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Bruxelles, continua l’allarme sicurezza

E’ confermato a Bruxelles il livello quattro di allerta sicurezza anche per la giornata di martedì. Chiuse scuole, università, la metropolitana.

“Siamo pronti a ogni evenienza – ha detto il primo ministro belga, Charles Michel. “Potenziali obiettivi dei terroristi restano centri commerciali, strade, trasporti pubblici. Ma facciamo anche di tutto per tornare alla normalità”.

Consapevole delle critiche che cominciano a toccare il suo governo, Michel ha detto che “nessuno è contento della situazione. Lavoriamo duro per proteggere i nostri cittadini. Ci sono delle operazioni di polizia in corso e di ora in ora prendiamo le misure più adeguate”.

Il fronte politico unitario nel Paese sta però mostrando le prime crepe. Diciassette dei ventuno sospetti arrestati nel corso delle operazioni di questi giorni sono stati rilasciati. Uno solo è stato incriminato per coinvolgimento in un attacco terroristico.

Durante i raid non sono stati trovati armi o esplosivi. Salah Abdeslam, l’uomo sospettato di aver partecipato agli attentati di Parigi, resta latitante.

Le operazioni di polizia e di intelligence messe a punto dal governo paiono dunque a molti, come per esempio al partito verde Ecolo, “poco incisive“.

Michel ha detto in una conferenza stampa lunedì che lo stato di allerta a Bruxelles potrebbe rimanere in vigore tutta la settimana, anche se scuole e metropolitana potrebbero riaprire mercoledì.

Alle scuole è stata imposta in questi giorni la creazione di “stanze di sicurezza” dove studenti e insegnanti possano rifugiarsi nel caso di un attacco terroristico. Il ministro dell’educazione, Joëlle Milquet, ha detto che la misura è “preventiva“.

Circa 300 mila studenti hanno saltato le lezioni, lunedì, mentre il centro di Bruxelles è rimasto praticamente deserto. Massicce cancellazioni delle prenotazioni sono state registrate negli hotel della città. Gran parte dei caffè e dei ristoranti sono chiusi; gli ospedali hanno cancellato molti trattamenti non di emergenza.

Soldati e blindati hanno presidiato per tutta la giornata le vie cittadine.

  • Autore articolo
    Roberto Festa
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    In Cisgiordania situazione sempre più pericolosa, anche per gli attivisti

    Dopo l'aggressione a tre attivisti italiani in un villaggio vicino a Gerico, abbiamo intervistato Elena Castellani, attivista di Assopace Palestina, una delle organizzazioni di sostegno della missione in interposizione non violenta nei territori occupati, che ci spiega qual è il lavoro dei volontari e il contesto nel quale si trovano. “Gli attivisti internazionali di interposizione non violenta – spiega Elena Castellani - aiutano i palestinesi in vari modi, come la sorveglianza notturna o diurna, l'accompagnamento dei bambini, dei pastori, per cercare di evitare le aggressioni dei coloni, che sono praticamente quotidiane: i palestinesi vengono feriti, malmenati, a volte anche uccisi e quando va meno peggio, i coloni distruggono le proprietà, le case, ammazzano gli animali. I coloni vengono fiancheggiati dai militari israeliani che, invece, di proteggere gli aggrediti difendono i coloni, cioè gli aggressori”. L'intervista di Alessandro Principe.

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    La Fura dels Baus a Milano con un Amleto contemporaneo che lotta per l'ambiente

    La Fura dels Baus, celebre compagnia catalana, torna a Milano, alla Fabbrica del Vapore con la sua nuova creazione immersiva “SONS: SER O NO SER”, ispirata all’Amleto di William Shakespeare. L’opera sarà in scena fino al 14 dicembre 2025 in un allestimento site-specific che trasformerà completamente gli spazi della Fabbrica del Vapore, offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale e coinvolgente fuori dagli schemi, che attraversa temi contemporanei, dall'ambiente ai conflitti. Lo ha spiegato Carlus Padrissa, direttore artistico della Fura dels Baus.

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