Approfondimenti

“Italia condannata, sentenza storica”

“Sono felice per questa sentenza. Io e la mia collega Sara Menichetti, con cui ho presentato il ricorso alla Corte europea dei diritti umani,  siamo molto, molto contente. E siamo felici soprattutto per tutte le donne”.

Titti Carrano è l’avvocata che ha tutelato Elisaveda, la moglie di Andrei Talpis, un uomo di Remanzacco (Udine) più volte denunciato per lesioni e maltrattamenti, che cinque anni fa uccise il figlio diciannovenne e ferì gravemente la moglie, nel tentativo di ucciderla. Talpis ora è in carcere, condannato all’ergastolo.

Carrano, che è anche presidente dell’Associazione DiRe (Donne in Rete contro la violenza), risponde alle nostre domande quando ha appena saputo della sentenza che condanna lo Stato italiano per aver violato la convenzione dei diritti umani.

Avvocata Carrano, perché definisce storica questa sentenza della Corte europea?

“E’ una sentenza storica, epocale perché lo Stato italiano è stato condannato su tre punti fondamentali, violando tre articoli della Convenzione sui diritti. Il primo è l’ articolo 2: ‘la violazione al diritto alla vita’, sia per l’uccisione del figlio della signora Elisaveda sia per il tentato omicidio della signora stessa. Il secondo è l’articolo 3 che prevede la proibizione della tortura”.

In che senso tortura?

“Nel senso che le autorità italiane sono venute meno a un loro obbligo: proteggere la signora. Non lo hanno fatto pur sapendo la pericolosità della situazione in cui si trovava”.

Il terzo articolo violato dallo Stato italiano?

“E’ l’articolo 14 della Convenzione, che riguarda il ‘divieto di discriminazione’. Questo è importante perché la violenza maschile nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani, e questi sono delitti che trovano la loro radice culturale proprio nella discriminazione del genere femminile”.

La sua assistita, la signora Elisaveda, era prima supportata dai servizi sociali. Poi questo aiuto le è stato tolto. Cos’è successo?

“I servizi sociali non hanno ritenuto grave la situazione della signora e quindi non hanno più ritenuto di dover pagare la retta, uno sbaglio di valutazione che ha portato la signora a doversi tutelare da sola”.

Lei come si spiega che lo Stato non sia riuscito a tutelare la sua assistita?

“Il problema è il non riconoscimento di quanto sia grave e pervasivo il fenomeno della violenza maschile sulle donne. Questo significa una sottovalutazione di queste forme di violenza, della gravità dei casi e soprattutto il non applicare correttamente le leggi. E nei casi di maltrattamento, in particolare, è proprio il momento della denuncia della donna che aumenta il rischio per la sua vita, così come il momento della separazione, in seguito alla quale molte donne vengono poi uccise dal partner”.

Quindi che riflessione fa?

“E’ importante che ci sia una valutazione seria del caso, un’applicazione efficace delle leggi esistenti e poi ci deve essere il potenziamento della rete dei Centri antiviolenza per rendere effettivamente possibile l’uscita della donna dalla situazione di violenza, garantendo la sua protezione”.

Quindi più investimenti, più soldi e professionalità per i Centri antiviolenza?

“Sì, perché questi centri sono un presidio importante per le donne, perché è lì che si costruisce un percorso di libertà. Ed è li dove la violenza viene riconosciuta a differenza di altri luoghi istituzionali dove si parla ancora di conflitto. E parlare di conflitto vuol dire non riconoscere la violenza, la gravità della situazione, sottoponendo quindi le donne ai rischi di enormi conseguenze”.

Questa sentenza sarà utile ad altre donne?

“Sì, servirà a tutti e anche al nostro Paese che dovrà riflettere e rivedere quelle che sono le misure messe in atto per la prevenzione, protezione delle donne e per il sostegno ai centro antiviolenza”.

Lo Stato è stato condannato a pagare 30mila euro, una cifra molto bassa per un caso del genere. Lei cosa dice?

“Sì, non è una cifra elevata come risarcimento del danno, ma dà un segnale forte ed è simbolicamente una sentenza epocale, la prima in Italia”.

Siamo vicini allo sciopero delle donne dell’8 marzo. Perché secondo lei una donna dovrebbe aderire?

“Una donna dovrebbe partecipare a questo sciopero per dire basta alla violenza maschile sulle donne, per affermare il diritto di avere una vita libera dalla violenza. E la violenza si esplica in tante forme e attraversa tutta la vita delle donne: nel lavoro, nella famiglia, nelle discriminazioni, nella salute. Quindi le nostre vite non valgono? Allora non lavoriamo l’8marzo.  Questo è importante,questo è il messaggio importante perché riguarda tutte”.

  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 04/12 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 04/12 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 04/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 04/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 04/12/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 04-12-2025

  • PlayStop

    E allora me ne vado: una lettera sui Cpr

    Nell'ultima puntata di 37e2 abbiamo letto la lettera di una persona che ha lavorato come in un Cpr, Centro di permanenza per il rimpatrio, e che con molta amarezza ha deciso di abbandonare il lavoro. La lettera ci è arrivata attraverso la Rete Mai più lager - No ai Cpr con cui siamo in contatto per raccontarvi cosa accade nei Cpr.

    37 e 2 - 04-12-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di giovedì 04/12/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 04-12-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di giovedì 04/12/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 04-12-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 04/12/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 04-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 04/12/2025

    Il Congresso USA vuole capire chi ha dato l'ordine di uccidere i sopravvissuti a un attacco missilistico della Marina contro una presunta nave di narcos in acque internazionali: il ministro "della guerra" Pete Hegseth o l'ammiraglio Frank Mitch Bradley? In ogni caso è un crimine di guerra. L'ossessione per i narco e il Venezuela dell'amministrazione Trump analizzata da Antonella Mori, Capo Programma America Latina del ISPI. Roberto Festa commenta il ruolo e l'antipatia crescente anche tra i militari per il Segretario di Stato venuto dalla tv. Domani i giovani tedeschi scendono in piazza per dire no al ritorno della leva militare "volontario" (che poi se non bastano i volontari si passa al sorteggio) e circonderanno in Bundestag per ricordare ai parlamentari al voto che i giovani rivendicano il diritto all'obiezione di coscienza presenta all'articolo 4 della Costituzione, come ci racconta Sebastiano Canetta, corrispondente del Manifesto da Berlino. House Europe, è una petizione europee per chiedere alla Ue di istituire il diritto al riuso degli edifici, contro la speculazione edilizia e per la valorizzazione del diritto alla casa e al ripopolamento dei centri storici, ce la racconta Giacomo Ardesio, architetto, cofondatore del collettivo Fosbury Architecture.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 04-12-2025

  • PlayStop

    Il nuovo codice dell'edilizia di Salvini: un maxi condono che lascia mano libera ai privati

    Oggi in consiglio dei ministri arriva il disegno di legge delega di revisione del Testo Unico sull’Edilizia. Il provvedimento contiene norme di semplificazione, digitalizzazione, rafforzamento del silenzio assenso per il rilascio di titoli edilizi e una sanatoria facilitata per gli abusi precedenti al 1967. Provvedimenti che il Governo dovrà poi attuare con decreti delegati entro 12 mesi. Per il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli, che ha visionato il testo, con la norma del silenzio assenso si darà vita ad un nuovo e pericoloso “condono edilizio”. L'intervista di Viviana Astazi.

    Clip - 04-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 04/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 04-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 04/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 04-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di giovedì 04/12/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 04-12-2025

Adesso in diretta