Approfondimenti

L’attacco russo a Dnipro, la nuova strategia di Giorgia Meloni e le altre notizie della giornata

Dnipro ANSA

Il racconto della giornata di domenica 15 gennaio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. È salito a 29 il numero dei morti dell’attacco russo su un condominio a Dnipro, nell’Ucraina orientale, nelle stesse ore in cui la Gran Bretagna ha confermato l’invio di carri armati a Kyiv, il primo paese a farlo con altri pronti a fare annunci simili nei prossimi giorni. Il giorno dopo l’avvertimento di Meloni agli alleati della sua maggioranza, oggi è il leader della Lega Matteo Salvini a tornare a farsi sentire su un provvedimento bandiera della Lega: l’autonomia differenziata. Ma la strategia di Meloni sul breve termine è chiara: rafforzare la sua leadership all’interno della destra, a discapito degli alleati. Intanto oggi gli attivisti di Ultima Generazione sono tornati in azione a Milano, mentre il leader della Lega vorrebbe il carcere per loro.

29 vittime nell’attacco russo a un condominio di Dnipro

È salito a 29 il numero dei morti dell’attacco russo su un condominio a Dnipro, nell’Ucraina orientale. Nelle scorse ore si sono intensificati i bombardamenti russi sul paese. Secondo il governo ucraino i russi avrebbero bombardato anche i locali in cui lavorano i rappresentanti della Croce Rossa a Kherson. “Il bombardamento ha provocato un grave incendio” hanno scritto fonti governative. “Non ci sono informazioni sulle vittime”.

Intanto il Segretario generale della Nato Stoltenberg ha detto in un’intervista ai media tedeschi che l’Ucraina può aspettarsi presto altre consegne di armi pesanti da parte dei Paesi occidentali. “I recenti impegni per l’acquisto di equipaggiamento bellico pesante sono importanti e mi aspetto di riceverne altri nel prossimo futuro” ha detto Stoltenberg in vista della riunione di questa settimana del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina che coordina le forniture di armi a Kiev.
Quest’ultima ondata di missili russi è anche un messaggio sul fronte politico interno di Vladimir Putin. Sentiamo Mara Morini, docente di Scienze Politiche Internazionali, esperta di Russia:


 

La Gran Bretagna sarà il primo paese a mandare carri armati a Kyiv

(di Emanuele Valenti)

Qualche giorno fa, commentando la battaglia per Soledar e ringraziando i soldati ucraini, Zelensky ha detto che grazie a loro Kyiv ha guadagnato tempo e forza. 
Tempo perché nel frattempo l’esercito ha potuto fortificare le altre posizioni nel Donbass, verso Sloviansk e Kramatorsk. 
Forza – l’interpretazione più plausibile – perché gli ucraini stanno usando quello stesso tempo per convincere l’Occidente ad aumentare il supporto militare. E in questo momento supporto militare vuol dire carri armati.

 L’annuncio di carri armati britannici, fatto dal primo ministro Sunak a Zelensky, va in questa direzione e la Gran Bretagna sarà il primo paese a mandare carri armati a Kyiv. 
Nei prossimi giorni potrebbero arrivare altri annunci. Kyiv spera prima della riunione, venerdì 20, di tutti i paesi che stanno supportando militarmente l’Ucraina.

La scorsa settimana Francia e Stati Uniti hanno promesso l’invio di mezzi da combattimento. Non ancora carri armati. 
Particolarmente delicata la posizione della Germania, che produce una buona parte dei mezzi in dotazione ai paesi europei e che sulla carta deve dare il via libera al loro impiego in paesi terzi, in questo caso l’Ucraina. Lo hanno già chiesto Polonia e Finlandia. Il cancelliere Scholz è alle prese con pressioni politiche e rimandi al passato.

Zelensky vorrebbe centinaia di carri armati. Gli unici che gli permetterebbero, nel caso, di riprendere – in una nuova contro-offensiva – il territorio ancora occupato dai russi nel sud-est del paese. Spera arrivino anche dagli Stati Uniti. Ma attenzione i carri armati da soli – di certo non solo quelli britannici – non basterebbero, servirebbe altro, anche altra artiglieria.
L’annuncio britannico non cambia gli equilibri, ma simbolicamente e psicologicamente è un salto di qualità significativo.

