Approfondimenti

Clinton attacca Trump e la lobby delle armi

“Donald Trump vuole farci passare da morning in America a midnight in America”. Hillary Clinton ha concluso la settimana di Convention democratica con un discorso in cui ha pesantemente attaccato Donald Trump e la sua visione di un’America cupa, in declino. All’America della mezzanotte, Clinton ha contrapposto l’unità, lo stare insieme, la collaborazione in un momento di “ripensamento” collettivo. Together, insieme, è stata la parola ripetuta più volte durante il discorso.

“Non abbiamo paura. E l’America è sempre stata più forte quando è stata unita”, ha detto Clinton, che ha ricordato come il motto americano sia e pluribus unum. La visione articolata è stata progressista in politica interna e più tradizionalmente “di potenza” in campo internazionale. Parlando a chi lamenta un peggioramento delle proprie condizioni economiche, Clinton ha detto che “nessuno può essere soddisfatto con lo status quo. Stiamo ancora affrontando problemi che si sono sviluppati molto prima della recessione e che sono rimasti nonostante la ripresa”.

Sulla base della sua esperienza da senatrice, quindi della capacità di far lavorare insieme democratici e repubblicani, Clinton ha promesso che nei suoi primi cento giorni come presidente degli Stati Uniti vuole lavorare con il Congresso per far passare il più importante piano di investimenti sul lavoro dalla seconda guerra mondiale. “Lavori nell’industria, nell’energia pulita, nella tecnologia e nell’innovazione, nelle infrastrutture e nella piccola impresa”.

Con un accenno esplicito a Sanders (che esce da questa Convention con un enorme credito politico accumulato grazie alla sua campagna elettorale e alla forza con cui i suoi delegati si sono fatti sentire), Clinton ha detto di pensare al college gratuito per la middle-class e all’ampliamento dell’assistenza sanitaria per le classi più deboli. E’ tornata la necessità a una riforma dell’immigrazione che legalizzi i milioni di immigrati senza permesso che da anni vivono e lavorano negli Stati Uniti.

E un accenno forte è venuto anche sulla questione delle armi: “Americani, non voglio privarvi del Secondo Emendamento. Voglio evitare che siate uccisi per la strada”. Mai, a una Convention, un nominato alla presidenza aveva espresso una visione così antitetica rispetto a quella della National Rifle Association e alla lobby delle armi; segno che una coscienza rivolta al gun control si è ormai diffusa anche presso ampi settori della politica di Washington.

In campo internazionale, Clinton ha invece articolato una visione che fa parte del suo passato politico e di segretario di stato. Ha detto che il quadro dei rapporti internazionali degli Stati Uniti si gioca all’interno della Nato e ha Israele come alleato prioritario. Clinton ha detto di essere orgogliosa del lavoro fatto per arrivare a un accordo diplomatico sul nucleare iraniano e ha spiegato che pensa di “colpire l’ISIS nei suoi santuari con raid aerei”. Soprattutto, il suo obiettivo è stato quello di dipingersi come una leader capace, solida, una commander-in-chief affidabile grazie alla sua esperienza decennale e al suo carattere.

E’ venuto infine il capitolo Donald Trump. Clinton aveva bisogno, in questo discorso, di trovare una linea d’attacco che non soltanto criticasse le proposte politiche di Trump, ma ne mettesse in evidenza la pericolosità. Da un lato è tornato un argomento già ripetuto da diversi speaker, in questi giorni, e che sarà con ogni probabilità un tema fondante della campagna democratica in autunno: “Trump pretende di difendere i lavoratori americani. In realtà, fabbrica le sue cravatte in Messico, i suoi mobili in Turchia…”

Clinton ha dipinto Trump come un demagogo, capace di giocare su Twitter ma pericoloso nel momento in cui dovrà gestire l’arsenale nucleare americano. Con ossessiva frequenza, è stata però la visione di America che Clinton ha offerto a essere in totale antitesi a quella di dello sfidante repubblicano: “Trump non capisce che l’America è un Paese buono, che non alza muri e non discrimina sulla base della religione”. Alla roboante retorica di Trump, “uomo della Provvidenza” che promette di “sistemare le cose”, Clinton ha contrapposto la retorica del together e del rifiuto della paura.

  • Autore articolo
    Roberto Festa
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 16/09 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 16/09 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 16/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 16/09/2025 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di martedì 16/09/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 16-09-2025

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 16/09/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 16-09-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 16/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 16-09-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 16/09/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 16-09-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 16/09/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 16-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 16/09/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 16-09-2025

  • PlayStop

    “Gaza City brucia di fronte al suo mare”. Israele lancia l’offensiva di terra sulla città

    L’esercito israeliano ha lanciato questa notte l’invasione di terra su Gaza City. Da ieri i carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli. Il servizio di Valeria Schroter.

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 16/09/2025

    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

    Esteri - 16-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 16/09 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 16-09-2025

  • PlayStop

    Le Guthrie Family Singers portano avanti il messaggio di umanità del nonno Woody

    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 16/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 16-09-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 16/09/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 16-09-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 16/09/2025

    Iniziamo parlando del festival Coachella 2026 di cui è appena stata annunciata la lineup e ricordando Victor Jara, cantautore cileno simbolo della canzone sociale e di protesta che scomparse oggi 52 anni fa durante la dittatura Pinochet. Proseguiamo con il mini live in studio delle Guthrie Family Singers, trio di discendenti di terza e quarta generazione dell'icona folk americana Woody Guthrie. Nell'ultima parte accenniamo al concerto di raccolta fondi per la Palestina del 18 settembre, organizzato a Firenze da Piero Pelù, e ricordiamo la stella del cinema Robert Redford appena scomparsa.

    Volume - 16-09-2025

Adesso in diretta