Approfondimenti

Belgrado: tra ‘rinascita’ e il dramma dei profughi

Savamala è uno storico quartiere di Belgrado che riposa all’ombra del Brankov Most, il ‘ponte di Branko’, e si dipana lungo la riva destra del fiume Sava, protetta da vecchi palazzi. Fu proprio la Sava a dare il nome al quartiere. Il suffisso “mala” deriva dalla parola turca mahala – il quartiere residenziale delle città ottomane – abbreviato poi in mala.

Savamala è uno dei quartieri più interessanti della città, rivitalizzato negli ultimi anni da artisti e ragazzi che hanno aperto locali ed atelier in edifici vecchi e cadenti. Proprio alcuni di questi edifici sono stati espropriati con una legge speciale da parte del governo, obbligando i proprietari a sgomberare l’area per far posto a un’opera di “pubblica utilità”. Si tratta della costruzione del nuovo complesso “Belgrado sull’acqua”: un progetto che prevede la realizzazione di appartamenti di lusso per 17.000 persone, 750.000 metri quadrati di uffici e spazi commerciali, con alberghi a cinque stelle, un muro di grattacieli che sarà caratterizzato dall’edificio più alto in Europa sud-orientale, un Teatro dell’Opera, e il più grande centro commerciale del continente.

BELGRADO febbr 2017 007

L’investitore non è un attore dei giochi di potere locale, e neanche un ricco barone dell’edilizia dall’Europa occidentale o dalla Russia: si tratta di Mohamed Alabbar, l’uomo che dirige l’azienda di sviluppo di Abu Dhabi Eagle Hills, noto per aver fondato Emaar, società responsabile della costruzione del Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo, e il Dubai Mall, il più grande centro commerciale del mondo.

Dopo aver cacciato, anche con modi violenti, chi da anni vive a Savamala e dopo aver messo a rischio le attività di chi in questi anni sta rivalutando il quartiere, i lavori ora si si stanno concentrando in quello che fino a poco tempo fa era un grande buco nel terreno ricoperto da una piattaforma di ponteggi in un’area abbandonata e invasa da erbacce, alle spalle di un vecchio deposito ferroviario sulle rive della Sava.

I decrepiti capannoni di questo deposito sono perimetrati da decine di cartelloni pubblicitari, griffati “Belgrade Waterfront”, con i rendering del progetto targato Mohamed Alabbar. Ed è proprio in questi capannoni, privi di finestre e con il tetto cadente, che vivono centinaia (ai primi di febbraio la stima era di circa 1.200 persone) di profughi. Passata l’ondata dei siriani, che hanno lasciato la Serbia per l’Europa, ora sono cittadini pakistani e afgani.

BELGRADO febbr 2017 016

Il governo serbo si è dichiarato disponibile ad ospitarli in caserme, parzialmente ristrutturate per la bisogna. Una proposta che la maggioranza dei profughi rifiutano perché hanno paura che questo impedirebbe loro di proseguire il viaggio verso Nord. Come risposta a questo rifiuto il governo serbo sta attuando una politica che trasforma questi capannoni in una sorta di limbo. Nessun presidio da parte delle forze dell’ordine, ma anche nessun aiuto. In compenso si ostacolano i lavori delle organizzazioni umanitarie a cui viene reso difficile persino consegnare abiti e beni di prima sussistenza ai profughi. Viene garantito un solo pasto giornaliero. Tutto per spingere i profughi ad accettare l’ospitalità nelle caserme.

Profughi 02_BEOGRAD febbr 2017

La vita in queste condizioni è un inferno. Le temperature in queste settimane sono scese sino a -15 gradi. Per riscaldarsi vengono accesi fuochi dove viene bruciato di tutto, creando fumi tossici. Manca la corrente elettrica. Non c’è acqua per lavarsi e non ci sono gabinetti. Il puzzo all’interno dei capannoni regna sovrano. Qui i profughi si dividono in gruppetti, a secondo delle tribù di provenienza. Molti sono giovani, di entrambi i sessi. Abbondano i minorenni, molti dei quali non accompagnati da genitori o parenti. La speranza, da parte delle famiglie, è che riescano a raggiungere un paese dell’Europa per poter poi chiedere il ricongiungimento.

