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Aleppo: perché nessuno vuole fermare la strage ?

C’è una nuova fotografia simbolo di Aleppo: è quella di Omran Daqneesh, un bambino di cinque anni, salvato da sotto le macerie di una casa bombardata.

Omran Daqneesh è rimasto ferito insieme ad altri bambini nel quartiere Qaterji. L’attacco aereo sarebbe stato lanciato o dall’aviazione siriana o da quella russa, impegnate nell’assedio della città

Omran si è salvato, ma a centinaia e centinaia di altri bambini è andata male. Sono morti sotto le bombe d’aereo o di artiglieria che sono state sparate in questi lunghi mesi d’assedio della città. Secondo l’Osservatorio siriano per i Diritti Umani,  dall’inizio del conflitto nell’intera Siria sarebbero stati uccisi almeno 15.000 bambini.

L’accusa dell’Unicef

Il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki Moon ha denunciato la catastrofe umanitaria di Aleppo. Ma le sue parole sembrano essere cadute ancora una volta nel vuoto. Ma perché non si ferma la strage? Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef in Italia, lancia un appello alla mobilitazione per porre termine al conflitto e punta il dito contro le potenze in campo, ma anche contro le opinioni pubbliche occidentali e non, che non hanno fatto nulla per chiedere la fine del conflitto. “Nessuno si è mosso, nessuno è sceso in piazza. Eppure la catastrofe umanitaria va avanti da tempo” – dice a Radio Popolare

Qui potete ascoltare il j’accuse di Andrea Iacomini

Andrea Iacomini

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    Redazione
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    “Gaza City brucia di fronte al suo mare”. Israele lancia l’offensiva di terra sulla città

    L’esercito israeliano ha lanciato questa notte l’invasione di terra su Gaza City. Da ieri i carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli. Il servizio di Valeria Schroter.

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    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

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