Approfondimenti

Mattarella nomina 57 Cavalieri del lavoro. Intervista a Gianguglielmo Zehender e Alessia Lai

Sergio Mattarella Codogno

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come annunciato il 2 giugno scorso a Codogno, ha voluto insignire dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica un primo gruppo di cittadini che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus COVID-19. Tra i nuovi 57 Cavalieri del lavoro ci sono anche il professor Gianguglielmo Zehender e la ricercatrice Alessia Lai dell’Università degli Studi di Milano, polo di eccellenza nell’ambito del sistema sanitario e di ricerca nazionale.

L’intervista di Florencia Di Stefano Abichain e Luigi Ambrosio a Tempi Diversi.

Non è ironico essere uno dei nuovi Cavalieri del lavoro ed essere ancora nell’alveo del precariato?

Alessia Lai. Sì, nonostante abbia superato il concorso, è comunque un concorso a tempo determinato.

Quanti siete nel gruppo di lavoro di Milano ad esser stati nominati Cavalieri del Lavoro?

Alessia Lai. La professoressa Balotta, il professor Zehender, la dottoressa Bergna, la dottoressa Gabrieli, io e il professor Tarkowski.

In questo momento non c’è solo la questione del precariato, ma anche dell’essere giovani e donne in un settore come quello medico dove difficilmente si può accedere a ruoli di dirigenza. Come è il settore in questo momento? Ci sono stati dei cambiamenti in questi mesi?

Alessia Lai. Dal nostro punto di vista non è cambiato sostanzialmente nulla, precari eravamo e precari siamo, seppur con qualche sfumatura diversa. Io mi sono sempre rapportata con un ambiente universitario e devo dire che siamo in realtà tantissime ricercatrici di biologia, il genere femminile è preponderante. La ricerca è fatta soprattutto dalle donne, scegliamo più degli uomini questo tipo di attività.

Cosa pensa del Presidente del Consiglio che promette tanti investimenti nella ricerca? Ci crede?

Alessia Lai. Beh, spero di sì. Finora la ricerca è stata sempre sottovalutata, gli investimenti e i finanziamenti pubblici sono sempre più ridotti e quello che è successo può essere sicuramente uno stimolo a fare meglio. Ci siamo accorti che la ricerca serve. Speriamo, non possiamo che augurarci che questo determini un cambio.

Gianguglielmo Zehender, professore associato dell’Università degli Studi di Milano:

Veramente sto ancora cercando di rendermene conto, è successo tutto talmente velocemente, stamattina tra l’altro non ne avevamo nessun tipo di sentore. Stavamo lavorando e ad un certo punto mi ha mandato un messaggio l’Ufficio stampa dell’Università che ci ha fatto i complimenti e lì abbiamo scoperto questa splendida notizia. Devo dire che è stata veramente una notevole emozione.

Magari avrete l’occasione di dirlo al Presidente se lo incontrerete.

Gianguglielmo Zehender. Sicuramente. Questo lo faremo, anche perché quello che è successo in questo periodo dimostra che bisogna cercare di essere preparati e anche avere persone giovani che sanno lavorare e che lavorano intensamente in laboratorio è fondamentale. Non siamo noi a dover parlare di una cura, ne può sicuramente parlare il professor Galli con cui lavoriamo. Noi siamo al laboratorio di malattie infettive che è legato alla clinica di malattie infettive diretta dal professor Galli, sono soprattutto loro che stanno lavorando su farmaci e cose del genere. Quello che possiamo dire noi è sul virus, le sequenze e il genoma: possiamo dire che, come tutti i virus, è cambiato ma non così tanto da pensare che sia un virus diverso rispetto a quello che era sei mesi fa.

Cosa pensate quando vedete scene di persone in gruppo che non rispettano le regole?

Gianguglielmo Zehender. In linea di massima mi sembra che gli italiani si stiamo comportando abbastanza bene, poi è chiaro che a volte ci sono delle situazioni che lasciano un po’ perplessi. Il fatto che debbano passare delle informazioni molto chiare mi sembra che sia fondamentale per orientare il comportamento delle persone. Anche i dati lo dimostrano: nonostante le aperture e tutto il resto, le cose vanno abbastanza bene.
Una delle domande più frequenti che ci hanno rivolto in questo periodo è stata “ma perché dall’Italia ci sono così poche sequenze del coronavirus?”. Al di là di tutti i discorsi che si possono fare, che sono leciti e meno leciti, il discorso centrale è che le sequenze vanno fatte e ci deve essere gente che è in grado di farle. Costano parecchio. Se si passa una una vita a cercare di risparmiare sulle persone e sui finanziamenti dedicati alla ricerca, poi è inutile che ci stupiamo.
Credo che si farà un grande e giusto investimento se si inizierà a pensare a cominciare dall’Istruzione, perché senza istruzione non ci può essere neanche la sequenza del coronavirus, sulla sanità pubblica e sulle università e la ricerca. Non si può continuare a vivere in una situazione in cui quando c’è da dare soldi alla ricerca ci si ricorda dei tagli da fare. Noi purtroppo di soldi ne abbiamo visti sempre molto pochi.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 06/12 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 06/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 06/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Terzo tempo di sabato 06/12/2025

    Nel rugby il terzo tempo è il dopo partita, quando gli animi si rilassano, si beve e si mangia insieme: questo è lo spirito con cui nasce questa trasmissione, che potrebbe essere definita una sorta di “spin off” di Esteri – in onda tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 19:30 – oppure, prendendo in prestito la metafora sportiva, un “terzo tempo” di Esteri. Sarà una mezz’ora più rilassata rispetto all’appuntamento quotidiano, ricca di storie e racconti, ma anche di musica. A cura di Martina Stefanoni

    Terzo tempo – il settimanale di Esteri - 06-12-2025

  • PlayStop

    M7 del 06/12/2025 - Banchi di prova. Arrivano i mercati di quartiere, saranno anche spazi di socialità?

    Palazzo Marino ha affidato 15 mercati comunali a Sogemi per farne i nuovi "mercati di quartiere": punti di riferimento per la spesa sotto casa, luoghi d'incontro per le comunità. Il mercato di via Rombon è il primo a riaprire dopo anni di abbandono, quello di viale Monza chiuderà per almeno un anno tra le proteste degli esercenti sotto sfratto e le preoccupazioni degli abitanti che gli hanno dato un'anima. Con interviste al presidente di Sogemi Cesare Ferrero, ad alcuni commercianti del mercato Crespi-Monza, a Paolo Martelli e Carmen Ziccardi del comitato per la salvaguardia del valore sociale, umano e poetico del mercato Crespi-Monza e con un reportage di Roberto Maggioni dal mercato Rombon. A cura di Luca Parena.

    M7 – il settimanale di Metroregione - 06-12-2025

  • PlayStop

    Il demone del tardi di sabato 06/12/2025

    a cura di Gianmarco Bachi

    Il demone del tardi - 06-12-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 06/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 06-12-2025

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 06/12/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 05-12-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 05/12/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 05-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 05/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 05-12-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 05/12/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 05-12-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 05/12/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 05-12-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 05/12/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 05-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 05/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 05-12-2025

Adesso in diretta