Approfondimenti

La saga dei 5 stelle manda in tilt la maggioranza, la Francia ha negato l’estradizione di dieci ex militanti italiani e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di mercoledì 29 giugno 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Continua lo scontro tra Beppe Grillo e il capo politico del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. La Corte d’appello francese ha negato l’estradizione di Giorgio Pietrostefani, condannato per l’omicidio Calabresi, e di 9 ex militanti di gruppi armati italiani degli anni settanta. I leader dei paesi Nato hanno invitato formalmente Finlandia e Svezia ad entrare nell’Alleanza dopo che ieri la Turchia ha sciolto il veto sul loro ingresso. Oggi alla camera si discute il provvedimento sullo ius scholae. L’Osservatorio istituzionale sul Po ha annunciato che l’avanzamento del mare nel delta del fiume è arrivato a 30 km. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Continua lo scontro tra Grillo e Giuseppe Conte

(di Luigi Ambrosio)

È saltata la riunione tra i ministri del Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo.
Segno evidente che lo scontro tra l’Elevato e il capo politico del Movimento, Giuseppe Conte, è tutt’altro che rientrato.
Grillo era arrivato a Roma e aveva smentito la linea di Conte che prevedeva una possibile uscita dalla maggioranza con appoggio esterno a Draghi. “Si sta nel governo” aveva detto Grillo. Quando il sociologo De Masi, collaboratore del M5S, stamattina ha raccontato di una telefonata con cui Grillo gli confidava che Draghi aveva chiesto la testa di Conte, è nato un putiferio. Conte ha attaccato Draghi, Draghi ha chiamato Conte per chiarire e ha poi fatto sapere che “il governo non rischia”. Grillo ha fatto un gesto ai cronisti da dietro i finestrini della sua auto a dire “ma cos’è questa storia della telefonata”. Alla fine, le parole di De Masi hanno dato una mano a Conte e messo in difficoltà Grillo.
Giusto giusto il 29 giugno 2021, un anno fa, Grillo demoliva Conte: “non ha visione politica né capacità manageriali o capacità di innovazione”. Nel mezzo sono successe diverse cose, tra cui la guerra, la scissione di Di Maio, e ora ci sono le elezioni che si avvicinano. Conte si era convinto di non avere più nemici interni. Non avrebbe immaginato che sarebbe spuntato di nuovo Grillo a ostacolare tutti i suoi piani.

Il no di Parigi all’estradizione degli ex militanti italiani

A sorpresa la Corte d’appello francese ha negato l’estradizione di Giorgio Pietrostefani, condannato per l’omicidio Calabresi, e di 9 ex militanti di gruppi armati italiani degli anni settanta.
I 10 erano stati arrestati e poi rilasciati dopo la svolta del governo Macron, che lo scorso anno aveva per la prima volta accettato le richieste italiane.
“Rispetto le decisioni della magistratura francese, che agisce in piena indipendenza” – ha detto la ministra Cartabia, che ha però aggiunto di aspettare di leggere le motivazioni e le valutazioni della procura di Parigi, l’unica a poter presentare appello.
In Italia con toni diversi i partiti hanno espresso la loro contrarietà alla decisione della Corte. Si va dalla delusione del pd, alla definizione di decisione “indecente” per la Lega, “inaccettabile, vergognosa” per Fratelli d’Italia, all’indignazione di Forza Italia. Esprime soddisfazione Rifondazione comunista. Le motivazioni non sono ancora note, ma il presidente della Corte d’appello francese ha detto che la decisione è stata presa sulla base del rispetto della vita privata e familiare e sul rispetto del giudizio di contumacia.

Finlandia e Svezia sono state invitate ufficialmente a entrare nella NATO

La guerra in Ucraina è al centro del vertice Nato in corso a Madrid, dove oggi è stato presentato il nuovo piano d’azione dell’alleanza atlantica per il prossimo decennio: “La Russia è la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli Alleati”, è il passaggio principale del piano, il cosiddetto Strategic Concept.
È in quest’ottica, anche, che oggi i leader dei paesi Nato hanno invitato formalmente Finlandia e Svezia ad entrare nell’Alleanza dopo che ieri la Turchia ha sciolto il veto sul loro ingresso. “Il loro ingresso ci renderà più forti”, si legge nel comunicato del vertice.

(di Martina Stefanoni)

Oggi a margine del vertice di Madrid, durante un bilaterale, Joe Biden ha ringraziato il presidente turco Erdogan per gli sforzi nella risoluzione dell’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Ricordiamo che ieri i tre paesi hanno firmato un memorandum sancendo un’intesa che si è realizzata grazie al fatto che Helsinki e Stoccolma hanno ceduto a gran parte delle richieste di Ankara, sacrificando gli interessi del popolo curdo, impegnandosi a non supportare Pkk e Ypg, che ha combattuto l’Isis in Siria al fianco degli Usa e dell’Occidente.
Abbiamo chiesto un commento a Benedetta Argentieri, reporter di guerra e autrice di diversi documentari sul Rojava.

