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Raggi, “pronta a essere la prima sindaca di Roma”

“I dati da cui partivamo quattro mesi fa erano dieci punti in meno di quelli di oggi.”

Non c’è bisogno di aggiungere molto altro alle parole pronunciate a tarda notte da Luciano Nobili, rappresentante dello staff di Giachetti. Una partita difficilissima, l’eredità della giunta Marino è stata pesante, un’impresa ardua, era un miracolo solo arrivare al ballottaggio. Il miracolo si è avverato, ma dopo tre ore di grande allarme e di sconcerto.

Completamente altro clima dalle parti di Virginia Raggi: la candidata Cinque Stelle si dice pronta a essere la prima sindaca donna di Roma e la meta è a portata di mano. Raggi parte avvantaggiata, e conquista il voto soprattutto dei delusi, degli elettori che avevano creduto al Pd e ora vogliono dargli una lezione. Se vinceranno, i Cinque Stelle si ritroveranno davanti a una sfida che farà tremare i polsi.

Ieri con Virginia Raggi c’era il direttorio politico del Movimento, Di Maio e Di Battista, a condividere con la candidata sindaca il suo successo, ma hanno lasciato da parte Beppe Grillo, per ora. A chi le chiedeva di lui, la candidata romana spiegava di avere il cellulare scarico e di non averlo potuto quindi chiamare.

Il Partito democratico a Roma non poteva sperare meglio, anzi Giachetti dovrebbe ringraziare Berlusconi: se i pochi punti percentuali presi da Marchini si fossero concentrati su Giorgia Meloni, a quest’ora il vicepresidente della Camera ed ex radicale Giachetti avrebbe chiuso tutti i giochi e sarebbe arrivato terzo.

Ora deve organizzare il ballottaggio, ma con poche speranze: Fassina chiederà di portare i suoi voti ai Cinque Stelle e forse anche Meloni potrebbe fare lo stesso. Renzi non ha mai voluto intestarsi la partita di Roma, era troppo a rischio sconfitta. Ora il capro espiatorio è Marino, i commenti del dopo voto riportano solo all’ex sindaco le spiegazioni del risultato. Per Matteo Renzi, Roma deve rimanere una questione locale, la possibile sconfitta della capitale non deve avere nulla a che fare con il governo e il referendum di ottobre.

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    Anna Bredice
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    Flavia Perina, Editorialista de La Stampa, ricostruisce per noi gli ultimi sviluppi dello scontro tra Fratelli d'Italia e il Quirinale; da chi arriva la mail, chi ha manipolato, perché l'attacco al Colle? Boomerang o inizio di campagna elettorale. Sandra Zampa, Senatrice PD, amica del consigliere Garofani denuncia il clima che questo caso alimenta: complotto, sfiducia, attacco alla figura istituzionale più riconosciuta dagli italiani. Alessandro Bruscella, Coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari, ci racconta il perché del ricorso collettivo contro il semestre filtro per Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria, che di fatto ha spostato la barriera all'entrata di qualche mese, aggravando costi e tempi di indecisione, oltre che favorendo le università privata che sono escluse dal provvedimento. Paolo Limonta, Presidente CIAI, Centro italiano aiuti infanzia, e maestro in pensione, nella Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia ci spiega quanto Milano abbia da fare sulla povertà assoluta, educativa, alimentare... tra sfratti, opportunità negate e un'attenzione pubblica molto distratta sul tema bambini e bambine.

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