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Arexpo vs Expo: i 72 milioni “non sono per bonifica”

Ritorno al passato, lo scontro di fine Esposizione si gioca sulla terra bonificata a costi record.

Chi pagherà il conto?

Soprattutto: come si è passato da un preventivo di sei milioni a una spesa finale di dodici volte più alta – e cioè i 72 milioni di euro anticipati da Expo Spa per ripulire l’area?

“Noi riteniamo non facciano parte dell’attività di bonifica*” ci ha detto il presidente di Arexpo, Luciano Pilotti.

Ma allora cosa sono?

Facciamo un passo indietro. Expo Spa ha rendicontato la spesa ad Arexpo il10 ottobre scorso e ora la società proprietaria dei terreni sta esaminando le carte. Bisognerà capire perché la spesa è lievitata tanto e quali lavori siano stati inseriti alla voce “bonifica”. Un passaggio fondamentale per capire quanto di questo presunto inquinamento sia imputabile ai proprietari precedenti dell’area e quanto ai lavori di costruzione dell’Esposizione universale.

Uno dei proprietari precedenti, Marco Cabassi, ai microfoni di RadioPopolare ha spiegato che il 29% del gruppo Cabassi, nel momento in cui è stato venduto ad Arexpo, era pressoché pulito. Siamo nel 2011. “Prima di vendere i terreni abbiamo fatto una campagna di carotaggi in contraddittorio con i compratori, Arexpo, che ha delegato questo lavoro a MM, Metropolitana Milanese – spiega Cabassi -. Carotaggi a maglia molto fitta dove abbiamo rinvenuto tre hotspot, tre luoghi contaminati marginalmente. Questi tre hotspot sono stati valutati in circa 100 mila euro di costo bonifica per scavo, rimozione e conferimento in discarica”.

Sembra sulla stessa linea di Cabassi il presidente di Arexpo LucianoPilotti. “Noi abbiamo messo a bilancio 6 milioni per eventuali eccedenze nell’attività di bonifica. I 72 milioni vengono riferiti da Expo come attività di riporto delle terre. Adesso si sta valutando quanto questo possa essere ricondotto ad attività di bonifica o no. Noi riteniamo che non facciano parte dell’attività di bonifica”.

 

Luciano Pilotti su Arexpo

 

Se non sono stati lavori di bonifica riconducibili all’inquinamento dei terreni, bisognerà chiarire perché siano stati classificati come tali e perché abbiano raggiunto la cifra record di 72 milioni. E se siano giustificati, in un settore particolarmente problematico come quello della movimentazione di terra e rifiuti.

Un punto su cui anche il presidentedell’Anac Raffaele Cantone, che sta esaminando gli extra-costi Expo, potrà dire la sua.

  • Autore articolo
    Roberto Maggioni
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