Sempre nell’ambito del vertice Nato, invece, gli stati Uniti hanno annunciato lo schieramento di nuove forze in Europa. In Italia, ha annunciato da Madrid Mario Draghi, saranno 70 militari e un sistema di difesa aerea. La reazione di Mosca a questo annuncio è stata immediata. “Non lasceremo senza risposta la decisione di Washington”, ha commentato il ministero degli esteri russo.
Intanto sul campo l’offensiva continua. E’ stata nuovamente colpita la regione di Kharkiv, mentre oltre 10 missili sono stati lanciati su Mykolaiv, provocando vittime tra i civili.
Poco fa, poi, il ministero della difesa ucraino, ha annunciato uno scambio di prigionieri con la Russia, che riguarderebbe 144 soldati, tra i quali 95 che nei mesi scorsi hanno combattuto per la difesa dell’acciaieria di Mariupol. Si tratta del più ampio scambio ad oggi.

Sul campo l’avanzata russa anche se lentamente, prosegue e secondo le testimonianze che arrivano dal campo in questi giorni il fuoco sembra essersi ulteriormente intensificato. In questo contesto, dall’occidente – e soprattutto dagli stati uniti – iniziano ad arrivare segnali di una certa inquietudine circa l’andamento del conflitto e la sua possibile conclusione.
Sentiamo l’editorialista del Corriere della Sera Guido Olimpio.

 

Lo ius scholae è arrivato alla Camera

Nel pomeriggio nell’aula della camera è iniziata la discussione su una legge sulla cannabis, che permetterebbe di coltivare in casa fino a quattro piante per uso personale. Il punto successivo all’ordine del giorno è il provvedimento sullo ius scholae, che prevede il riconoscimento della cittadinanza a chi ha genitori stranieri ma ha frequentato in Italia almeno un ciclo scolastico di 5 anni ed è nato nel nostro paese o ci è entrato prima di aver compiuto 12 anni. Su questo resta la forte opposizione della destra, che continua a battersi contro una legge di civiltà su questo tema, che riguarda direttamente quasi un milione di persone.

Siccità, il cuneo salino del Po è arrivato a 30 km

L’Ong Greenpeace ha definito insufficiente l’accordo tra i ministri dell’ambiente dell’unione europea annunciato poche ore fa. Il tema è un insieme di misure legate al clima, tra cui il divieto di vendere auto a benzina e diesel dal 2035, già approvato dal parlamento europeo. La scorsa notte i ministri dell’ambiente hanno confermato quel piano. Secondo Greenpeace la scadenza fissata è troppo in là per limitare il riscaldamento globale. In Italia oggi l’Osservatorio istituzionale sul Po ha annunciato che il cuneo salino, l’avanzamento del mare nel delta del fiume, è arrivato a 30 km, un livello record. Il motivo è la siccità, di cui stamattina ha parlato anche il papa: “In questi giorni a Roma – ha detto Francesco – sono scoppiati diversi incendi, favoriti dalle temperature molto alte, mentre in tanti luoghi la siccità rappresenta ormai un problema grave”, ha aggiunto il papa, augurandosi che siano prese le misure necessarie a fronteggiare la situazione. Per domani il ministero della sanità ha diffuso un’allerta da bollino rosso per 19 città, tutte al centrosud (tranne Bologna), e una arancione per 6 centri del nord, tra cui Milano.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati comunicati 94mila casi di coronavirus con 60 morti. I tamponi positivi sono il 26% circa, più del doppio rispetto a ieri, quando il tasso era stato dell’11,6%. Oggi sono stati fatti 357mila tamponi contro i 717mila di ieri. Aumentano le persone ricoverate, nell’ultima giornata sono 11 in più in terapia intensiva e 219 in più negli altri reparti covid.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 15/09 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 15-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 15/09 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 15-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 15/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 15-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 15/09/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 15-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 15/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 15-09-2025

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 15/09/2025

    Il Suggeritore, storico programma di teatro di Radio Popolare, si trasforma in "Il Suggeritore Night Live" per il suo diciassettesimo compleanno. Ora in diretta ogni lunedì dalle 21:30 alle 22:30 dall’Auditorium “Demetrio Stratos”, il nuovo format è un night talk-show con ospiti dello spettacolo dal vivo che raccontano e mostrano estratti dei loro lavori. Gli ascoltatori possono partecipare come pubblico in studio a partire dalle 21:00.

