Approfondimenti

La Finlandia vuole entrare nella Nato, la prima foto del buco nero al centro della Via Lattea e le altre notizie della giornata

Il primo ministro dell Finlandia Sanna Marin incontra il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg

Il racconto della giornata di giovedì 12 maggio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Dopo alcune dichiarazioni dei giorni scorsi che sembravano in qualche modo aprire uno spiraglio per un dialogo tra le parti, quella di oggi è una giornata che sembra riportare l’ombra di un’escalation nel conflitto. In particolare, ad aumentare le tensioni, è arrivato la conferma da parte della Finlandia della volontà di aderire all’alleanza atlantica. Anche oggi  tre persone sono morte sul lavoro. Il rapporto Oxfam sul lavoro italiano mostra una fotografia sociale sempre più preoccupante. L’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia europea per le “continue e sistematiche” violazioni dei limiti di legge sugli inquinanti nell’aria e per non avere agito adeguatamente per ridurli. 30 anni di precarizzazione del lavoro, la mancanza di servizi per l’infanzia e una cultura che scarica sulle donne la gran parte del lavoro di cura e domestico hanno creato un circolo vizioso che rende avere figli una corsa ad ostacoli. Il telescopio Event Horizon ha fotografato il buco nero che si trova al centro della Via Lattea. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

La Finlandia ha confermato la sua volontà di aderire alla Nato

È il 78esimo giorno di guerra in Ucraina. Dopo alcune dichiarazioni dei giorni scorsi che sembravano in qualche modo aprire uno spiraglio per un dialogo tra le parti, quella di oggi è una giornata che sembra riportare l’ombra di un’escalation nel conflitto. In particolare, ad aumentare le tensioni, è arrivato la conferma da parte della Finlandia della volontà di aderire all’alleanza atlantica. La risposta russa è stata subito molto netta. Il ministro degli esteri Lavrov ha detto che in questo modo si apre un nuovo pericoloso fronte tra Russia e Nato, mentre il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev ha nuovamente evocato la possibilità di una guerra atomica.
Abbiamo chiesto all’ex ambasciatore Gianpaolo Scarante, come questa notizia modifica l’orizzonte dei negoziati.

In tutto questo, anche Zelensky – che questa sera sarà ospite a Porta a Porta – ha detto che Kiev non riconoscerà mai la Crimea come russa, e che le atrocità commesse dai russi allontano sempre di più la possibilità di un negoziato.
E proprio le violazioni dei diritti umani commesse dall’esercito di Mosca sul campo, saranno oggetto di un’inchiesta dell’Onu. Il consiglio per i diritti umani ha infatti votato a larga maggioranza a favore dell’apertura di un’inchiesta sulle presunte gravi violazioni commesse dalle forze russe in Ucraina contribuendo così a rafforzare la pressione diplomatica su Mosca. In particolare nelle regioni di Kiev,  Chernihiv, Kharkiv e Sumy.
Oggi poi l’Unicef ha detto che nell’ultimo mese di guerra almeno 100 bambini sono stati uccisi e che la Russia ha preso di mira anche le scuole, che sono state colpite da artiglieria pesante in varie aree del paese. Per quanto riguarda gli sviluppi della giornata sul campo, continuano i combattimenti nell’est e nel sud est del paese, anche se soprattutto nel Donbass la situazione sembra ferma ad un momento di stallo. Questa mattina fonti ucraine hanno denunciato che per tutta la notte la regione di Dnipropetrovsk, nel sudest dell’Ucraina, è stata colpita da bombardamenti con anche bombe a grappolo e al fosforo. A Mariupol, invece, secondo la vicepremier ucraina Vereshuck, sono in corso «negoziati molto difficili» per l’evacuazione dei militari gravemente feriti dall’acciaieria Azovstal tramite uno scambio di prigionieri di guerra russi. I civili, invece, sarebbero tutti stati evacuati.

L’ONU nell’ultimo report ha detto che le persone che sono scappate dal paese sono più di 6 milioni, e più di 8 milioni gli sfollati interni.

Una delle conseguenze della guerra – che nel lungo periodo potrebbe avere effetti disastrosi – è la crisi alimentare. Oggi la Commissione Europea ha presentato un piano d’emergenza per l’istituzione di corridoi di solidarietà con l’Ucraina per facilitare le esportazioni di cereali da Kiev verso il resto del mondo.
Degli effetti di questa crisi abbiamo parlato con Mario Giro, ex viceministro degli esteri e appena tornato da una missione in nord Africa.