Una fotografia più a fuoco di questo ‘popolo dell’abisso’ (Jack London concorderebbe su questa definizione) la si può avere a Miksalište 2.0, uno stanzone a meno di un chilometro dai capannoni. Qui i profughi possono caricare i cellulari, l’unico cordone ombelicale che li unisce alle loro famiglie. Divisi in gruppetti, si raggruppano attorno a ciabatte in cui vengono connessi cinque o sei caricatori. I più chattano, senza fare vere e proprie telefonate. Altri si accontentano dei video giochi. Rigidamente vestiti di nero, sono rannicchiati in giacconi e maglioni oversize. Nerissimi anche i capelli, dato che prevalentemente sono giovani sui vent’anni.

Miksaliste 2.0

Le donne non stanno nel women’s corner, ma deambulano nello stanzone. I bambini fanno i bambini: corrono, gridano, vanno avanti e indietro nello spazio del Miksalište 2.0 . Le bambine invece sono delle donnine: tranquille stanno in silenzio accanto alle sorelle maggiori (che forse sono le mamme). Le loro scarpe, a differenza di quelle dei maschietti, non sono infangate. Ma è solo un dettaglio. Entrambi, bambini e bambine, li puoi trovare al vicino mercato. Qui vendono ai belgradesi quello che ricevono dalle organizzazioni umanitarie: dalle scatole di sardine agli scarponi con suola carro-armato. La speranza di attraversare il confine con l’Ungheria costa cara. Più si alzano muri, e più aumentano le tariffe dei trafficanti d’uomini…

Profughi 03_BEOGRAD febbr 2017

Dragan Petrovic segue l’evoluzione della situazione sin da quando i primi profughi sono arrivati a Belgrado. Questa la sua analisi:

intervista a Dragan

  • Autore articolo
    Claudio Agostoni
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 16/10 07:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 16/10 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 12/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 12-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 16/10/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Un consiglio per la pace a Gaza. Il "board" di Trump, un CdA che gestirà un business miliardario

    Si chiama “Board of Peace” e Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti, l’ha pensato come il grande consiglio che guiderà – sulla carta - la ricostruzione di Gaza. Il disegno immaginato da Trump non prevede l'intervento degli organismi internazionali che hanno retto la sovranità del diritto per decenni. Nel futuro di Gaza – almeno per ora – non sono previste presenze come le Nazioni Unite, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, l'Organizzazione Mondiale del Commercio. Il "Board of Peace" richiama molto l’idea di un consiglio di amministrazione (un “board”, appunto), che dovrà gestire un affare economico e finanziario colossale, un consiglio che avrà Trump come presidente. Il piano Trump in 20 punti, al paragrafo 9 recita: "Questo organismo (Board of Peace, ndr) definirà il quadro di riferimento e gestirà i finanziamenti per la ricostruzione di Gaza". Gestirà i soldi, proprio come un CdA che si rispetti. E le logiche finiranno per essere quelle del business e non della convivenza internazionale; dell’interesse privato e non dell’interesse pubblico; dell’autoritarismo che oscura la democrazia. Raffaele Liguori ha intervistato Fabio Armao, docente di relazioni internazionali all’università di Torino. È autore, insieme a Davide Pellegrino, di “Distopia americana. L’impatto della presidenza Trump sul sistema politico americano” (Mimesis, in uscita).

    Clip - 16-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di giovedì 16/10/2025 delle 08:38

    L’Abbonaggio di Radio Popolare minuto per minuto

    Campagna abbonamenti - 16-10-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 16/10/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 16-10-2025

  • PlayStop

    Pop Music di giovedì 16/10/2025

    Una trasmissione di musica, senza confini e senza barriere. Canzoni da scoprire e da riconoscere, canzoni da canticchiare e da cui farsi cullare. Senza conduttori, senza didascalie: solo e soltanto musica.

    Pop Music - 15-10-2025

  • PlayStop

    The Box di mercoledì 15/10/2025

    la sigla del programma è opera di FIMIANI & STUMP VALLEY La sigla è un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della notte. Ispirata ai primordi del suono Italo, Stump Valley e Fimiani della scuderia Toy Tonics, label berlinese di riferimento per il suono italo, disco e house, ci riportano a un'epoca di neon e inseguimenti in puro stile Miami Vice, un viaggio nella notte americana alla guida di una Ferrari bianca. INSTAGRAM @tommasotoma

    The Box - 15-10-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 15/10/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 15-10-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di mercoledì 15/10/2025

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni mercoledì approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 15-10-2025

Adesso in diretta