Approfondimenti

Salvini e la bambola gonfiabile

di Chiara Ronzani

“C’è una sosia della Boldrini qua sul palco”, ha detto Matteo Salvini indicando una bambola gonfiabile, che era “esibita” dai leghisti durante un comizio a Soncino, in provincia di Cremona, domenica sera.

Un’affermazione accolta da risate e urla di approvazione dalla platea di sostenitori del Carroccio. In prima fila a ridere e applaudire c’erano molte donne. E pochi istanti prima Salvini era osannato da un coro da stadio.

La bambola gonfiabile è l’essenza dell’oggettivazione della donna. E’ come dire che si può fare a meno della “persona – donna” perché è sufficiente “il buco”, la parte per il tutto. L’oggetto sessuale privato di ogni “complicazione” umana.

Poco dopo le polemiche e la difesa della Presidente della Camera da parte di alcuni politici, Salvini ha fiutato l’aria che tirava sui social e ha rincarato la dose: ha lanciato su Facebook l’hashtag #sgonfialaboldrini abbinandolo con “Ipocrita, buonista, razzista con gli italiani”. E la richiesta di dimissioni. La miglior difesa è l’attacco.

Rappresentandola come una bambola gonfiabile, Salvini dice ai suoi sostenitori che è possibile – anzi – giusto, scagliarsi contro di lei. Tanto è un oggetto. Un oggetto su cui liberare i propri istinti bestiali.

Boldrini è il bersaglio perfetto per il sessismo della Lega, perché più di ogni altra figura pubblica e istituzionale si è battuta per il rispetto delle donne in politica, sul lavoro e contro la violenza di genere. Per il rispetto dei più deboli, anche se sono stranieri. Non è la prima volta che i politici del Carroccio l’attaccano.

“Le donne non sono bambole e la lotta politica si fa con gli argomenti, per chi ne ha, non con le offese. Lascio a voi ogni commento” – ha scritto la presidente della Camera sul suo profilo Facebook.

La Lega più di altre forze politiche ha coltivato il sessismo. A partire dal “celodurismo” di Bossi, poi con la difesa delle “nostre donne”, fino ad arrivare, più recentemente, a lanciarsi in iniziative contro i corsi che servono a combattere la violenza di genere. La politica dei numeri verdi “anti gender”, dell’opposizione strenua ai corsi che promuovono il rispetto tra bambini e bambine, è l’altra faccia degli insulti a base di bambole gonfiabili. Chissà che qualcuno non chiami il centralino lombardo per denunciare le parole di Salvini.

 

 

di Alessandro Braga

La battuta di Matteo Salvini è becera, sessista e schifosa. La reazione dei presenti, e delle (purtroppo tante) presenti, (una grassa risata di divertimento e condivisione di quanto appena sentito) di più. E non è una novità.

È l’ennesima conferma della simbiosi totale tra un leader politico, volgare e osceno nella sua comunicazione, e il suo popolo. Una modalità comunicativa che l’attuale segretario federale del Carroccio ripesca dalla profonda tradizione padana, dal “celodurismo” bossiano in avanti, mischiandolo con i toni classici della curva calcistica (il “Capitano”, come viene definito Salvini dai suoi fan, era già stato immortalato a una festa leghista a Pontida, anni fa, mentre cantava “Napoli merda Napoli colera sei la vergogna dell’Italia intera” e “Vesuvio dai lavali con la lava”). Una violenza verbale che Salvini riporta quotidianamente nelle sue comparsate in televisione, nelle sue uscite sul territorio, sui social network.

Oggi è il sessismo contro Laura Boldrini e la bambola gonfiabile, ieri era il razzismo contro gli immigrati, sporchi e negri. Domani sarà l’omofobia contro froci e culattoni, o la violenza nei confronti delle zecche rosse. È il linguaggio da bar, assurto a linguaggio politico pseudoistituzionale, per farsi propaganda e guadagnarsi la pancia, e i favori, dell’elettorato medio, che si immedesima nel suo leader, che lo considera “uno di noi”, che però “ce l’ha fatta”. E che invece è riuscito “solo”, tra molte virgolette, ad innalzare il livello di intolleranza comune fino a cime mai toccate prima. E che sarebbe ora di contrastare, in maniera efficace, il più presto possibile. Prima che sia troppo tardi.

