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State senza pensieri e guardate Gomorra 3

Gomorra è tornata, anzi, siamo tornati a Gomorra: dal 17 novembre e fino al 22 dicembre, in contemporanea su Sky Atlantic e Sky cinema 1, doppio appuntamento settimanale con l’attesa terza stagione della produzione che ha rivoluzionato la serialità italiana.

E che quest’anno affronta un momento delicato: Stefano Sollima, regista e coordinatore che già aveva acceso la scintilla del cambiamento con l’adattamento tv di Romanzo criminale, ha lasciato le vele di Scampia per volare a Hollywood a dirigere Soldado, il sequel di Sicario di Denis Villeneuve.

Ma proprio questa “migrazione” è spia del successo di Gomorra: fenomeno internazionale, adorato pure dalla critica americana e anglofona, che non ha esitato a paragonarlo a I Soprano e The Wire. Del resto, dalla migliore produzione statunitense Gomorra ha imparato e rielaborato molto: l’applicazione dei codici di genere ( il gangster movie, ma anche il noir) all’esplorazione di una realtà complessa, restituendo con spirito autentico un contesto sociale verosimile, ma senza rinunciare all’intrattenimento; il coraggio di concentrarsi sugli antieroi, sugli antagonisti, sui malvagi, creando personaggi sfumati e  approfonditi, senza aver poi paura di ucciderli se necessario (una tecnica che funziona benissimo per Il trono di spade); l’intreccio di trame complesse, fatte di tradimenti, complotti e colpi di scena, e la conseguente fiducia in uno spettatore attento e intelligente; e poi l’approccio multimediale, per cui dal bestseller letterario di Saviano, Gomorra è potuto diventare prima un film d’autore premiato a Cannes e ora un evento irrinunciabile del piccolo schermo.

È un fenomeno contagioso: gli effetti di Gomorra sulla gente sono tanti, dai tormentoni in napoletano diventati proverbiali all’influenza su altre fiction, da Suburra a Non uccidere a Squadra mobile. Durerà? E porterà nuovi frutti alla tv italiana? Per ora possiamo solo continuare a guardare, cercando di “stare senza pensieri”.

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
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    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

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    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

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