Approfondimenti

Militsa e le altre nonne di Lesbo

“Ogni pomeriggio andavamo in riva al mare, sotto al platano, per offrire un sorriso, dire una buona parola, dare un po’ di gioia”: sembrerebbe il verso di una poesia, di una canzone, ma non lo è.

Emilia Kamvysi – zia Militsa per il savoir vivre del paese dove vive, Skala Sykamineas – inizia così il racconto racchiuso in quella foto che ha reso famosa lei e le sue due amiche, zia Maritsa e zia Efstratia, mentre danno il biberon a un piccolo profugo di appena un mese; sono le ultraottantenni “nonne di Lesbo”, candidate al premio Nobel per la pace.

Insieme a loro è diventato famoso tutto il paese: per mesi e mesi a Skala Sykamineas – prima dell’accordo Ue-Turchia – arrivavano decine di gommoni ogni giorno, sbarchi a ritmi pazzeschi di profughi e migranti bagnati fradici, spaventati ma accolti in un posto che già alla fine dell’estate scorsa – dopo lo shock iniziale – aveva voluto e saputo organizzarsi: un vecchio magazzino si era trasformato in un centro raccolta di scarpe e vestiti suddivisi per età e sesso. Lì entravano le donne con i loro bambini, potevano cambiarsi e andare in bagno. C’erano i pescatori, diventati per necessità il braccio destro della guardia costiera: spesso accorrevano primi fra tutti a salvare i naufraghi, trainando le barche alla deriva fino al porto di Skala. Qui le donne con bottiglie d’acqua e asciugamani prendevano in braccio i bambini, mentre guidavano i genitori ai tavoli della taverna per un piatto caldo.

A Skala erano arrivate anche molte Ong e volontari, si era messa in piedi un’unità di rianimazione, centri di permanenza breve, servizi pullman e taxi per gli spostamenti successivi di migranti e profughi. Intanto, andavano a tacere le voci – poche – dei preoccupati per l’impatto sul futuro turistico del posto e scomparivano gli avvoltoi che “rubavano” i motori dei gommoni o si facevano pagare un passaggio in auto.

Zia Militsa racconta la foto:

“È arrivata la barca, è uscita la mamma, era siriana o curda non so, ma era fradicia e teneva il bimbo in braccio. Le ho detto di andarsi a cambiare, noi abbiamo preso il piccolo, zia Maritsa si è procurata il biberon e il latte. Scottava, allora lo ha raffreddato sotto la fontana e io glielo ho dato. Poi è venuta la mamma, ci ha ringraziato. Non so più niente di loro. Ma noi andavamo ogni giorno in spiaggia, sotto al platano, facevamo compagnia ai profughi, li aiutavamo come potevamo; ci parlavano e noi li abbracciavamo, ci baciavano. Erano tutte persone buone, c’era chi piangeva, chi rideva, ci ringraziavano. Eppure io non riesco a togliermi dalla mente i bambini che piangevano”.

La voce di zia Militsa diventa ruvida di lacrime trattenute a stento: “Gli adulti sapevano cosa stava succedendo ma i bimbi no, erano spaventati. Questo a me è rimasto in testa, ogni notte, proprio ogni notte, prima di addormentarmi rivedo le immagini. I bimbi. I bimbi“, ripete zia Militsa e il suo è quasi un grido.

Ora, a Skala Sykamineas non sbarca più nessuno, ma per le nonne di Lesbo l’accordo con la Turchia proprio non si doveva fare: “Che passino di qui, ma poi devono poter proseguire. Cos’è questa cosa di chiudere i confini e lasciare la gente nel fango e nella polvere? Dopo la guerra, vivono una nuova guerra“, i profughi sono le vittime di entrambe.

