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Agro Pontino ed estrema destra: un feudo di sfruttamento e connivenze

Agro Pontino ed estrema Destra Un Feudo di Sfruttamento e Connivenze

La morte di Satnam Singh, il bracciante indiano gettato agonizzante davanti a casa, dopo aver perso un braccio in un macchinario, dall’imprenditore agricolo che lo faceva lavorare in nero. La vedova dovrebbe ricevere un permesso di soggiorno straordinario, mentre si attendono i risultati dell’autopsia: fondamentale per capire se un soccorso tempestivo avrebbe potuto salvargli la vita.
Domani a Latina e Frosinone ci sarà lo sciopero provinciale del comparto agricolo, indetto dalla CGIL con una parte della comunità Sikh dell’Agro Pontino. Un’altra parte della comunità sciopererà martedì con Uil e Cisl. Domani a Latina, alle 17 ci sarà anche una manifestazione cui hanno annunciato la propria partecipazione i leader dell’opposizione. Il governo oggi ha convocato i sindacati, ma dopo le parole di condanna di ieri, dal tavolo non è arrivata alcuna decisione. La linea l’ha dettata il ministro dell’agricoltura: l’imprenditore? Una mela marcia, non va criminalizzato il comparto agricolo dell’Agro Pontino. Sul quale però sono numerose le inchieste che in questi anni hanno portato alla luce una catena di connivenze, e coperture, in quello che è uno storico feudo elettorale dell’estrema destra.
L’Agro Pontino, per la destra, è la terra promessa: quella che la vulgata fascista vuole bonificata da Mussolini, per quanto gli storici ricordino che, durante il regime, furono bonificati circa 770 su 40000 chilometri quadrati,i cui progetti in realtà iniziarono coi governi liberali prima degli anni 20. Il sociologo Marco Omizzolo, forse il più attento conoscitore dell’area, racconta su Il Domani, con Sandro Ruotolo, di alcune indagini sul caporalato, documentate da foto: aziende agricole col busto del Duce e braccianti indiani obbligati al saluto romano minacciati da armi, per imparare che lì comandano gli italiani. Di Latina è l’ex sindacalista e sottosegretario Durigon, poco distante, di Tivoli, proprio il ministro dell’agricoltura Lollobrigida. Fratelli d’Italia è, negli enti locali, il partito dominante. In provincia di Latina ci sono oltre 10mila aziende agricole: 10mila imprenditori che votano, e fanno votare. Qui a contratto lavorano poco meno di 12mila persone. Che sarebbero in realtà il triplo, in nero. Un’inchiesta del 2019 coinvolse l’allora segretario provinciale della Fai Cisil Marco Vaccaro, per i suoi rapporti con i caporali. Le inchieste, oltre allo sfruttamento estremo, svelane un vero e proprio sistema di doping: medici, farmacisti, complici nel somministrare droghe, farmaci ai braccianti per sostenere i turni massacranti. In una, del 2021 viene rinviato a giudizio anche Luigi Pescuma, allora responsabile legalità e sicurezza di Fratelli d’Italia a Latina. Quello di Satnam Singh non è comunque il primo caso: a processo sono gli imprenditori Fabrizio e Daniele Tombolillo, accusati di aver picchiato e gettato in un canale un bracciante. A loro difesa si erse Nicola Procaccini, deputato europeo del partito di Meloni: parlò di professionisti delle agromafie riferendosi proprio a Omizzolo, che sostenne il bracciante nella denuncia e che per la sua attività anticaporalato è spesso oggetto di minacce. Un piccolo mondo a sé, dove lo sfruttamento è un sistema alla luce del sole, spesso coperto, lo dicono le inchieste, da occhi chiusi, silenzi, complicità a diversi livelli, e radicato nel tessuto sociale.

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
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