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Le tensioni tra Conte e Grillo sul futuro di M5S, il gioco di Berlusconi e le altre notizie della giornata

Conte Grillo M5S ANSA

Il racconto della giornata di lunedì 21 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Oggi si è riunito il Comitato Tecnico Scientifico che dovrà dare un parere su come e quando eliminare l’obbligo di mascherina all’aperto. Tensione tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo sui poteri che il fondatore dovrebbe avere nel nuovo Movimento 5 Stelle. Silvio Berlusconi, invece, sembra convinto del Partito Unico e cerca di convincere Matteo Salvini e Giorgia Meloni a dargli vita. A che gioco sta giocando? Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia.

Durissimo scontro Conte-Grillo. Slitta la presentazione del nuovo M5S

(di Michele Migone)

Slitta a data da destinarsi la presentazione del nuovo Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte. È in atto un durissimo scontro con Beppe Grillo sui poteri che il fondatore dovrebbe avere nella nuova formazione politica. L’ex presidente del consiglio lo vorrebbe ai margini. Grillo non ci sta. Vuole poter dare la sua impronta. Conte invece ha un’altra idea. Non ha intenzione di condividere la leadership con altri. La sala che era stata prenotata per presentare il nuovo statuto è stata disdetta e non si sa quando avverrà l’iniziativa. Questo significa che anche la votazione on line che avrebbe dovuto incoronare Conte nuovo leader verrà rimandata. Lo scontro è tra i due, ma non solo. Anche Luigi Di Maio vorrebbe pesare nel nuovo movimento. Punta ad avere un fetta di potere. Gioca di sponda ora con Conte, ora con Grillo, ma non vuole concedere al primo un potere incontrastato.
Le tensioni pervadono anche il centrodestra. Giorgia Meloni ha detto chiaro e tondo che non vuole il partito unico proposto da Silvio Berlusconi. “Invece di guadagnarci, ci perdiamo. La specificità è una ricchezza nel centrodestra” – ha detto la leader di Fratelli d’Italia. Non vuole sentire parlare di sciogliere il suo partito ora che che sta diventando la prima forza politica nei sondaggi. Berlusconi, invece, insiste. Anche oggi ha ripetuto che è necessario farlo. Porta acqua al suo mulino. Un partito unico eviterebbe l’esplosione di Forza Italia e riporterebbe Berlusconi su di un piano di parità politica con Salvini e Meloni. L’obiettivo del leader della Lega è sconfiggere la Meloni nella gara per chi guiderà la Destra. Per questo voleva la federazione. Il partito Unico non lo attrae, ma per ora non dice di no al Cavaliere.

Verso l’addio alla mascherina all’aperto

Oggi si è riunito il Comitato Tecnico Scientifico che dovrà dare un parere su come e quando eliminare l’obbligo di mascherina all’aperto. L’obbligo è già caduto in Alto Adige, dove per cautela o abitudine in molti hanno continuato ad indossarla.
La data a livello nazionale sarà probabilmente il 28 giugno, quando tutta Italia dovrebbe avere parametri da zona bianca, o dopo il 2 luglio quando saranno disponibili i dati sui contagi del monitoraggio settimanale e la situazione aggiornata sul numero di persone vaccinate.
La fine dell’obbligo di mascherina all’aperto sarà comunque accompagnata da una serie di paletti: come il distanziamento e l’obbligo di indossarla in caso di affollamenti all’aperto, l’obbligo di indossarla quando si entra in luoghi pubblici chiusi così come sui mezzi pubblici.
L’altro problema per il governo è la rapida diffusione della variante Delta, per evitare di ripetere l’esperienza di Londra: in Gran Bretagna la crescita dei contagi è in lieve calo, ma nell’ultima settimana l’incremento è stato di quasi l’80%. Il ministro Speranza ha disposto una nuova «indagine rapida» per stimare la diffusione nel paese delle principali varianti, e provare a colmare i limiti di sequenziamento che ne sottostimano la presenza in Italia. L’altro aspetto necessario è l’accelerazione delle vaccinazioni.

A che gioco sta giocando Berlusconi?

(di Michele Migone)

Chissà a che gioco sta giocando Silvio Berlusconi? Sembra convinto del Partito Unico e cerca di convincere Matteo Salvini e Giorgia Meloni a dargli vita. Il primo tratta, la seconda non ne vuole sapere. Ma perché il Cavaliere improvvisamente vuole la nascita di una nuova formazione politica uguale – ha detto – al Partito Repubblicano Americano? Ieri ha smentito che fosse una questione di soldi. Secondo una ricostruzione giornalistica, i figli Marina e Piersilvio, coadiuvati da Fedele Confalonieri, sarebbero preoccupati del fatto che i debiti di Forza Italia vadano in capo al portafogli del padre e vorrebbero così chiudere al più presto l’esperienza. Va bene il partito azienda, ma basta con i bilanci in perdita. Per Berlusconi pero non è questo il tema. Perché allora vuole il partito unico? Forse perché è l’unico modo per salvaguardare un suo peso specifico politico nella fase calante della sua vita. Eviterebbe la probabile esplosione definitiva di Forza Italia, gli garantirebbe una parità politica con Salvini e Meloni che ora è sparita, gli permetterebbe di gestire da una posizione di forza il futuro della sue aziende dopo di lui. Salvini tratta, Meloni non ne vuole sapere. Berlusconi ci prova.