 

Tre morti sul lavoro in un solo giorno

Tre persone sono morte sul lavoro anche oggi.
Si tratta di un uomo di 50 anni, rimasto folgorato ieri in un’acciaieria del vicentino e deceduto oggi per le ustioni riportate. Un operaio è morto invece nel bresciano, schiacciato da un macchinario nell’azienda agricola in cui lavorava. Infine è morto, dopo essere precipitato ieri da un’altezza di 12 metri durante un sopralluogo nella piscina comunale di Secondigliano, un altro operaio. Aveva 48 anni.

Il rapporto Oxfam sul lavoro italiano

(di Massimo Alberti)
Lavoro sempre più povero, precario, insicuro. Il rapporto Oxfam sul lavoro italiano mostra una fotografia sociale sempre più preoccupante, ignorati dalla politica che non prende i provvedimenti necessari. Più di un lavoratore su 8 vive in famiglie dove il reddito non basta a coprire i bisogni essenziali. Un fenomeno cresciuto di 3 punti in 10 anni, e se guardiamo al lavoratore singolo la quota di chi ha basse retribuzioni è passata dal 17 al 22%. E son dati sottostimati per il metodo di calcolo degli istituti di statistica, ed elaborati fino al 2017: ma la forte crescita dell’anno scorso non ha migliorato la situazione, perché fondata proprio sul lavoro a termine. Pesano appunto il progredire del precariato alimentato da leggi come il jobs act, ormai i contratti non sono più di pochi mesi ma addirittura di poche settimane rileva Oxfam, il proliferare di contatti pirata, part time involontario che colpisce soprattutto le lavoratrici. E la deindustrializzazione, con l’aumento di lavori che non producono ricchezza per chi li fa, un intero capitolo è dedicato proprio ai fattorini delle città. Disuguitalia, ridare valore potere e dignità al lavoro è il titolo del rapporto che oltre alla denuncia entra anche nelle proposte. Bocciato, ad esempio, l’intervento sul cuneo fiscale perché non tutela i lavoratori autonomi, che sono parte rilevante del lavoro povero. Il salario minimo sarebbe la prima cosa, oltre a disincentivare contratti a termine come in Spagna, ovvero l’opposto di ciò che ha fatto il governo Draghi che ne ha invece esteso l’uso. E per redistribuire ricchezza pubblica, legare l’erogazione fondi del pnrr – una sommatoria di interventi senza un piano industriale, la critica di oxfam – all’uso di lavoro stabile, di qualità, e con una corretta retribuzione. Altro clamoroso quanto voluto buco del governo Draghi.

La Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia per le continue violazioni dei limiti di inquinanti nell’aria

L’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia europea per le “continue e sistematiche” violazioni dei limiti di legge sugli inquinanti nell’aria e per non avere agito adeguatamente per ridurli. La sentenza si riferisce in particolare alla presenza di biossido di azoto (no2) nelle aree urbane, industriali e portuali e segue analoghi pronunciamenti, negli anni scorsi, relativi alle polveri sottili. Il biossido di azoto è prodotto essenzialmente dai motori diesel e provoca o è concausa di asma, malattie cardiovascolari, tumori, parti prematuri e anomalie nello sviluppo neurologico dei bambini. Anna Gerometta è la portavoce dei cittadini per l’aria.

 

