aumentano i casi di coronavirus. Lo dicono le associazioni dei medici giapponesi.
Inizialmente il Giappone sembrava aver controllato l’epidemia, identificando i cluster di possibili infezioni in luoghi specifici, spazi chiusi come club, palestre e altri luoghi di incontro. Ma la diffusione del virus ha reso obsoleto questo approccio e la maggior parte dei nuovi casi non è rintracciabile. Gli asintomatici, come ovunque.
L’epidemia ha quindi messo in luce le debolezze del sistema sanitario giapponese, a lungo elogiato perché fondato su un sistema assicurativo di alta qualità e su costi ragionevoli.
Oltre alla riluttanza generale ad abbracciare il distanziamento sociale, gli esperti criticano l’incompetenza del governo e una diffusa carenza di attrezzature e dispositivi di protezione per gli operatori sanitari che devono svolgere il loro lavoro.
Il Giappone – che è un Paese di anziani, ricordiamolo – non ha abbastanza posti letto negli ospedali, operatori sanitari o attrezzature. Optare per il ricovero di chiunque abbia il virus, anche quelli con sintomi lievi, ha lasciato gli ospedali sovraffollati e a corto di personale.
I nuovi casi, soprattutto a Tokyo, hanno iniziato a salire a fine marzo. Stanno ora aumentando a un ritmo accelerato per un totale attuale di 2.595. La maggior parte dei pazienti è ancora ricoverata in ospedale. E questo spinge al limite il sistema.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 13/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 13-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 13/11 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 13-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 13/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 13-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 13/11/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 13-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Di palo in frasca di venerdì 14/11/2025

    A cura di Marco Piccardi - 1) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla) 2) Grace Slick, Jay 3) Henry Cow, Beatiful as the Moon, Terrible as an Army with Banners 4) Umberto Bindi, Una nuvola per due 5) Giancarlo Cardini, Una nuvola per due 6) Umberto Bindi, Arrivederci 7) Pete Townshend, Rough Boys 8) Jocelyn Pook Ensemble, Migrations 9) Paul McCartney, Too Many People 10) John Lennon, Real Love 11) Gato Barbieri, El Gato

    Di palo in frasca - 13-11-2025

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 13/11/2025

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

    Labirinti Musicali - 13-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 13/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 13-11-2025

  • PlayStop

    Live Pop di giovedì 13/11/2025

    Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 13-11-2025

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di giovedì 13/11/2025

    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

    Uscita di Sicurezza - 13-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di giovedì 13/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 13-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 13/11/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 13-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di giovedì 13/11 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 13-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 13/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 13-11-2025

  • PlayStop

    Il ricordo del Bataclan, dieci anni dopo la strage: “C’era bisogno di tornare a vivere”

    Sono passati dieci anni da quella notte del 13 novembre 2015, in cui durante il concerto degli Eagles Of Death Metal centotrenta persone persero la vita nell’attacco terroristico che colpì il Bataclan di Parigi. Costruito nel 1864 e dal 1991 dichiarato monumento storico, negli anni il locale ha portato sul palco della capitale innumerevoli artisti internazionali diventando un vero e proprio ”tempio della musica” francese. Oggi a Volume, il ricordo della “generazione Bataclan” e del concerto inaugurale tenuto da Sting un anno dopo la strage, in occasione della riapertura del locale. Ascolta lo speciale sul Bataclan.

    Clip - 13-11-2025

  • PlayStop

    Sulle tracce di Rumi con Kader Abdolah

    “Quello che cerchi sta cercando te” (Iperborea) è uno dei più recenti titoli di Kader Abdolah, celebre scrittore iraniano da tempo emigrato in Olanda, in seguito a persecuzioni politiche. Il libro ripercorre le vicende e analizza le opere del famoso poeta persiano Rumi, vissuto nel 1200 e a sua volta esule dopo l’invasione mongola in Persia, e divenuto celebre in tutto il mondo proprio in seguito al forzato espatrio. A Bookcity Milano per presentare il libro, Kader Abdolah è stato ospite a Cult, intervistato da Ira Rubini.

    Clip - 13-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 13/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 13-11-2025

  • PlayStop

    Volume di giovedì 13/11/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 13-11-2025

Adesso in diretta