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Tina Anselmi, la prima donna italiana ministro

Il 29 luglio di 40 anni fa, a Roma, veniva nominato il primo ministro donna della storia della Repubblica. Tina Anselmi, di Castelfranco Veneto, ricevette da Giulio Andreotti, presidente del Consiglio dei Ministri, la delega al Lavoro ed alla previdenza sociale.

Tina Anselmi, figlia di antifascisti, da ragazza entrò nella Resistenza come staffetta partigiana con il nome di “Gabriella” e si iscrisse alla Democrazia Cristiana nel 1944. Da sindacalista, prima con la Cgil e poi dal 1950 con la Cisl si è occupata dei lavoratori del tessile e della scuola. Fu deputata della Dc dal 1968 al 1992. Fra gli incarichi più importanti della sua carriera ci fu la presidenza della commissione d’inchiesta parlamentare sulla loggia P2, dal 1981 al 1985.

Anselmi, che oggi ha 89 anni, aveva raccontato a Radio Popolare nel 2004 la sua esperienza di partigiana, un’esperienza che aveva vissuto avendo già ben chiaro in mente di dover costruire, nella lotta di Liberazione, la classe dirigente dell’Italia libera.

La decisione di entare nelle file della Resistenza nella sua Castelfranco (TV) era maturata in lei dopo l’eccidio di Bassano del Grappa, nel settembre 1944. Con le sue compagne di scuola, Tina Anselmi fu portata sul viale del paese a vedere i corpi di 31 antifascisti impiccati agli alberi. Una visione orribile, che fece scattare in lei la voglia di unirsi alla lotta di Liberazione.

A sessant’anni da quello e da molti altri eccidi perpetrati in Italia dai nazifascisti, Radio Popolare aveva realizzato una serie di trasmissioni speciali, intervistando storici e testimoni diretti di quelle stragi. Tina Anselmi aveva raccontato la sua storia a Lorenza Ghidini e Jurij Bogogna: nelle sue parole che vi riproponiamo, in occasione dei 40 anni dal suo incarico da ministra – prima donna in Italia – sentirete l’aspirazione a governare l’Italia libera, che i partigiani comunisti, socialisti, cattolici e liberali avrebbero conquistato il 25 aprile 1945.

Ascolta il racconto di come Tina Anselmi diventò partigiana

anselmi-come diventai partigiana

I suoi ricordi della vita da staffetta

anselmi-vita da partigiana

Il ruolo importante in Veneto dei partigiani cattolici, come lei

anselmi-partigiani cattolici

Le amare considerazioni sulla necessità della guerra, per arrivare alla pace

anselmi-la guerra come strumento di pace

Tina Anselmi, prima donna ministro in Italia, sentiva già in quel 1944 di dover prendere in mano le sorti del paese, una volta liberato dal nazifascismo

anselmi-l’aspirazione a governare

 

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    1) “La gente non lascia Gaza City perché non sa dove andare o perché non può permetterselo”. Migliaia di persone restano nella città della striscia, mentre l’esercito continua a bombardarla. (Jacob Granger - MSF) 2) “Israele sta commettendo un genocidio, ma gli altri paesi hanno l’obbligo giuridico di fare tutto ciò che possono per impedirglielo”. In esteri la seconda puntata dell’intervista a Chris Sidoti, giudice della commissione Onu. (Valeria Schroter, Chris Sidoti - Commissione Onu d'inchiesta per i territori palestinesi) 3) La Francia ancora in piazza. Un milione di persone mobilitate dai sindacati per protestare contro la legge di bilancio di Bayrou. (Veronica Gennari) 4) La tragedia umanitaria della guerra in Sudan, e i sudanesi che resistono. Premiata in Norvegia una rete di associazioni comunitarie che lavorano per favorire l’ingresso di aiuti. (Irene Panozzo, analista politica) 5) Donald Trump alla corte britannica. La luna di miele tra Keir Starmer e il presidente Usa è soprattutto una questione di business. (Marco Colombo, giornalista) 6) World Music. Together for Palestine, il concerto organizzato da Brian Eno a Londra contro il genocidio. (Marcello Lorrai)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Alessio Lega ricorda Fausto Amodei: "Sublime la sua scrittura, una persona tenera e ironica"

    È morto a 91 anni Fausto Amodei, figura cruciale per la canzone popolare italiana che alla fine degli anni cinquanta aveva contribuito a fondare il Cantacronache, il primo esperimento di canzone politica “d’autore” in Italia. Tra i suoi capolavori 'Per i morti di Reggio Emilia', una delle canzoni popolari e politiche più suonate nelle piazze d’Italia. Ma "le sue canzoni sono riuscite ad andare ben oltre il suo nome” diventando parte dell’immaginario collettivo, ricorda il cantautore Alessio Lega ai microfoni di Radio Popolare. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

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