L’effetto di 30 anni di precarizzazione del lavoro sulla natalità

(di Chiara Ronzani)
Fare figli è l’unico modo che ha una società di riprodursi. Eppure in un paese miope che brucia risorse pubbliche in opere di scarso valore sociale e che riversa incentivi a imprese che nulla restituiscono alla collettività, tocca ricordare anche i fondamentali.
E cioè che è compito di tutti sostenere la natalità, per trarre mutuo beneficio.
Dopo 30 anni di precarizzazione del lavoro è difficile addossare alle coppie la responsabilità di abbassare la natalità. La questione economica, nell’unico paese Ocse in cui negli ultimi 30 anni i salari sono calati invece di aumentare, è l’elefante nella stanza.
Sommata alla mancanza di servizi per l’infanzia e ad una cultura che scarica sulle donne la gran parte del lavoro di cura e domestico non retribuito crea un circolo vizioso che rende avere figli una corsa ad ostacoli e non un atto della vita.
Tutte le ricerche dicono che le coppie, ed in particolare le donne, hanno meno figli di quelli che desiderano. Quindi occorre agire sulle mancanze.
Non è difficile identificarle, basta guardare i paesi in cui i figli si fanno. Hanno un solido stato sociale, assegnano cifre certe, consistenti e continuative nel corso della vita ai nuovi nati, hanno una solida rete di servizi per l’infanzia, prevedono congedi parentali paritari tra uomini e donne, retribuiti e di lunga durata, anche 5 volte superiore rispetto ai nostri. Costa, ma rende. Rende anche alle imprese. Dati alla mano, quelle che investono in servizi e congedi hanno ricadute estremamente positive in termini di produttività, calo delle assenze, aumento delle competenze, in particolare per i padri. Senza bisogno di costosi corsi di formazione.
Ma l’Italia è il paese in cui l’imprenditrice Elisabetta Franchi afferma davanti ad una silente ministra delle pari opportunità che non assume donne in età fertile perché non lavorano h24. In cui le imprese gridano allo scandalo per ogni misura sociale e ottengono risorse senza bisogno di garanzie. In cui le promesse elettorali di breve periodo hanno il sopravvento su una visione di insieme e di prospettiva. In cui l’individualismo che governa le scelte pubbliche si trasferisce su quelle dei singoli, in una ottica di autoconservazione.
La sinistra, se esiste, non dovrebbe lasciare questo tema, che è anche un tema politico di redistribuzione, appannaggio delle forze cattoliche.

 

La prima foto del buco nero al centro della Via Lattea

Il telescopio Event Horizon ha fotografato il buco nero che si trova al centro della Via Lattea. È la prova definitiva che la nostra galassia ruota attorno a un corpo celeste super massiccio. Il buco nero non è visibile direttamente perché non emette luce: nell’immagine si vede uno spesso anello di gas brillante, che circonda una regione centrale scura chiamata ‘ombra’. La sua massa è pari a quattro milioni di volte quella del Sole ed è distante dalla Terra 27.000 anni luce, in direzione della costellazione del Sagittario. La fotografia arriva a tre anni di distanza dalla prima immagine di un buco nero, quello fotografato al centro della galassia M87.
Qual è il significato straordinario di questa scoperta?
Luca Perri, astrofisico e divulgatore scientifico.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 01/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 01/07 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 01/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/07/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Music Revolution di martedì 01/07/2025

    Puntata nr 1 - 01 - Shawn Phillips: L Ballade 02 - Nick Drake: River Man 03 - Ray Lamontagne: Be Here Now 04 - Paul McCartney: The Back Seat of My Car 05 - Beach Boys: Surf’s Up 06 - Keith Moon: Don’t Worry Baby 07 - David McWilliams: The Days of Pearly Spencer 08 - Anna B Savage: Lighthouse 09 - Soulsavers: Through My Sails 10 - Souad Massi: Mirage 11 - Bill Frisell: Shutter, Dream 12 - Erich Leisdorf: Coro a Bocca Chiusa 13 - Robert Downey Jr: Smile 14 - Franco Battiato: Se Mai 15 - Tommy Peltier ft Judee Sill: Pocket-Socket 16 - Gentle Giant: Pantagruel’s Nativity 17 - Rufus Wainwright: Waiting for a Dream 18 - Verve: Lucky Man

    Music Revolution - 01-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 01/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 01-07-2025

  • PlayStop

    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 01-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma in ferie di martedì 01/07/2025

    quando le piante dei nostri balconi tirano un sospiro di sollievo, perché finalmente qualcuno che la sa lunga ci spiega come e quando bagnarle, come trattarle, reinvasarle, esporle al sole. Ospite della puntata Ambra Pagliari (pianteinveranda su Instagram). A seguire microfono aperto con tutti gli scempi da pollice nero di cui siete e siamo capaci. Con Vittoria Davalli e Alessandro Diegoli

    Poveri ma belli - 01-07-2025

  • PlayStop

    Almendra di martedì 01/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 01-07-2025

  • PlayStop

    Addio all’architetto Francesco Borella

    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

    Clip - 01-07-2025

  • PlayStop

    Dodici Pollici del 1/7/25 - Enrico Gabrielli

    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

    A tempo di parola - 01-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di martedì 01/07/2025 delle 14:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 01-07-2025

  • PlayStop

    L'informazione al tempo del nuovo (dis)ordine mondiale - 01/07/2025

    Con Andrea Fabozzi (direttore del Manifesto), Luciano Fontana (direttore del Corriere della Sera) e Agnese Pini (direttrice di Quotidiano Nazionale). Coordina Lorenza Ghidini (direttrice di Radio Popolare).

    All you need is pop 2025 - 01-07-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 01/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 01-07-2025

Adesso in diretta