Approfondimenti

Celebrare l’Ashura, con un occhio all’oggi

Ashra in arabo vuol dire dieci.

E dieci sono i giorni di lutto durante la Ashura, la festività più importante per i musulmani sciiti che cade nel primo mese del calendario islamico, il Muharram (parola che deriva da haram, divieto, divieto di fare la guerra).

Nel decimo giorno di lutto, i fedeli sciiti sono scesi in piazza per commemorare la morte dell’Imam Husayn, nipote di Maometto, ucciso dal califfo Yazid insieme a settantadue famigliari e seguaci nella battaglia di Kerbala, città situata nell’attuale Iraq, a ottanta chilometri da Baghdad.

L’aspetto più conosciuto di questa celebrazione è l’autoflagellazione. A sud del Libano, a Nabatiye e nei villaggi limitrofi uomini e bambini sfilano in corteo, al ritmo assillante dei tamburi, ripetendo “Haydar, Haydar, Haydar”, l’altro nome del profeta Ali, padre di Husayn.

[slideshow_deploy id=’12144′]

Durante la processione, i fedeli si feriscono la testa con coltelli affilati e si colpiscono il petto in segno di lutto e di sofferenza per ricordare il dolore sofferto dal nipote del profeta decapitato dagli uomini del califfo nella piana di Kerbala nel 680.

“Questo celebrazione è molto importante perché Husayn è stato decapitato insieme ai suoi famigliari e il piccolo Alì, il figlio neonato di Husayn, è stato ucciso tra le braccia del padre. Indossiamo il nero perché è morto per noi e noi l’abbiamo lasciato solo”, racconta Mohammed Zinati, un giovane libanese sciita che partecipa alla celebrazione. “Così come volevano imporre il loro tipo di religione e decapitavano gli uomini, così oggi Daesh,  acronimo che indica lo Stato Islamico, taglia teste e cerca di imporre la propria religione, che di certo non è il vero Islam”.

Ma vediamo meglio la storia che sta alla base della Ashura. Yazid assunse il titolo di califfo per discendenza diretta dal padre e non per elezione, come era in uso nella società araba. Per essere legittimato, necessitava del giuramento di Husayn, che però si rifiutò, convinto che il califfo con il suo comportamento violasse i valori dell’Islam. Fuggito con la famiglia e con alcuni seguaci, Husayn verrà circondato dall’esercito del califfo in mezzo al deserto, lasciato senza acqua e viveri e ucciso il decimo giorno.

L’uccisione di Husayn causò una crescente frattura all’interno dell’Islam tra chi riconosceva come autorità spirituale gli Imam e chi invece i califfi. Questa frattura tra sunniti, la grande maggioranza ortodossa e gli sciiti (da Shi’ah, cioè seguace del partito di Alì) è presente ancora tutt’oggi.

Non tutti i musulmani sciiti adottano questa pratica cruenta. In Iran per esempio la Ashura viene celebrata attraverso processioni e flagellazioni con catene leggere ma anche in Libano c’è chi non accetta questo rituale.

Una giovane donna di nome Lina, volontaria per la Croce Rossa Libanese spiega “questa pratica non ha niente a che vedere con la religione. E’ una tradizione che appartiene ad alcune regioni ma anche qua a Nabatiey non siamo tutti d’accordo. Sarebbe meglio donare il sangue alla Croce Rossa invece di flagellarsi”.

  • Autore articolo
    Sara Manisera
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 03/09 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 03/09 07:00

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 03-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 02/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 02-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 02/09/2025 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 02-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Apertura Musicale di mercoledì 03/09/2025

    In conduzione Francesco Tragni. I duelli tra Sinner-Musetti e De Martino-Scotti; le maschere di Peter Gabriel e la Coppa Cobram che rivive a Firenze. Quale altro film vi piacerebbe rivivere?

    Apertura musicale - 03-09-2025

  • PlayStop

    Music Revolution di martedì 02/09/2025

    Playlist puntata nr. 10 – Il concerto dei sogni 01 - David Crosby and the Lighthouse: Guinnevere 02 - Beach Boys: Don’t Worry Baby 03 - Lou Reed: Sweet Jane 04 - Janis Joplin: Piece of My Heart 05 - Sly and the Family Stone: Dance to the Music 06 - George Michael: Papa Was a Rollin’ Stone 07 - James Brown: Super Bad 08 - Jacksons: Don’t stop till you get enough 09 - Amy Winehouse: Love is a Losing Game 10 - George Harrison: Wah Wah 11 - Queen: We Are the Champions 12 - David Bowie: Life on Mars 13 - Doors: Gloria 14 - John Lennon: Imagine 15 - Jimi Hendrix: Hey Joe A cura di Massimo Bonelli Regia - casalinga - di Ivana Masiero

    Music Revolution - 02-09-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 02/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 02-09-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di martedì 02/09/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 02-09-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di martedì 02/09/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 02-09-2025

  • PlayStop

    Popsera di martedì 02/09/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 02-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 02/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 02-09-2025

Adesso in diretta