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Arriva la legge contro il cyberbullismo

Bullismo e cyberbullismo. Due fenomeni sociali gravi di cui sono vittima soprattutto minori. Si calcola che ne sono coinvolti almeno il 7 o l’8 per cento della popolazione scolastica. Ma non solo minori, come purtroppo si è riscontrato nel caso della donna che si è suicidata a Napoli, perché messa alla gogna sui social e su molti siti.

Da un anno giace in parlamento, approvata dal Senato, una legge per contrastare questo fenomeno. Il testo è arrivato alla Camera dei Deputati e dovrebbe essere approvata definitivamente martedì. Ci sono sei articoli e tra Senato e Camera si è ampliata, comprendendo anche lo stalking per via telematica e informatica, con pene da uno a sei anni.

Ma la legge prevede pochi articoli sanzionatori, tenta di definire soprattutto dal punto di vista legislativo un fenomeno che per ora è gestito dal Garante per la privacy e dai singoli social network, puntando a un piano di prevenzione ed educazione nelle scuole, con un ruolo di maggiore vigilanza da parte dei presidi e insegnanti.

Uno degli articoli più importanti prevede che la vittima possa chiedere immediatamente la cancellazione dei contenuti offensivi, ma se entro 24 ore questo non accade il Garante per la protezione dei dati può intervenire d’ufficio sul gestore, cancellando i contenuti.

Una legge che si muove su un doppio binario: la necessità di normare un fenomeno che coinvolge soprattutto i più fragili, i minori, e dall’altro lato però evitare un bavaglio alla rete, capire quando si tratta di censura di opinioni e della libertà di espressione. Ed è su questo aspetto che si sta discutendo alla Camera dei deputati.

Stefano Quintarelli è un esperto di informatica e deputato di Scelta Civica

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    Anna Bredice
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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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    Da che parte sta il papa statunitense, Leone XIV? Con l’Europa di von der Leyen e Merz, ma anche di Macron, Meloni e Sanchez? Oppure con gli Stati Uniti di Trump, JD Vance, Musk e Peter Thiel. Oppure con nessuna di queste identità così identificate? Dopo l’attacco della Casa Bianca all’Europa con il «National Security Strategy» viene facile polarizzare lo scontro tra le due sponde dell’Atlantico. Anche se i due poli sono orientati entrambi prevalentemente a destra, con inquietanti sfumature che arrivano all’autoritarismo di stampo fascista (C.Bottis, Trumpismo. Un mito politico, Castelvecchi 2025). Dunque, gli Stati Uniti aggrediscono l’Europa con il NSS, e papa Prevost con chi si schiera? Pubblica ha ospitato oggi Stefano Zamagni (ex presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, economista) e Paolo Naso (scienziato della politica).

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    Piazza Fontana: ricordiamo la strage e la risposta democratica

    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

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