Quanto al Nobel, zia Militsa non ci pensa, non sente di aver fatto qualcosa di speciale, lei ha otto nipoti e quattro bisnipoti cui pensare, al loro futuro, sono anni difficili questi. Un po’ come quelli della sua infanzia, dell’infanzia di zia Maritsa e di molti a Skala Sykamineas, un paese nato quando qui arrivarono altri profughi, greci questi che, nel 1922 per effetto dell’accordo Grecia-Turchia e del cosiddetto “scambio delle popolazioni”, dovettero abbandonare case, patrimoni e imprese in Turchia e tornare, scappando dai nazionalismi inferociti turchi, alla madre patria, la Grecia, che non avevano mai visto prima. Una tragedia.

La madre di zia Militsa arrivò a Lesbo nascosta nella chiglia di una barca. Un posto per dormire non lo aveva e neanche cosa mangiare. Lei e altri profughi ottennero ognuno un po’ di terra a Skala, un appezzamento di pochi metri quadri e pure quelli, da bonificare. E quando nasceva un bambino non c’era neanche un pezzo di stoffa con cui avvolgerlo.”Προσφυγιά”, sostantivo per “l’essere profughi”, una parola ricorrente nell’ultimo secolo di storia delle nonne di Lesbo, di Lesbo, della Grecia.

  • Autore articolo
    Margherita Dean
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 05/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 05-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 05/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 05-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 05/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 05-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 05/11/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Doppio Click di mercoledì 05/11/2025

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni mercoledì approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 05-11-2025

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 05/11/2025

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 20.30 alle 21.30. In studio, Elena Mordiglia e Marianna Usuelli, in redazione Lorenzo Tecleme e Gianluca Ruggieri.

    Il giusto clima - 05-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di mercoledì 05/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 05-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 05/11/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 05-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di mercoledì 05/11 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 05-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 05/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 05-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 05/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 05-11-2025

  • PlayStop

    Sregolatezza e spiritualità punk: Edda racconta il nuovo album "Messe Sporche"

    Quando esce un nuovo disco di Edda è come risentire un vecchio amico di quelli che cambiano numero ogni volta che perdono il telefono. Messe sporche è un disco che mette da parte la quiete spigolosa del precedente “Illusion”, e riprende il suono abrasivo dell’esordio da solista e, perché no, anche dei Ritmo Tribale. Nove pezzi empatici, diretti, pochi suoni, tutti giusti, in cui si ascoltano rudezza, dramma, ma anche una risata disillusa e molto rock’n’roll, che in qualche caso conserva anche il tono empatico di “Graziosa utopia”. L’album è uscito solo in formato fisico e la prima stampa è andata esaurita in pochi giorni, ma niente paura: potrete acquistarlo in una delle date del tour che il 12 dicembre approda anche a Milano, all’Arci Bellezza. Per darci una preview di disco e spettacolo, Edda ci ha raggiunti all' Auditorium di Radio Popolare con i suoi musicisti al gran completo: Luca Bossi (basso e synth, produttore dell’album), Diego Galeri dei Timoria (batteria), Francesco “Killa” Capasso (chitarre) e Davide Tessari (fonico). Tre pezzi live suonati con un tiro da ventenni e una frizzante chiacchierata su musica, mutande e cose sacre. Il tutto dall’alto di un ponteggio. Ascolta il MiniLive di Edda.

    Clip - 05-11-2025

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 05/11/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 05-11-2025

  • PlayStop

    Robert Carsen: "La mia regia del Così fan tutte alla Scala prende spunto dai reality"

    Debutta al Teatro alla Scala di Milano la nuova produzione di "Così fan tutte", celebre titolo di W. A. Mozart. La regia dell'opera, che sarà diretta da Alexander Soddy, porta la firma di Robert Carsen, che per la prima volta affronta questo capolavoro mozartiano. Nella presentazione alla stampa, Carsen ha spiegato di avere preso ispirazione dai reality show a tema sentimentale, come Temptation Island. L'opera sarà infatti ambientata in uno studio televisivo dove si svolge un casting. Ascolta Robert Carsen nella presentazione alla stampa di "Così fan tutte" alla Scala.

    Clip - 05-11-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 05/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 05-11-2025

Adesso in diretta