    Il Suggeritore Night Live - 15-09-2025

  • PlayStop

    Jailhouse Rock di lunedì 15/09/2025

    "Jailhouse Rock", trasmissione di Radio Popolare e Popolare Network, esplora il legame tra musica e carcere. Ogni lunedì dalle 20.30 alle 21.30, a cura di Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, il programma include storie e suoni dal mondo delle prigioni, con la partecipazione di detenuti dei carceri di Rebibbia e Bollate che realizzano un Giornale Radio dal Carcere e cover di artisti. Scopri di più su http://www.jailhouserock.it/ e https://www.facebook.com/Jailhouse-Rock-451755678297925/

    Jailhouse Rock - 15-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di lunedì 15/09/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 15-09-2025

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 15/09/2025

    1) Israele prepara l’invasione di Gaza City. Centinaia di carri armati ammassati alle porte della città. Centinaia di migliaia di persone in fuga. In esteri la testimonianza dalla striscia: “questa volta è diverso, sentono che non torneranno più”. (Esperanza Santos, MSF) 2) Washigton conferma il suo sostegno a Tel Aviv, mentre i paesi arabi riuniti in Qatar condannano a parole, ma continuano a mancare azioni concrete. (Emanuele Valenti) 3)Spagna, il premier Sanchez chiede che Israele venga espulsa dalle gare sportive internazionali dopo che i manifestanti pro Palestina sono riusciti a bloccare la Vuelta. (Giulio Maria Piantadosi) 4) Elezioni in Siria rinviate a data da destinarsi. Il paese continua a fare i conti con instabilità regionali e divisioni interne. (Valeria Schroter, Francesco Petronella - ISPI) 5) Dopo 5 anni, Stati Uniti e Cina trovano un accordo su TikTok. La divisione americana della piattaforma sarà statunitense. (Marco Schiaffino) 6) Serie Tv. Agli Emmy Awards Adolescence domina, ma sono Gaza e la Politica a rubare la scena. (Alice Cucchetti)

    Esteri - 15-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di lunedì 15/09 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 15-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 15/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 15-09-2025

  • PlayStop

    Non si può vivere senza farsi spezzare il cuore: Jehnny Beth racconta il suo nuovo album

    “Siamo ancora molto primordiali con le nostre emozioni, e l’amore è spesso connesso alla violenza”, racconta Jehnny Beth ai microfoni di Radio Popolare. È questo il tema centrale di You Heartbreaker You, il nuovo disco dell’ex cantante dei Savages: canzoni d’amore tese tra grida e sussurri, parole che si rompono, suoni noise e industrial. “Viviamo tempi bui” ma se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo “imparare a respirare con una costola rotta”. L'intervista di Dario Grande.

    Volume - 15-09-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 15/09/2025

    HeyMan! il primo festival per ripensare il maschile arriva a Milano, per avere un luogo fisico dove ripensare la mascolinità e cosa significa essere uomini oggi. Ce lo racconta Francesco Ferreri (@antropoche) di MicaMacho. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 15-09-2025

  • PlayStop

    Volume di lunedì 15/09/2025

    Dopo uno slalom tra le novità musicali della settimana, approfondiamo il disco della settimana Essex Honey di Blood Orange, con Niccolò Vecchia che ce lo racconta in studio. Proseguiamo con l'intervista di Dario Grande a Jehnny Beth, ex cantante dei Savages, in occasione del nuovo disco appena uscito, You Heratbreaker You. Nella seconda parte l'intervento di Marta Fantin di TicketOne, intervistata da Elisa Graci in merito alle discusse modalità di vendita dei biglietti dei Radiohead. Concludiamo con l'intervento telefonico di Nur Al Habash, una delle organizzatrici di Nessun Dorma, che ci racconta il concerto di raccolta fondi per la Palestina tenutosi ieri a Roma.

    Volume - 15-09-2025

  • PlayStop

    “L'abbiamo vista arrivare”. La tecnica dell’odio secondo chi la studia da anni

    L'uccisione negli Usa di Charlie Kirk rischia di innescare un incendio che travalica i confini americani. Da subito la destra “globale” ha lanciato in quasi in tutto l’occidente una campagna contro la sinistra – a tutte le latitudini e senza distinzioni - accusandola di essere complice se non responsabile di quella morte. È un passo in più, nel paradosso in cui siamo immersi: chi ha alimentato campagne di odio ora accusa gli altri di fomentarlo. Una confusione da cui sarebbe necessario uscire rimettendo in fila i fatti, le cause, gli effetti e il loro intreccio. L'intervista di Massimo Bacchetta a Federico Faloppa, docente di “linguaggio e discriminazione” all’Università di Reading (UK), prova a farlo. Federico Faloppa è anche referente scientifico per la “Rete per il contrasto ai discorsi e fenomeni d’odio”.

    Clip - 15-09-2025

Adesso in diretta