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Al Senato una staffetta contro i femminicidi

Mantenere alta l’attenzione sui femminicidi, perché le circa 160 vittime ogni anno, non siano solo numeri di un fenomeno crudele, una lunga scia di sangue che vede uccisa una donna ogni 2,2 giorni, la metà di queste uccise dal proprio partner. Questo si propone la staffetta di denuncia che è iniziata al Senato. A ogni vittima di femminicidio, al Senato ci si alzerà per ricordare il nome e la storia di questa donna e lanciare un appello, perché finisca al più presto questa mattanza.

Ha cominciato l’ex ministra del Partito democratico, Maria Cecilia Guerra, non ha voluto aspettare oltre. L’ultima vittima, Bernadette Fella, era di Modena, la sua stessa città. A fine seduta si è alzata e ha lanciato questo appello:

appello cecilia guerra

“Solitamente a fine seduta, ci sono pochi senatori in aula, invece l’altro giorno, si sono fermati in tanti ad ascoltare. Speriamo di non doverlo ripetere troppo spesso. Abbiamo preparato una lista di parlamentari, molte donne, ma anche uomini, pronti a prendere la parola e continueremo a farlo ogni volta”.

“Lo scopo della staffetta è di non abbassare la guardia neanche un minuto di fronte a questa escalation”, che non si ferma neanche davanti allo sguardo atterrito dei figli, come dimostra il caso di Manuela Preceruti, in provincia di Pavia, uccisa dal compagno davanti alla figlia di 12 anni.

L’appello ha diversi obiettivi. Uno più mediatico e culturale: il bisogno di ricercare sempre i motivi del delitto nella gelosia del compagno, nel tradimento, nella volontà della donna di separarsi, quasi che ci fosse sottotraccia una ragione di tanta violenza, come se l’omicidio fosse frutto di un raptus, e non di una serie di comportamenti sempre più violenti.

L’altro è più politico: un appello al governo affinché venga monitorata l’applicazione del piano anti-violenza. Quante risorse ci sono, i centri anti-violenza riescono a essere efficaci e ad avere gli strumenti necessari per intervenire? Dopo una denuncia, quante volta scatta l’obbligo di allontanamento dell’aggressore, la querela? E poi, nella fase del processo, qual è il livello di pressione psicologica che una donna vittima di violenza subisce?

  • Autore articolo
    Anna Bredice
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    Pubblica di giovedì 20/11/2025

    Tre anni di Chat Gpt. Il 30 novembre 2022 la società californiana Open AI metteva a disposizione degli utenti, gratuitamente, il primo software di intelligenza artificiale (IA). A distanza di tre anni c’è una bolla speculativa, generata dagli investimenti multi-miliardari nell’IA, che rischia di scoppiare su Wall Street. Non è escluso, però, che si sgonfi lentamente, senza provocare grossi danni. Un’ipotesi che i capi di Big Tech (le grandi società tecnologiche da Apple a Microsoft, da Google a Amazon, a Meta e a diverse altre) sembrano escludere, preferendo messaggi allarmistici. Sundar Pichai, amministratore delegato di Google-Alphabet qualche giorno fa ha detto: se scoppiasse una bolla nel settore dell'IA «nessuna azienda ne sarebbe immune, inclusi noi». Pubblica ha ospitato il giornalista e saggista Michele Mezza e la filosofa della scienza Teresa Numerico.

    Pubblica - 20-11-2025

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    Medicina: ricorso collettivo contro la ministra Bernini

    Al via le prove sulle tre materie del semestre filtro (chimia, fisica e biologia) per tutti i pre-iscritti a Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria, poi per tutti quelli che avranno passato i tre testi (scritti a risposta multipla) andranno in una graduatoria dove poi verranno ammessi a numero chiuso (per le università private e telematiche invece è rimasto lo sbarramento del test d’entrata). “Era difficile fare peggio del numero chiuso, ma la ministra c’è riuscita. Il numero chiuso spostato da settembre a gennaio è una ingiustizia in più e un favore ai privati”. Alessandro Bruscella, Coordinatore nazionale Unione degli Universitari, presenta il ricorso collettivo che da oggi verrà annunciato sotto il ministero con una manifestazione con Rete degli Studenti e altre organizzazioni. “Ci vuole un investimento strutturale, corsi di accesso aperti e poi specializzazioni anche a numero chiuso. Invece ci sono tagli ovunque”. Ascolta l'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli ad Alessandro Bruscella.

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    A cura di Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 20-11-2025

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