Approfondimenti

L’esercito israeliano è entrato nell’ospedale Al-Shifa, il piano “Ruanda” in Gran Bretagna e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di mercoledì 15 novembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30.Dopo giorni di assedio l’esercito israeliano è entrato nell’Ospedale Al-Shifa di Gaza City. Oggi una delegazione dell’Unicef ha visitato la zona di Khan Yunis, nel sud: “I bambini – hanno detto – vivono in una situazione devastante”. Lo stato Italiano non vuole risarcire i familiari delle vittime del naufragio di Cutro, che provocò la morte di 94 migranti, di cui oltre 30 bambini.

L’esercito israeliano è entrato nell’Ospedale Al-Shifa di Gaza City

Dopo giorni di assedio l’esercito israeliano è entrato nell’Ospedale Al-Shifa di Gaza City. I militari sono stati all’interno della struttura dalla notte scorsa fino a pochi minuti fa – notizia questa ancora da verificare.
Il personale medico, che era già in estrema difficoltà, non ha potuto praticamente lavorare.
Le agenzie umanitarie e diverse organizzazioni internazionali hanno detto di essere molto preoccupate. Nell’ospedale ci sono diverse centinaia di persone. Mancano corrente elettrica, acqua, ossigeno. Nelle ultime ore hanno preso le distanze anche alcuni governi occidentali. Anche l’amministrazione Biden, il principlae alleato di Israele. “Non abbiamo dato alcun ok a Israele per l’operazione nell’Ospedale Al-Shifa”, ha detto la Casa Bianca.

(di Emanuele Valenti)

Siamo di fronte a un passaggio – l’ingresso dei soldati israeliani nell’Ospedale Al-Shifa – che segnerà questa guerra e probabilmente anche il futuro dei rapporti tra israeliani e palestinesi. Ricordiamo che le autorità israeliane hanno detto più volte che sotto la struttura, nei tunnel che coprono una buona parte della Striscia di Gaza, c’è il quartier generale di Hamas.
I soldati sono entrati questa mattina molto presto, con loro intepreti e medici militari. Hanno setacciando gli edifici. Hanno interrogato centinaia di persone. Molti uomini, pare non malati, sono stati fatti uscire in cortile e sono stati costretti a spogliarsi. Alcuni sarebbero stati portati via, altri sarebbero stati tenuti lì per ore. Gli israeliani hanno detto di aver già trovato delle armi e delle infrastrutture del terrore – queste le parole usate – ma per ora senza fornire alcuna prova.
Hamas ha risposto che si tratta di propaganda. Diversi medici avevano detto in questi giorni di non aver mai visto, nella struttura, personale militare.
Al momento gli israeliani non hanno parlato di ostaggi, visto che con ogni probabilità vengono tenuti sotto-terra. Poco fa alcuni testimoni palestinesi, citati da alcuni media arabi e internazionali, hanno detto che i militari israeliani controllano ancora gli ingressi dell’ospedale ma sarebbero appena usciti.
Cosa hanno trovato o troveranno, o cosa diranno di aver trovato, sarà un elemento chiave di questa crisi. Il clima – sempre secondo alcuni testimoni – sarebbe ancora molto teso. Narrazione diversa da parte dei militari israeliani.
Nel resto della Striscia di Gaza il quadro rimane molto complesso. Sempre più difficile la situazione umanitaria.

Oggi una delegazione dell’Unicef ha visitato la zona di Khan Yunis, nel sud:
“i bambini – hanno detto – vivono in una situazione devastante”.
Nel pomeriggio Israele ha chiesto l’evacuazione proprio di una zona di Khan Yunis, probabile ci siano altri bombardamenti a breve. Oggi, per la prima volta, è entrato dal valico di Rafah del carburante, circa 25mila litri. Molto poco. Le Nazioni Unite hanno detto il 9% di quello di cui ci sarebbe bisogno ogni giorno. Oltretutto il carburante non alimenterà i generatori degli ospedali e delle pompe d’acqua – ma solo i mezzi dell’UNRWA che portano gli aiuti.
La stessa Unrwa ha fatto sapere che in queste condizioni il 70% della popolazione rimarrà tra poco senza acqua. Anche le compagnie telefoniche hanno comunicato un imminente black-out per mancanza di elettricità. Questa sera si riunisce per la quinta volta il consiglio di sicurezza Onu. Sul tavolo una risoluzione per delle pause umanitarie. Possibile che questa volta passi.
Netanyahu, in visita ai militari nel sud di Israele, ha ribadito che non farà passi indietro. In giornata erano circolate voci sul negoziato per gli ostaggi. Cinquanta in cambio di una tregua di tre giorni e alcuni detenuti palestinesi. Ma pare si sia nuovamente bloccata. Da ieri su Gaza sta anche piovendo. Le temperature si sono abbassate. E questo complica ulteriormente le cose per le centinaia di migliaia di profughi interni. Il racconto, dal sud di Gaza, di un cittadino palestinese.

