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Migranti, una risorsa per l’Europa

L’immigrazione è un bene per l’economia europea e per le economie dei paesi di origine. È una realtà comprovata che, se gestita abilmente, la migrazione porta benefici, incentivando la crescita, l’innovazione e l’imprenditorialità sia nei paesi di origine sia in quelli di destinazione.

Migranti e rifugiati contribuiscono all’economia sia come impiegati sia come imprenditori, creando nuove aziende e attività. All’inizio, l’integrazione di migranti e rifugiati nel mondo del lavoro e nelle società può essere dispendiosa, ma si tratta un investimento ad alto margine di profitto. Inoltre, i migranti contribuiscono al benessere dei propri paesi di origine con l’invio di rimesse che, attualmente, sono di tre volte superiori all’assistenza ufficiale allo sviluppo e aiutano ad alimentare la crescita, sviluppare le comunità e aumentare l’accesso a scuole e assistenza sanitaria. I migranti agiscono come ponti, trasferendo conoscenza e capacità che possono portare un contributo alle comunità di origine.

Queste parole non sono mie ma di alcune grandi agenzie delle Nazioni Unite, compreso l’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati, e costituiscono un preambolo di accompagnamento ad un documento analitico sulle migrazioni nel mondo. In sostanza sono una sorta di analisi del fenomeno che poi i governi e il mondo della politica dovrebbero utilizzare nella loro attività e nella elaborazione delle loro politiche.

Di mio a quelle parole aggiungo solo ciò che si può osservare in questi giorni in cui, dal punto di vista mediatico, l’immigrazione è messa sotto accusa – o almeno sotto attenzione – anche per il possibile ingresso in Europa di terroristi. Aggiungo che potenziali terroristi possono arrivare in tutti i modi. Gli autori degli attentati alle torri gemelle, e poi di Madrid e Londra arrivarono tutti con tanto di passaporti, varcando regolarmente frontiere e dogane.

Dunque si potrebbe dire che l’immigrazione fa bene all’economia e non è utile al terrorismo. Eppure governi e mondo della politica sembrerebbero guardare ad un altro mondo, con dinamiche proprie, tutt’altro che reali. Dinamiche che fanno bene ai loro consensi ma non alle società che dovrebbero governare.

 

  • Autore articolo
    Raffaele Masto
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    “Abbiamo sempre preferito la take imperfetta ma magica”: i Satantango raccontano il nuovo album

    Un debutto interessante quello dei Satantango, nuovo progetto shoegaze proveniente dalla provincia cremonese. Il duo, composto da Valentina e Gianmarco, è oggi passato a Volume per raccontare e suonare in acustico alcuni brani del nuovo album “Satantango”. Il titolo è lo stesso di un film ungherese del 1994 della durata di oltre sette ore: “l’ambientazione e le atmosfere sono molto simili a quelle che ci sono nei nostri posti”, spiega il duo. Tra shoegaze, dream pop e slowcore, l’album dipinge un immaginario bianco e nero tra malinconie di provincia e nebbia, cinema chiusi e un senso di innocenza perduta, ed è ricco di riferimenti a pellicole vintage come “Gioventù Amore e Rabbia”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive dei Satantango.

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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