
«Il terrorismo ha colpito con tutta la sua ferocia la città di Bologna […] Il Governo continuerà a fare la sua parte […] per arrivare alla piena verità sulle stragi che hanno sconvolto la Nazione nel secondo Dopoguerra». Sono gravi le affermazioni di Meloni per i 45 anni della bomba del 2 agosto: 85 morti, oltre 200 feriti. Omette l’aggettivo qualificativo “neofascista” al sostantivo terrorismo, misconosce una sentenza passata in giudicato che fissa quella matrice. Lascia intendere che chiunque possa aver provocato «una delle pagine più buie della storia [italiana]». Aggiungendo poi il proposito di arrivare «alla piena verità sulle stragi» fa balenare il sospetto che vi sia una verità “altra” rispetto a quella processuale. Così alimenta la narrazione di parzialità e insufficienze nel seguire la “pista nera”; e cerca d’accreditare una presunta verginità dell’attuale destra di governo rispetto alla tradizione post repubblichina, come se FdI l’avesse portato un mattino la cicogna. Riscrivere la storia, rafforzare la psicosi dell’accerchiamento, ritenersi interpreti d‘una sorta di missione divina, essere intollerati a critiche, bilanciamenti di poteri, giornalisti, Magistrati, regole internazionali sono sindromi da sovranisti a Roma, Tel Aviv, Washington, Budapest. Violenze e propaganda fan temere un futuro accidentato, da montagne russe (metafora fin ovvia). Ma alcuni esempi indicano margini per reagire. In Italia la fermezza di realtà come l’Associazione vittime della strage di Bologna. Per gli Usa l’aspirante democratico Sindaco di New York col “congelamento degli affitti”. In Medio Oriente Ong israeliane, voce di Grossman, soldati che dicono no a Netanyahu e l’indicibile tragedia di Gaza (non bisogna stancarsi di ricordarla ogni giorno: Gaza siamo noi!) ove ancora s’alza la voce dei poeti. Di Jehad Jarbon è uscito Qui è la mia vita. Poesie e fotografie da Gaza (Edizioni l’Affiche). “Un boccone tra le bocche” s’apre col verso: «Il colore della sopravvivenza». Stupisce, fonte di speranza e luce, sentir resistere, difendere l’umano proprio quando i prepotenti ti vorrebbero soggiogato o morto: genera colori al mondo. Le tante sfumature di nero, le tenebre non prevarranno. Poesia vive.