L’Italia non vuole risarcire i familiari delle vittime di Cutro

(di Anna Bredice)

Lo stato Italiano non vuole risarcire i familiari delle vittime del naufragio di Cutro, che provocò la morte di 94 migranti, di cui oltre 30 bambini.
Oggi al Tribunale di Crotone, si è svolta un udienza del processo a carico di quattro presunti scafisti dell’imbarcazione affondata a febbraio.
I legali delle vittime e dei superstiti avevano chiesto di citare il fondo Consap, partecipato dal Ministero dell’economia , come responsabile civile per eventuali risarcimenti del naufragio. Si tratta del fondo di garanzia per le vittime di incidenti sulla strada e in mare quando questi siano provocati da veicoli o natanti non identificati e assicurati. Questa mattina il Consap rappresentato dall’avvocata Giulia Bongiorno, ha chiesto di essere estromesso in quanto l’imbarcazione affondata “non era stata utilizzato per diporto, né adibito a trasporto pubblico e per questo motivo non può essere assoggettato al codice delle assicurazioni”.
«Siamo sbalorditi, è una vergogna credevamo che almeno sui risarcimenti lo Stato non volesse nascondersi come ha fatto sul resto ma dobbiamo prendere atto che non è andata cosi». Ha dichiarato l’avvocato Francesco Verri, che tutela decine di familiari delle vittime del naufragio di Cutro.
Ascoltiamo Manuelita Scigliano dell’associazione Sabir di Crotone

La Gran Bretagna vuole introdurre una legge di emergenza per il piano Ruanda

La Gran Bretagna vuole introdurre una legge di emergenza per affermare che il Ruanda è un Paese terzo sicuro. Lo ha annunciato il premier britannico Rishi Sunak nel corso di una conferenza stampa dopo che la Corte Suprema ha dichiarato illegale il piano per il trasferimento in aereo dei richiedenti asilo nello Stato africano. “Non permetterò che un tribunale blocchi questi voli”, ha detto il primo ministro conservatore. Si tratta di un duro colpo d’arresto per il premier Sunak e per la sua promessa di fermare gli sbarchi sulle coste inglesi.

(di Daniele Fisichella)

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 16/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 16/12 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 16/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 16/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 16/12/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 16-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 16/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 16-12-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 16/12/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 16-12-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 16/12/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone e Chiara Pappalardo

    Fuori registro - 16-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 16/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 16-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 16/12/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 16-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 16/12 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 16-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 16/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 16-12-2025

  • PlayStop

    Per Luca Bergia, storico batterista dei Marlene Kuntz: un evento dedicato e un album di inediti

    Mercoledì 17 dicembre, presso il Cap10100 di Torino, andrà in scena una serata dedicata a Luca Bergia, storico batterista dei Marlene Kuntz prematuramente scomparso nel 2023. Oggi ai microfoni di Volume ci ha raggiunto il musicista Stefano Guzzetti, per parlarci della serata di domani e della storia che ha portato a “Nuovi Colori”, l’album da lui realizzato insieme a Luca e in uscita il 18 dicembre. “Luca mi aveva contattato con l’idea di realizzare qualcosa assieme” racconta Stefano, “la nostra intenzione era fare musica per il cinema, poi ci è venuta l’idea di coinvolgere altre persone”. Il disco, in cui alla fine compaiono anche Samuel, L'Aura, Beatrice Antolini e Priestess, verrà ascoltato domani in anteprima al Cap10100 e sul palco, a ricordare e omaggiare Luca, ci saranno anche i Marlene Kuntz e gli amici Gianni Moroccolo, Roberto Gaia, Bernardo Grillo, Leo Colonnelli, Luca Vicio Vicini, Giorgio prette e L’Aura. L'intervista di Niccolò Vecchia.

    Clip - 16-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 16/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 16-12-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 16/12/2025

    I Kneecap sulla nuova maglietta della squadra di calcio irlandese Bohemian F.C. e lo speciale a cura di Marcello Lorrai su Lina, promessa del nuovo fado portoghese. L'evento di domani dedicato a Luca Bergia, storico batterista dei Marlene Kuntz, con l'intervento di Stefano Guzzetti intervistato da Niccolò Vecchia. I 30 migliori album rock del 2025 secondo Pitchfork, il pezzo di Natale con Bill Murray e il quiz sul cinema.

    Volume - 16-12-2025

Adesso in diretta