Ai domiciliari il conducente del camion che ha travolto Adil Belakdim

Il corpo di Adil Belakdim tornerà in Marocco per i funerali, lo conferma il sindacato Si Cobas di cui Belakdim faceva parte.
Continuano intanto, appesantite da un carico emotivo di rabbia e dolore per la vicenda, le proteste dei lavoratori della logistica. Si Cobas ha indetto per giovedì uno sciopero e sabato a Novara si terrà una manifestazione in ricordo del sindacalista. Aldo Milani coordinatore di Si Cobas:

Il conducente del camion che lo ha travolto e ucciso venerdì scorso al presidio dei lavoratori della logistica alla LDL di Biandrate, in provincia di Novara, è stato scarcerato e posto ai domiciliari. Lo ha deciso il giudice al termine dell’udienza di convalida dell’arresto. Nell’interrogatorio, Spaziano ha detto di non aver voluto investire nessuno e di essere scappato per il timore di essere linciato.
I familiari della vittima non si oppongono e commentano: “Cerchiamo giustizia, non vendetta. Ma non si parli di semplice incidente stradale“.

Indulto per i 9 leader secessionisti catalani

(di Emanuele Valenti)

Il governo spagnolo approverà domani l’indulto per i 9 leader catalani in carcere per il referendum indipendentista del 2017. Lo ha annunciato il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, durante un atto pubblico a Barcellona.
Sanchez ha detto che in questo momento contano più le aspettative future che non quello che è successo in passato. Il capo del governo spagnolo ha ribadito che lui e il suo esecutivo credono fermamente nell’unità della Spagna.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Sono sotto 500 i nuovi casi di COVID in italia, 495 nell’ultimo bollettino del ministero della salute. Allo 0,6% il tasso di positività. 21 i morti, 9 gli ingressi in terapia intensiva nelle ultime 24 ore.

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    Kei Pritsker, regista con Michael T Workman del documentario “The Encampments”, racconta ai microfoni di Radio Popolare i retroscena della protesta studentesca pro Palestina alla Columbia University. “Gli studenti della Columbia protestano da anni per la Palestina e per ottenere che l’università dismetta gli investimenti in Israele – spiega Pritsker. L’università ha un ingente fondo di dotazione che investe in ogni sorta di attività, molte delle quali riguardano aziende produttrici di armi, aziende manifatturiere che realizzano armamenti, motori per elicotteri, bulldozer e ogni tipo di attrezzatura utilizzata in queste operazioni”. “The Encampments” fa parlare i ragazzi e le ragazze di questo movimento studentesco che dall’aprile del 2024 ha montato le tende nel giardino del Campus per chiedere trasparenza, il ritiro del denaro dagli investimenti israeliani e l’amnistia per gli studenti puniti per le proteste. “Chiunque creda ancora a questa narrativa sull’antisemitismo nel movimento per la Palestina dovrebbe semplicemente guardare il film – assicura Kei Pritsker”. Al momento “The Encampments” ha una distribuzione indipendente che lo diffonde nei cinema più coraggiosi. L'intervista di Barbara Sorrentini per la trasmissione Chassis.

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    L’undicesimo episodio del podcast dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti, è dedicato a un tema centrale del dibattito pubblico: la Legge di Bilancio, ovvero lo strumento chiave per orientare la nostra spesa pubblica. Da sempre l’Alleanza Clima Lavoro richiama la necessità di sostenere il percorso di transizione verso un’economia a zero emissioni, integrando politiche climatiche, industriali e del lavoro, e rafforzando al contempo il welfare e la qualità della vita delle persone. La manovra economico-finanziaria del Governo per il 2026 procede, purtroppo, in direzione opposta: è una “manovra pericolosa” che, oltre a non offrire una prospettiva di decarbonizzazione, prevede un aumento delle spese militari cui si accompagnano tagli o mancati investimenti in sanità, istruzione, ambiente e politiche industriali. Nel corso della puntata emergono tutte le criticità di una Legge di Bilancio che rinuncia a svolgere un ruolo di indirizzo strategico per il futuro del Paese. Il confronto tra l’analisi della manovra e le proposte alternative per migliorarla rilancia una domanda di fondo: quale modello di sviluppo intendiamo davvero perseguire?

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