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Autonomie

marco garzonio - l'ambrosiano

Mattarella ha promulgato l’autonomia differenziata e nelle stesse ore al Quirinale ha affermato che per i vertici dell’Europa «non si può prescindere dall’Italia». Con il via libera alla bandiera leghista il Presidente ha adempiuto al suo compito: verificare che il testo non presentasse «manifesti profili di illegittimità rispetto alla Costituzione». Chi cercava di sollecitarlo a non firmare (5 Stelle) e i leader muscolari di destra insofferenti per terzietà e bilanciamento dei poteri del Capo dello Stato (cfr premierato) ignoravano che la legge contiene norme procedurali. E fanno i deputati! Quanto al contenzioso di Meloni con l’Europa per essere stata esclusa dai caminetti a cui vorrebbe essere ammessa e decidere senza però pagare il dazio di coerenza e affidabilità, Mattarella ha fatto un assist all’Italia non al Governo. Per i ruoli apicali di esponenti italiani a Bruxelles ha auspicato che «la soluzione che dà vita ai vertici esprima, garantisca e promuova serenità nei rapporti nell’Unione e non fratture o conflittualità, che renderebbero difficile risolvere e affrontare in maniera adeguata quei problemi così rilevanti». Toni istituzionali, da uomo libero che pensa, diversi dai grigni di Meloni e Salvini. Ora tocca ai partiti. Alle opposizioni raccogliere le firme per il referendum abrogativo se vogliono intraprendere un cammino condiviso per l’alternativa dopo le vittorie nelle grandi città. Alla maggioranza di mettersi d’accordo se essere per o contro l’Europa; scranni e strapuntini vengono dalla politica non da rancore e imputazioni ad altri d’incapacità proprie. Quanto all’autonomia differenziata la destra dovrà dimostrare se sarà utile. Perché approvata la legge è autogol scagliarsi contro Ilaria Salis. È accendere i riflettori sull’Aler, l’azienda regionale che a Milano ha 34.370 unità immobiliari. Ora la destra dovrà dire come il Governo (peraltro amico) ha impedito alla Regione di garantire la casa ai poveri, sgomberare gli abusivi, smantellare i “giri” di occupanti, ristrutturare i locali, assegnarli ai bisognosi secondo necessità non grazie ad appartenenze. Un regalo insperato all’opposizione, se lo sfrutterà. Un test di futuro governo. Un far arrabbiare Giorgia col suo «a ragà!?!».

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    Marco Garzonio
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    Di palo in frasca - 04-12-2025

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    Labirinti Musicali di giovedì 04/12/2025

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

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    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

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    1) “Una delle cose più preoccupanti mai viste”. In audizione a Capitol Hill i deputati statunitensi ascoltano l’ammiraglio accusato di aver ordinato il doppio raid su un’imbarcazione venezuelana. (Roberto Festa) 2) Nessuno mette Modi in un angolo. Il premier indiano riceve Putin a Delhi nel tentativo di rimarcare la sua indipendenza in politica estera e di incunearsi nel rapporto tra Mosca e Pechino. (Nicola Missaglia - ISPI) 3) Congo, mentre Trump riceve alla casa bianca i leader congolese e ruandese per i nuovi accordi di pace, Stati Uniti e Unione Europea stanno finanziando la costruzione di una ferrovia per il trasporto di minerali critici. (Alice Franchi) 4) Francia, la strategia di Macron contro lo strapotere mediatico di Bolloré. La proposta del presidente di “etichettare” i media scatena una polemica sulla libertà di stampa. (Francesco Giorgini) 5) World Music. Nusantara Beat, la band indonesiana-olandese che fa rivivere il pop dell’isola del pacifico. (Marcello Lorrai)

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    Imprese sportive e parità di genere: addio a Mabel Bocchi, leggenda del basket italiano

    È stata una delle più grandi, se non la più grande giocatrice italiana di pallacanestro di tutti i tempi. È morta a 72 anni Mabel Bocchi, campione d’Europa nel 1978 con la Geas di Sesto San Giovanni, che fu la prima squadra sportiva femminile italiana a vincere un titolo continentale. Con la nazionale Bocchi giocò un mondiale e tre europei, arrivando terza nel 1974, ma in queste ore viene ricordata anche per il suo impegno per i diritti delle giocatrici. Luisa Rizzitelli è presidente di Assist, associazione nazionale atlete. L'intervista di Andrea Monti.

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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