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Ucraina, tre anni di guerra e la speranza per una pace giusta

Pace in Ucraina

Dopo tre anni di guerra, chiunque abbia un po’ di umanità non può non sperare che un cessate il fuoco sia davvero vicino. Dal giorno dell’invasione russa oltre un milione di persone sono state uccise o ferite.
Eppure siamo sulle spine. Serve una pace giusta, la Storia dell’Europa insegna che, se non lo sarà, arriveranno altre guerre.
La clamorosa virata degli Stati Uniti di Trump in favore di Putin non fa ben sperare. La fine della guerra potrebbe tradursi nella concessione alla Russia dei territori invasi, e la vittoria di un autocrate che governa il suo paese circondato da oligarchi – un modello che Trump chiaramente persegue anche per gli Stati Uniti.

Come potremmo stare noi europei, noi europei di sinistra, in questo nuovo ordine mondiale? Leggete Bernie Sanders, lui ha sempre le parole giuste. E del resto se esiste un diritto internazionale, e se lo vogliamo invocare quando all’Aja si discute di genocidio a Gaza, non è tollerabile che un’invasione vada a buon fine e che un paese sovrano debba cedere parte della sua terra pur di avere pace. Putin, certamente provocato dalla Nato che è avanzata in Europa fin dove non avrebbe dovuto, ha dimostrato di cosa è capace. Non sappiamo se sono verosimili gli allarmi sui suoi piani per il futuro – altre invasioni, altre guerre. C’è da augurarsi che l’Europa abbia uno scatto d’orgoglio ed esca dall’angolo. Le armi per Kiev non sono bastate e non servono più. Serve la politica, nella speranza che non siamo gia fuori tempo massimo.

  • Autore articolo
    Lorenza Ghidini
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    1) Tutti gli uomini del presidente Zelensky. Il braccio destro del presidente ucraino, Andriy Yermak, si dimette dopo lo scandalo corruzione. (Chawki Senouci) 2) Impunità e silenzio internazionale. Dalla Cisgiordania a Gaza, il governo israeliano uccide con le armi e con la burocrazia. (Giulio Cocchini - CESVI) 3) Intercettare i migranti ad ogni costo. La Francia, su pressione del Regno Unito, sperimenta nuovi pericolosi metodi per fermare l’immigrazione della manica. (Veronica Gennari) 4) I figli dello stato. Il sistema di protezione dei minori in Francia è in crisi e la proposta di un nuovo disegno di legge apre lo spazio per un dibattito più ampio. (Francesco Giorigni) 5) Spagna, per la prima volta un presidente tedesco rende omaggio alle vittime del bombardamento di Guernica. (Giulio Maria Piantedosi) 6) Ogni secondo si perde un albero. Mentre l’unione europea rinvia la norma per salvaguardare le foreste, centinaia di specie di alberi sono a rischio estinzione. (Alice Franchi, Martina Borghi - Greenpeace Italia) 7) Mondialità. Il secondo tempo per le guerre commerciali. (Alfredo Somoza)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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