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“Nessuno giochi sulla pelle di Milano”

“Tra due settimane dovremo decidere se vogliamo che diventi sindaco Beppe Sala o Stefano Parisi. Non altro”. Il segretario del PD milanese Pietro Bussolati, come ha fatto ieri il suo candidato, invita a non considerare la ‘variabile Renzi’ tra i fattori decisivi al ballottaggio. Il risultato del primo turno, con il testa a testa tra centrosinistra e centrodestra, potrebbe infatti ‘tentare’ gli antirenziani di ogni colore politico: una sconfitta a Milano sarebbe per il presidente del Consiglio una brutta botta, e lo renderebbe più debole in vista della partita vera, quella del referendum costituzionale del prossimo ottobre. Beppe Sala questo lo sa, e dopo il primo turno ha ripetuto più volte di non essere ‘il candidato renziano’. Oggi ai nostri microfoni anche il segretario (renzianissimo) del PD milanese ha lanciato agli elettori lo stesso messaggio.

“Il primo passo è far tornare a votare tutti quelli che hanno votato per Beppe Sala al primo turno – ha detto Bussolati. Credo che ci siano molti che hanno sottostimato il primo turno, pensando ‘si andrà sicuramente al ballottaggio’. Ora al ballottaggio ci siamo, siamo in vantaggio ma c’è bisogno dell’impegno di tutti. Se i milanesi che vogliono proseguire l’esperienza di governo di questi 5 anni e vogliono vedere Beppe Sala sindaco faranno la loro parte per convincere gli indecisi e riportarli al voto, ci sono tutte le condizioni per vincere. La partita è nelle nostre mani, dobbiamo continuare a lavorare con umiltà, aprendoci a tutti gli stimoli che ci arriveranno nelle prossime due settimane”.

“Beppe Sala è stato scelto da 60 mila milanesi alle primarie, non è stato candidato per un accordo politico ‘romano’ – ha proseguito il segretario democratico- e la sfida che si gioca è solo milanese: nessuno deve pensare di giocare sulla pelle di Milano questioni che con la nostra città non c’entrano. Nessuno pensi di fare le scelte che riguardano Milano guardando a Roma, perché questo strabismo rischia di essere pericolosissimo per tutti. Noi dobbiamo scegliere il sindaco di Milano, dobbiamo decidere se è meglio Beppe Sala o Stefano Parisi. Non altro“.

Ascolta l’intervista integrale a Pietro Bussolati di Lorenza Ghidini e Gianmarco Bachi

Pietro Bussolati

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    Redazione
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    Non è arrivata nessuna proposta alternativa. Quella presentata da Inter e Milan è rimasta l’unica offerta per l’acquisto dello stadio di San Siro e delle aree vicine al “Meazza”. Il Comune di Milano lo ha comunicato, alla mezzanotte del 30 aprile, alla scadenza dell’avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d’interesse. Un esito prevedibile, dal momento che la finestra è rimasta aperta per poche settimane. Ora proseguiranno i lavori della Conferenza dei servizi, già iniziati quando potevano arrivare anche altre proposte. Il fronte di chi si oppone ai piani dei due club e a come la giunta comunale sta gestendo la vicenda tenta ancora di interrompere il percorso avviato. Oggi il comitato Sì Meazza, dopo aver già fatto un esposto alla Procura, ha inviato alla Corte dei conti una segnalazione perché indaghi per danno erariale, chiamando in causa il Comune. Luigi Corbani del comitato Sì Meazza spiega perché ha depositato questa segnalazione.

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    "If You Asked for a Picture", uscito oggi, è il secondo disco ufficiale di Blondshell. Un lavoro in cui l'artista americana unisce al suo approccio indie rock la sua fascinazione per lo stile Motown, un album che contiene molto della sua identità, personale e musicale. Un disco di cui ha parlato oggi con Matteo Villaci in una lunga intervista a Jack.

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