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Francia, sarà ballottaggio Macron-Le Pen

Risultati definitivi:

Macron: 23,9% – al ballottaggio

Le Pen: 21,7% – al ballottaggio

Fillon: 19,9%

Mélenchon: 19,5%

Hamon: 6,3%

 

Ore 22:15

Emmanuel Macron sale sul palco: “Il popolo francese si è espresso. Ha risposto al terrorismo andando a votare. Ha deciso di portarmi in testa al primo turno di questa elezione. Misuro la responsabilità che mi è stata data da questo voto”.

“Adesso voglio creare un fronte ancora più ampio per vincere e fermare la destra in questo Paese”.

“La sfida è quella di rompere con un sistema che non è stato capace di rispondere alle nostre domande per più di trent’anni. La sfida è quella di aprire una nuova pagina così che tutti riescano a trovare un proprio posto in Francia”.

“Sarò Presidente contro i nazionalismi”.

Ore 21.55

Parla il candidato sconfitto della “France Insoumise”Jean-Luc Mélenchon e non dà indicazioni di voto per il secondo turno:

“Il risultato non è quello che speravamo. Rispetterò i dati ufficiali. Non ho ricevuto alcun mandato dalle 450mila persone che hanno presentato la mia candidatura per pronunciarmi sul secondo turno. Faremo una consultazione sul loro orientamento per il ballottaggio. I risultati saranno resi pubblici. I giorni che verranno restano quelli della coscienza”.

Il segretario del Partito comunista, che sosteneva Mélenchon al primo turno ha invece fatto appello ai suoi elettori a far convergere i voti su Macron il 7 maggio.

 

Proiezioni aggiornate alle 21.15:

Emmanuel Macron (candidato centrista indipendente) 23,7%

Marine Le Pen (Front National, estrema destra) 21,9%

Francois Fillon (Les Républicains, centrodestra) 19,7%

Jean-Luc Mélenchon (La France Insoumise, sinistra radicale) 19,2%

Benoit Hamon (Partito socialista) 6,2%

 

Ore 21.05

Parla Marine Le Pen dal suo quartier generale di Henin-Beaumont: “Mi avete portato al secondo turno delle presidenziali! Vorrei esprimere a tutti la mia gratitudine più profonda”.

“Bisogna difendere la Nazione, la sua unità, la sua cultura, la sua prosperità e indipendenza. Siamo di fronte a un evento storico e io voglio liberare il popolo francese dalle sue élites arroganti”.

 

Ore 20.40

Francois Fillon, candidato dei Républicains, ammette la sconfitta. Invita a votare Emmanuel Macron al secondo turno. “Bisogna votare Macron. Non c’è altra scelta che votare contro l’estrema destra”.

Anche Jean-Pierre Raffarin, ex primo ministro di Chirac, e sostenitore di Fillon, ha invitato a votare per Macron al secondo turno. In generale, gli appelli di tutti i principali dirigenti del centrodestra gaullista vanno nella stessa direzione. Nicolas Sarkozy ha annunciato che rilascerà una dichiarazione ufficiale lunedì.

 

Ore 20.30

Il primo ministro socialista Bernard Cazeneuve invita a votare Emmanuel Macron al secondo turno.

 

Ore 20.15 

Benoit Hamon, il candidato sconfitto del Partito socialista, ha fatto un appello a votare Macron al secondo turno.

Il suo primo commento al risultato di oggi: “E’ una sconfitta storica, io ho fallito, la battaglia continua, la sinistra non è morta”.

 

Ore 20.00

Le prime proiezioni alla chiusura delle urne alle 20:

Emmanuel Macron (candidato centrista indipendente) 23,7%

Marine Le Pen (Front National, estrema destra) 21,7%

Francois Fillon (Les Républicains, centrodestra) 19,5%

Jean-Luc Mélenchon (La France Insoumise, sinistra radicale) 19,5%

Benoit Hamon (Partito socialista) 6,2%

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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    Da che parte sta il papa statunitense, Leone XIV? Con l’Europa di von der Leyen e Merz, ma anche di Macron, Meloni e Sanchez? Oppure con gli Stati Uniti di Trump, JD Vance, Musk e Peter Thiel. Oppure con nessuna di queste identità così identificate? Dopo l’attacco della Casa Bianca all’Europa con il «National Security Strategy» viene facile polarizzare lo scontro tra le due sponde dell’Atlantico. Anche se i due poli sono orientati entrambi prevalentemente a destra, con inquietanti sfumature che arrivano all’autoritarismo di stampo fascista (C.Bottis, Trumpismo. Un mito politico, Castelvecchi 2025). Dunque, gli Stati Uniti aggrediscono l’Europa con il NSS, e papa Prevost con chi si schiera? Pubblica ha ospitato oggi Stefano Zamagni (ex presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, economista) e Paolo Naso (scienziato della politica).

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    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 10-12-2025

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    A come Asia di mercoledì 10/12/2025

    Nella tempesta dei dazi, i record di Pechino nelle esportazioni, con Gabriele Battaglia. Al confine tra Cambogia e Tailandia si riaccende un conflitto decennale, tra scam city e nuovi nazionalismi, con Paola Morselli, ricercatrice Ispi. A cura di Diana Santini.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 10-12-2025

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