  • Autore articolo
    Chiara Ronzani
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR giovedì 28/03 15:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 28-03-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 28/03/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 28-03-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 28/03/2024 delle 7:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 28-03-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Playground di giovedì 28/03/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 28-03-2024

  • PlayStop

    Sapore Indie 25 - 28/03/2024

    1. Water Tanks - I Hate My Village 2. Y.A.A.M. - Marie Davidson 3. Life Starts Tomorrow - A Toys Orchestra 4. Opus - Lightning Bug 5. Disposition - Sam Akpro 6. Light - Maria Chiara Argirò 7. Ask Me Now - Mewn 8. La nostra Prova di Danza - Lamante 9. Over When It’s Over - Lucy Rose 10. Ma Tau Wai Road - Bolis Pupul

    Sapore Indie - 28-03-2024

  • PlayStop

    Jack di giovedì 28/03/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 28-03-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 28/03/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che oggi ha ospitato Giovanni Leghissa, Massimo Filippi e Bianca Nogara Notarianni per parlare dell'ultimo numero della rivista @Aut Aut Filosofia, edito da @Il Saggiatore, dedicato a La filosofia davanti al massacro degli animali, ma anche fi Flaco il gufo reale di New York e delle cause della sua morte e scopriamo che Giovanni voleva essere gatto.

    Considera l’armadillo - 28-03-2024

  • PlayStop

    Tre piedi su quattro nella fossa

    quando da veri matusa discorriamo di pensioni con i giovini Yana e Amir, ci connettiamo con il Bello Notizie edizione Papere Giganti, assoldiamo l'illustre Dindini della Cedola come terzo Destiny Boy e ci colleghiamo col mercante di diamanti Silvio di ritorno da Mumbay

    Poveri ma belli - 28-03-2024

  • PlayStop

    Cult di giovedì 28/03/2024

    Oggi a Cult: Lucia Ronchetti illustra la Biennale Musica 2024; Leonarda Saffi illustra Teatro Munari di Milano l'anteprima dello spettacolo di danza contemporanea "InFesta"; Antonio Albanese e Virginia Raffaele nel film "Un mondo a parte", girato nelle montagne abruzzesi; la rubrica di lirica di Giovanni Chiodi...

    Cult - 28-03-2024

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 28/03/2024

    Quando le povertà dei padri e delle madri ricadono sui figli e sulle figlie. In Italia il titolo di studio dei genitori condiziona le opportunità di di vita dei minori. La povertà educativa è diventata di fatto ereditaria. Sono gli ultimi dati dell’Istat a raccontare questa ingiustizia. Il 34% dei figli di genitori con un titolo di studio inferiore o uguale alla licenza media vive in condizione di “deprivazione materiale e sociale”. La percentuale crolla al 3% se i genitori sono laureati. L'ereditarietà della povertà educativa è anche un tradimento di un principio fondante della Repubblica. L’articolo 3 della nostra Costituzione, la seconda parte, assegna un compito preciso allo stato, e cioè quello di “rimuovere gli ostacoli” che limitano di fatto l’uguaglianza tra i cittadini. Un compito evidentemente non svolto, vista la permanenza della disuguaglianza. Pubblica ha ospitato oggi la sociologa Chiara Saraceno.

    Pubblica - 28-03-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 28/03/2024

    25 aprile: l'appello del Manifesto per una "giornata nazionale a Milano". La vostra opinione. Condotto da Massimo Bacchetta

    Tutto scorre - 28-03-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di giovedì 28/03/2024

    Cosa chiedono (e come) gli studenti che stanno protestando nelle Università italiane per la Palestina (e che sono diventati il nemico pubblico numero uno leggendo alcuni organi di stampa), ce lo spiegano tre di loro: Camilla Piredda, coordinatrice nazionale Unione degli universitari, Barbara Morandi coordinatrice di Link studenti indipendenti e Olivia di Progetto Palestina, collettivo dell'università di Torino. Massimo Alberti ci spiega i dati sulla povertà, mai così alti, le nuove povertà al Nord, il disinteresse del governo (tanto non votano). Antonio Verona, responsabile mercato del lavoro della CGIL di Milano, spiega come un terzo dei lavoratori della città metropolitana sia povero (il lavoro c'è ma non basta a mantenersi e sempre più giovani lo rifiutano). Misha Maslennikov di Oxfam, rilancia la campagna Tax The Rich (firmate anche voi!) e promuove un sondaggio per capire quanto sia vicino o lontano il governo dai vostri bisogni. Cosa farete il 25 aprile? Noi come sempre saremo in piazza e stavolta con l'appello de Il manifesto speriamo di essere ancora di più, Lorenza Ghidini racconta la nostra adesione all'appello e Alessandro Braga riprende le posizioni di Cgil e Anpi.

    Giorni Migliori – Intro - 28-03-2024

  • PlayStop

    MICHELE SANCISI - WALTER 100%

    MICHELE SANCISI - WALTER 100% - presentato da Barbara Sorrentini

    Note dell’autore - 28-03-2024

Adesso in diretta