Approfondimenti

I nipoti del Movimento sociale

L’articolo è tratto dalla serie Viaggio nell’estrema destra europea, un progetto dell’Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia, curato dal ricercatore storico e collaboratore dell’Università Statale di Milano Elia Rosati.

 

Msi, la casa madre

Il Movimento Sociale Italiano-Msi (1946-1995) è stato il più grande e importante partito neofascista dell’Occidente, riuscendo a diventare “nel 1972” il quarto partito italiano con l’8,67% (2.900.000 voti), insieme alla componente monarchica (MSI_Destra Nazionale).

Guidato per lungo tempo da Giorgio Almirante (1947-1950 e 1969-1987) e successivamente dal suo delfino Gianfranco Fini, il Movimento Sociale ebbe sempre una combattiva pattuglia parlamentare e fu indubbiamente uno degli attori della vita politica repubblicana, anche se, data la sua ideologia, venne sempre estromesso dall’alveo di governo (se si fa eccezione per il tentativo di Tambroni).

Soprattutto il MSI fu una casa-madre per tutto il mondo del neofascismo italiano, compresa la sua parte più estrema e rappresentò anche un riferimento, quando non un rifugio, anche per le componenti del terrorismo nero protagoniste della Strategia della tensione.

Al suo interno trovarono spazio tutte le sfaccettature della galassia fascista italiana, dal conservatorismo autoritario atlantista ai nostalgici del Ventennio, dagli ex repubblichini non pentiti ai monarchici, dai neonazisti-evoliani ai populisti nazionalisti.

Dopo la svolta di Fiuggi (e la scissione di Fiamma Tricolore) il MSI-DN, sempre sotto la guida di Fini, diede vita ad Alleanza Nazionale, prendendo parte attivamente alle coalizioni berlusconiane, andando quindi più volte al governo (1994-1995; 2001-2005; 2008-2011) e partecipando della vita amministrativa di tutto il Paese, spesso con importanti ruoli.

La totalità della dirigenza e della base di AN veniva però dal MSI-DN e mantenne sempre con quella storia un legame profondo e mai ripudiato, nonostante alcune abiure (esclusivamente del Fascismo Regime e della RSI) ingenerarono uscite o prese di posizione polemiche. Dal 1996 al 2008 raccolse una percentuale di voto compresa tra il 15,8% e l’11%.

Dopo il fallito tentativo, con Forza Italia, di dar vita a un duraturo partito di centrodestra (il Popolo della Libertà, 2009-2013) e parallelamente alla crisi dello schieramento berlusconiano, l’eredità di AN venne raccolta, a vario titolo da diverse formazioni.

Fratelli d’Italia FdI-AN.
(Dicembre 2012)
Segretario: Giorgia Meloni; dichiara 50.000 iscritti.
Politiche 2013: 2%
Regionali 2014: Lazio 3,83%, Piemonte 3,72%, Sardegna 2,82%.
Europee 2014: 3,7%

Nati dalla dissoluzione dell’effimero progetto berlusconiano del Popolo delle Libertà (PdL) ed eredi diretti di Alleanza Nazionale (1995). È un partito presente capillarmente in tutta Italia: oggi possiede dieci deputati alla Camera, nessun senatore e migliaia di consiglieri in ogni contesto politico-rappresentativo del Paese ma nessun europarlamentare; nelle ultime tornate elettorali ha raccolto l’1,96% (Naz. 2013) ed il 3,7% (Europee 2014).

Si tratta di un partito decisamente statalista, conservatore, liberista, securitario, europeista e convintamente atlantista; è fautore di politiche restrittive in materia di immigrazione e contrario all’equiparazione e all’adoziore per le coppie omosessuali (partecipa da sempre al Family Day). Sostiene l’idea di un welfare familistico a preferenza nazionale e politiche di spesa sociale in favore della natalità e delle giovani coppie, anche non sposate.

Nonostante mantenga un forte legame affettivo con la storia e i simboli del Movimento Sociale (il 90% della sua segreteria viene infatti dal vecchio MSI), i FdI appaiono oggi totalmente distanti da nostalgie per il Venetennio, non considerano però il 25 aprile la principale festa nazionale e, al tempo di AN, sono stati i principali artefici politici della Giornata del Ricordo (Vittime delle Foibe).

Sono totalmente filo-israeliani, permane invece, specie nella dirigenza più anziana, un atteggiamento informale di equiparazione tra combattenti repubblichini e forze resistenziali, in nome di una ”pacificazione nazionale”.

La federazione giovanile del Partito (“Gioventù Nazionale”) mantiene un certo radicamento militante nel Lazio, nella città di Roma e in alcune realtà urbane del Centro-Sud; sono presenti dei piccoli nuclei anche in alcuni atenei.

Dalla primavera 2015 il partito di Giorgia Meloni ha costruito una stretta sinergia con la Lega Nord di Matteo Salvini. La comunicazione politica utilizza ancora molto canali tradizionali (volantini/manifesti), punta molto su giornali e talkshow (anche grazie alla notorietà della Meloni e di Ignazio La Russa) e utilizza poco il web ed i social network.

