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Afd, ancora più a destra

Un partito diviso, spostato ancora un po’ più a destra. E in calo nei sondaggi – i recenti lo danno al 10 per cento. Potremmo tracciare così il ritratto della Alternative fuer Deutschland (Alternativa per la Germania) dopo il congresso che il partito di destra populista ha tenuto lo scorso fine settimana ad Hannover.

Congresso a poco più di due mesi dal clamoroso risultato alle elezioni, che ha sancito l’ingresso della AfD nel Bundestag ma anche il primo senza la ex leader Frauke Petry, che annunciò l’addio proprio all’indomani del voto.

Contro la due giorni della AfD ci sono state ad Hannover proteste: migliaia di persone hanno partecipato a manifestazioni oppure, a gruppi, fatto blocchi stradali. La polizia è intervenuta con idranti e spray urticante, ci sono stati feriti da ambo le parti e una decina tra fermi ed arresti. Il congresso è stato dominato in gran parte da lotte e dissidi interni, non sono mancati comunque nuovi attacchi ad Angela Merkel, di cui la AfD potrebbe diventare il maggiore partito di opposizione, se si realizzasse, di nuovo, il governo di grande coalizione tra la CDU e i socialdemocratici della SPD.

Il possibile ritorno della GroKo (come la chiamano qui in Germania) è la questione di cui si parla e si parlerà, dicono gli analisti, parecchio nelle prossime settimane. Nei confronti della SPD – che inizialmente aveva escluso questa opzione – sono arrivate pressioni da più parti. Giovedì inizierà il congresso, il direttivo del partito si è nelle scorse ore detto favorevole a colloqui, almeno esplorativi, con la CDU sulla base del programma elettorale dei socialdemocratici. Ora però bisognerà vedere cosa dirà il congresso e c’è già chi si aspetta giornate “turbolente” e discussioni molto accese, soprattutto con l’ala giovanile, decisamente contraria ad un’alleanza con la Merkel.

Dall’altra parte, c’è lei, appunto, Angela Merkel. La sua immagine è uscita indebolita dal fallimento delle trattative per un governo con liberali e verdi. E se, secondo recenti sondaggi, il 60 per cento dei tedeschi si dice ancora soddisfatto di lei, il discorso cambia nell’ipotesi di un ritorno alle urne. In questo caso, meno del 50 per cento la vorrebbe come candidata.

  • Autore articolo
    Flavia Mosca Goretta
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    E’ da poco uscito “In Fatti Ostili”, nuovo album della storica formazione milanese Delta V. Durante il tour promozionale del disco, Martina e Carlo sono passati a Volume per raccontarcelo e suonarci alcuni pezzi dal vivo. A legare le nuove tracce, raccontano, “è stato il senso di spaesamento” ma anche “la sensazione di vivere in un mondo sempre più ostile e rivolto unicamente a se stesso”. Nella forma di un elegante cantautorato elettronico, l’album offre una lucida fotografia della società di oggi, in cui concetti di fiducia, altruismo e speranza paiono sempre più lontani. La metafora che la band utilizza per affrontare questi temi è spesso quella della città da cui proviene: “Milano ricorda molto Dorian Grey, si specchia e si vede sempre bella e giovane ma manca sempre più di sostanza”. Ascolta l’intervista e il MiniLive dei Delta V, a cura di Dario Grande.

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    Dopo l'aggressione a tre attivisti italiani in un villaggio vicino a Gerico, abbiamo intervistato Elena Castellani, attivista di Assopace Palestina, una delle organizzazioni di sostegno della missione in interposizione non violenta nei territori occupati, che ci spiega qual è il lavoro dei volontari e il contesto nel quale si trovano. “Gli attivisti internazionali di interposizione non violenta – spiega Elena Castellani - aiutano i palestinesi in vari modi, come la sorveglianza notturna o diurna, l'accompagnamento dei bambini, dei pastori, per cercare di evitare le aggressioni dei coloni, che sono praticamente quotidiane: i palestinesi vengono feriti, malmenati, a volte anche uccisi e quando va meno peggio, i coloni distruggono le proprietà, le case, ammazzano gli animali. I coloni vengono fiancheggiati dai militari israeliani che, invece, di proteggere gli aggrediti difendono i coloni, cioè gli aggressori”. L'intervista di Alessandro Principe.

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