Approfondimenti

Un governo a trazione leghista

Giuseppe Conte e Mattarella

Il Presidente della Repubblica ha chiesto a Conte di essere protagonista e non semplice spettatore della partita per la composizione del governo. Che non è terminata. Ci sono ancora caselle fondamentali da definire. In particolare, l’Economia e la Difesa. Sono due dei quattro ministeri chiave per Sergio Mattarella assieme a Esteri e Affari Europei. Il Capo dello Stato vuole personalità di sua fiducia in questi che sono dicasteri strategici per i rapporti internazionali.

Dove Mattarella alla fine potrebbe essere costretto a cedere è sull’economia. Dalla Lega, mentre Conte era a colloquio con Mattarella, prima arrivava la notizia che Salvini avrebbe rinunciato a Paolo Savona e avrebbe ripiegato su Giorgetti, poi è arrivata la smentita alla notizia trapelata. Nel mezzo, ci sarebbe stato un accordo con Di Maio che avrebbe dato il via libera a Savona e anche a Giorgetti, quest’ultimo probabilmente alle infrastrutture.

L’incipit del discorso di Conte davanti alla stampa dopo il colloquio al Quirinale è un passaggio concordato con Mattarella. Conte ha ribadito le fedeltà europea e internazionale dell’Italia. Una precisazione che non dovrebbe essere necessaria in condizioni ordinarie ma che si impone date le premesse contenute nella prima versione del programma: dai riferimenti alle relazioni con la Russia alle ipotesi di uscita dall’Euro alle richieste di condono del debito da avanzare alla Banca Centrale Europea. Passaggi, quelli su Euro e Bce, eliminati su pressione di Mattarella.

Ma Conte deve rispondere ai suoi azionisti politici e le sue parole imprimono subito un nuovo corso in senso nazionalista: “il Governo dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso. Sui temi del bilancio europeo, sulla riforma del diritto d’asilo e del completamento dell’unione bancaria. È mio intendimento impegnare a fondo l’esecutivo su questo terreno, costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta e tuteli gli interessi nazionali“.

I temi sono le politiche di bilancio e l’immigrazione, le parole riflettono la connotazione a prevalenza leghista del programma.

Con il governo che si va formando, il Movimento 5 Stelle porterebbe a casa il presidente del Consiglio, il Capo dello Stato avrebbe le rassicurazioni richieste in campo internazionale e i relativi ministeri, ma la Lega farebbe il pieno di posti chiave, a cominciare dagli interni e dall’economia, imprimendo la propria connotazione ideologica di destra radicale.

Giuseppe Conte
Conte arriva in taxi a Montecitorio dopo avere ricevuto l’incarico per formare il governo
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    Luigi Ambrosio
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    Verso la fine della manifestazione è arrivato Sigfrido Ranucci, quasi emozionato dalla solidarietà che ha trovato in questa piazza, dalla presenza di tante persone in piazza Santi Apostoli “per non farlo sentire solo” dicono i manifestanti con dei cartelli in mano “press” e la scritta “no bavaglio”. E “per proteggerlo” - dicono ancora. Una protezione anche democratica da parte delle persone per il suo lavoro di giornalista. Sul palco per più di un'ora si sono alternate tante voci, si sono sentite altre denunce. A presentare la manifestazione di oggi c'era un giornalista della Rai a cui qualche anno fa da questo Governo è stata tolta la sua trasmissione. Poi il caso delle denunce temerarie e poi l'impossibilità di approvare la Freedom Act. “Una libertà di stampa a rischio” aveva detto Elly Schlein qualche giorno fa, oggi anche lei era in piazza e ha ribadito le sue convinzioni. In piazza Santi Apostoli oltre a tanti giornalisti ci sono tutti i leader della sinistra e tante persone. Anna Bredice ha intervistato Sigfrido Ranucci.

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    Erano tutti miei figli: all'Elfo di Milano torna il teatro di Arthur Miller

    Angelo Di Genio, uno degli interpreti del capolavoro drammaturgico di Arthur Miller "Erano tutti miei figli", è la nostra guida per scoprire la nuova produzione del Teatro dell'Elfo, diretta da Elio De Capitani, che è anche in scena, con una compagnia che annovera interpreti storici dell'Elfo e nuovi talenti. A 12 anni dal successo di "Morte di un commesso viaggiatore", De Capitani torna al teatro di Miller, ambientato nell’America del dopoguerra. La famiglia Keller è il fulcro intorno al quale ruotano le vicende dei protagonisti, che nascondono segreti dolorosi e menzogne sul passato, che torna a presentare il conto e a sconvolgere gli equilibri apparenti della famiglia. L'intervista di Ira Rubini ad Angelo Di Genio a Cult.

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