La Destra (2007): Ricostruiamo la Nazione
Segretario: Francesco Storace
Politiche 2008: 2,21%
Politiche 2013: 0,7%
Regionali 2014: Lazio 3,46% (ma Storace raccolse, come candidato a governatore di tutto il centrodestra 960.000 voti di preferenza).

Organizzatasi come partito dopo una lunga polemica, nella seconda metà degli anni 2000, con l’allora segretario di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini, colpevole di voler portare AN su posizioni centriste. La sua base e la sua dirigenza viene quasi interamente dalla corrente anneista della Destra Sociale, nonostante più di una volta abbiano trovato spazio, nelle liste elettorali di La Destra, militanti provenienti da circuiti giovanili neofascisti (come candidati indipendenti).

All’inizio della sua vita politica erano interne al partito anche componenti più radicali (xenofobe, antisemite, anti-Ue e anti-NATO) in seguito confluite in Casa Pound d’Italia o nel Fronte Sociale Nazionale.

La Destra continua a riproporre la visione politica della nascente Alleanza Nazionale di Fiuggi (1995): nessuna abiura del passato missino ma una convinta adesione ai valori liberisti, occidentalisti ed europeisti, pur mantenendo, oggi, posizioni di cauto scetticismo sull’Euro.

Riguardo all’immigrazione, la formazione di Storace richiede politiche di blocco dei flussi migratori; mentre dal punto di vista economico permane un certo statalismo e la richiesta di un welfare autoctono di tipo familistico e di sostegno alla natalità. La Destra è favorevole ad un ferreo controllo securitario del territorio ed alcuni suoi dirigenti si sono detti favorevoli all’introduzione della pena di morte.

La formazione di Storace ha forti resistenze a considerare il fascismo una pagina totalmente negativa e, riguardo alla guerra di Liberazione, propende decisamente per una prospettiva di “pacificazione nazionale”, considerando il MSI parte fondamentale della storia democratico-repubblicana.

Mantiene un forte legame con la figura di Giorgio Almirante e, nella base del partito, permangono radicati sentimenti nostalgici. Non possiede nessun parlamentare e nessun deputato europeo, ma è presente su tutto il territorio nazionale con proprie sedi e, spesso, con eletti locali; anche se non ha un numero cospicuo di iscritti, la maggioranza dei suoi elettori si trova nel Friuli, nel Centro-Italia (in particolare nel Lazio), in Sicilia ed in Campania; la federazione giovanile del partito si chiama “Gioventù Italiana”.

Anche se il suo leader mantiene ottimi rapporti con Berlusconi e Forza Italia (ha sempre fatto parte infatti delle coalizioni elettorali di centrodestra), questo partito si colloca alla destra di Fratelli d’Italia ed è da sempre molto critico verso Matteo Salvini e la svolta “nazionalista” della Lega.

La Destra ha da tempo aperto trattative con altre formazioni create da ex AN (come Azione Nazionale di Gianni Alemanno) per dar vita a un nuovo soggetto che possa far rinascere la vecchia Alleanza Nazionale pur dovendo incassare il no di Fratelli d’Italia; a livello statutario il partito permette la doppia tessera.

Dal punto di vista comunicativo, il suo energico leader Storace appare molto attivo: a volte è ospite in tv e in alcune radio, ma è particolaremente brillante nel web: dirige un quotidiano on line (Il Giornale d’Italia) e utilizza molto i social network twitter e, soprattutto, Instagram.

Progetto Nazionale-Fiamma Futura PN (2010)
Presidente Nazionale: Piero Puschiavo

Costituito inizialmente come associazione/corrente interna alla vecchia Fiamma Tricolore, si è via via formalizzato come vero e proprio partito. È presente in pochissime realtà territoriali, principalmente nel Nord-Est e nell’Emilia; il suo leader da sempre è Piero Puschiavo: ex naziskin vicentino, fondatore e responsabile dal 1986 al 2004 del movimento neonazista nordestino Veneto Fronte Skinheads.

Non possiede alcuna rappresentanza di rilevo e le sue percentuali di voto sono infinitesimali. Gran parte della sua dirigenza proviene dal movimento naziskin triveneto-emiliano e la sua centrale politica ha sede a Verona, dove sostiene la giunta comunale dell’ex leghista Flavio Tosi.

Progetto Nazionale è un partito nazionalista/sovranista, xenofobo, cripto-corporativista, cattolico-identitario, anti-europeista e anti-Nato; si sente erede, pur venendo da un background neonazista, della tradizione ideologica del MSI e, spesso, ha assunto posizioni contrarie a Israele, al sistema bancario europeo e alle lobby finanziarie atlantiche, con argomentazioni molto vicine all’antisemitismo classico.

Ovviamente è una formazione ferocemente xenofoba, islamofoba, omofoba e anticomunista. Chiede apertamente la nazionalizzazione delle Banche, l’uscita dell’Italia dall’Euro e dalla Unione Europea e la fine della partecipazione alla Nato; guarda con simpatia alla Russia di Putin.

Nella sua attività militante vi è stabilmente la partecipazione a manifestazioni in ricordo di aderenti alla Repubblica Sociale Italiana o di episodi di storia militare italiana della Prima guerra mondiale. Non possiede un’ organizzazione giovanile ma permangono legami informali con alcune realtà della vecchia scena naziskin del Triveneto, dell’Emilia e della Sardegna.

Altri

Esistono poi moltissime piccole formazioni politiche che si richiamano alla Fiamma e al MSI-DN, ma nessuna degna di nota e con un seguito quasi inesistente.Va segnalato però il nuovo partito Azione Nazionale dell’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nato da pochi mesi e anch’esso erede dell’esperienza politica della destra sociale di Allenza Nazionale.

  • Autore articolo
    Elia Rosati
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 21/10 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 21-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 21/10 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 21-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 21/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 21-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 21/10/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 21-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 21/10/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 21-10-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 21/10/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 21-10-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 21/10/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 21-10-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 21/10/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 21-10-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 21/10/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 21-10-2025

  • PlayStop

    Per la libertà di stampa, per Sigfrido Ranucci, per Report: sit-in a Roma

    Verso la fine della manifestazione è arrivato Sigfrido Ranucci, quasi emozionato dalla solidarietà che ha trovato in questa piazza, dalla presenza di tante persone in piazza Santi Apostoli “per non farlo sentire solo” dicono i manifestanti con dei cartelli in mano “press” e la scritta “no bavaglio”. E “per proteggerlo” - dicono ancora. Una protezione anche democratica da parte delle persone per il suo lavoro di giornalista. Sul palco per più di un'ora si sono alternate tante voci, si sono sentite altre denunce. A presentare la manifestazione di oggi c'era un giornalista della Rai a cui qualche anno fa da questo Governo è stata tolta la sua trasmissione. Poi il caso delle denunce temerarie e poi l'impossibilità di approvare la Freedom Act. “Una libertà di stampa a rischio” aveva detto Elly Schlein qualche giorno fa, oggi anche lei era in piazza e ha ribadito le sue convinzioni. In piazza Santi Apostoli oltre a tanti giornalisti ci sono tutti i leader della sinistra e tante persone. Anna Bredice ha intervistato Sigfrido Ranucci.

    Clip - 21-10-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 21/10/2025

    1) Il vicepresidente degli Stati Uniti arriva in Israele per vigilare sulla tenuta della tregua a Gaza. La casa bianca teme che Netanyahu possa far saltare tutto. (Martino Mazzonis) 2) Torture, abusi e violenze. I prigionieri palestinesi tornano a casa e raccontano la loro detenzione. (Valeria Schroter) 3) Sarkozy va in carcere acclamato dalla folla e accompagnato dalla marsigliese e la classe politica francese innalza l’ex presidente da colpevole a martire. (Francesco Giorgini) 4) Stati Uniti, la distruzione della casa bianca per far spazio ad una sala da ballo è la rappresentazione plastica del processo di smantellamento della politica e della società americana portato avanti da Trump. (Roberto Festa) 5) Il Giappone ha la prima premier donna della sua storia. Ma questa non è necessariamente una buona notizia per le donne di un paese profondamente maschilista. ( Marco Zappa - Ca' Foscari) 6) Spagna, la rotta migratoria verso le Baleari è l’unica in crescita e infiamma la retorica razzista dei governi locali di destra. (Giulio Maria Piantedosi) 7) Rubrica Sportiva. Una delle vittorie più sorprendenti nella storia del calcio europeo. La squadra di un paesino svedese di 1200 abitanti vince il campionato. (Luca Parena)

    Esteri - 21-10-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 21/10 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 21-10-2025

  • PlayStop

    'Some Like It Hot': romanticismo e caos nel nuovo disco dei Bar Italia

    Come nel film del 1959 da cui prende il titolo, il nuovo disco dei Bar Italia è un ritratto di musicisti ribelli che si muovono tra glamour e malinconia, ironia e caos. L’album arriva dopo un lunghissimo tour che ha visto la band londinese suonare oltre 160 date in meno di un anno. L’energia grezza di 'Some Like It Hot' è il risultato di due anni super eccitanti ma anche frenetici e molto duri: "cattura esattamente lo stato d’animo che avevamo durante le registrazioni, un flusso di emozioni positive e negative insieme” racconta la band ai microfoni di Volume. Ascolta l’intervista ai Bar Italia, a cura di Elisa Graci e Dario Grande.

    Clip - 21-10-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 21/10/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 21-10-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 21/10/2025

    Restauro vs Recupero, in entrambi i casi, gli abiti non metteteli in cantina! Domani, intitolazione del giardino di Piazzale Segrino alla partigiana Margherita Belotti (Rina). Fine settimana, trekking urbani e presentazioni letterarie cantate con I.T.A.C.A Festival del Turismo Sostenibile di Viaggi & Miraggi. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 21-10-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 21/10/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 21-10-2025

Adesso in diretta