Salvini torna alla carica con l’autonomia differenziata

Il giorno dopo l’avvertimento di Giorgia Meloni agli alleati della sua maggioranza – “basta creare ostacoli” aveva detto la Presidente del Consiglio – oggi è il leader della Lega Matteo Salvini a tornare a farsi sentire su un provvedimento bandiera della Lega: l’autonomia differenziata. “Sarà realtà entro la fine dell’anno” ha detto il leghista
Nella maggioranza la questione è mal digerita. Per Fratelli d’Italia è il prezzo da pagare in cambio dell’appoggio sul presidenzialismo. Forza Italia chiede un testo equilibrato per non mettere a rischio l’unità nazionale.
Un consiglio a Salvini ad andare piano: su questo tema è arrivato oggi da un ex della politica del centrodestra, Gianfranco Fini. La fretta può essere cattiva consigliera, ha detto Fini in Tv. “Si faccia, ma con modo perchè la fretta è cattiva consigliera e se la riforma si fa male si mette a rischio l’unità nazionale” ha detto Fini.
Ai nostri microfoni anche il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan frena Salvini sui tempi: “Vanno concordati tutti insieme, l’autonomia non è l’unica priorità all’ordine del giorno”:

Cosa significano queste tensioni nella maggioranza? E che conseguenze possono avere sul governo? L’opinione del politologo Alessandro Campi:


 

La strategia a breve termine di Giorgia Meloni

(di Alessandro Braga)

Le prossime mosse di Giorgia Meloni si muoveranno su un duplice binario, ma con un unico obiettivo: rafforzare la sua leadership all’interno della destra, a discapito degli alleati. Le tensioni dell’ultima settimana, l’andare ognuno per conto proprio sul primo scoglio che il governo ha dovuto affrontare, il cosiddetto caro-benzina, in particolare da parte di esponenti forzisti, ha irritato non poco la presidente del consiglio. Che ha deciso di passare al contrattacco. Con una strategia ben precisa, a brevissimo e a breve termine. Per lunedì ha convocato un vertice con i suoi uomini più fidati nel partito, per bloccare qualsiasi voce di dissenso che potrebbe indebolire l’operato del governo. Serrare le fila, la parola d’ordine, e fare quadrato in particolare contro gli attacchi di Forza Italia, che non perde occasione per prendere le distanze dall’esecutivo. Ci sarebbe Silvio Berlusconi in persona, o qualcuno a lui molto vicino, a organizzare la fronda, pensa Meloni. Per le prossime settimane invece le attenzioni della presidente del consiglio si concentreranno sull’appuntamento elettorale nel Lazio e in Lombardia. Nel primo caso a preoccuparla sono i numeri, che anche se danno vincente il suo candidato, Francesco Rocca, non sono così alti come si sarebbe aspettata. Ma è in Lombardia che vuole giocarsi la partita più importante, tutta interna alla destra. Stravincere il confronto con Forza Italia e la Lega, in quella che è stata prima la roccaforte del berlusconismo e poi del leghismo (anche salviniano) le permetterebbe di stoppare i maldipancia degli alleati. Non è un caso che ripeta quasi ossessivamente che le elezioni regionali hanno una valenza politica generale. È sul quel piano che vuole vincere. Anzi, stravincere. È in gioco la navigazione del suo governo per il prossimo futuro.

Il nuovo blitz degli attivisti di Ultima Generazione a Milano

Matteo Salvini vuole il carcere, il Ministro dell’Interno Piantedosi annuncia nuove possibili norme penali e di sicurezza. Obbiettivo: gli attivisti per il clima e gli imbrattamenti di muri, monumenti e opere d’arte.
“Sono vandali, meritano il carcere” aveva detto Salvini attaccando gli attivisti di Ultima Generazione che questa mattina hanno imbrattato con vernice lavabile il basamento della scultura Love, più nota come il Dito, di Maurizio Cattelan in Piazza Affari a Milano.
E il ministro dell’interno Piantedosi ha detto in tv: “Abbiamo un tavolo aperto con il ministro Nordio per una riflessione sulla necessità di interventi normativi che, sia con strumenti penali che di sicurezza, possano tenere conto di queste situazioni che ultimamente si sono affacciate nella nostra realtà”.
L’azione di questa mattina di Ultima Generazione “è stata un’azione contro le banche che finanziano l’industria fossile” hanno spiegato gli attivisti.
Azione anche in solidarietà con lo sgombero del villaggio di Lützerath, in Germania, l’area espropriata dalla società RWE che in accordo col governo tedesco vuole ampliare la miniera di carbone. Secondo ReCommon e GreenPeace, Intesa Sanpaolo e UniCredit hanno investito nella società multi-utility tedesca 135 e 226 milioni di euro. Per questo gli attivisti di Ultima Generazione hanno fatto il blitz di oggi proprio a Piazza Affari. Blitz annunciato con alcuni video su Instagram:

Le azioni degli attivisti di Ultima Generazione stanno facendo discutere nel mertito e nel metodo. Si torna a parlare di disobbedienza civile e legittimità di queste azioni. Ne abbiamo parlato con Marco Cappato, presidente dell’Associazione Luca Coscioni che da anni porta avanti anche battaglie col metodo della disobbedienza civile:


 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 17/09 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 17/09 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 17/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 17/09/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    The Box di mercoledì 17/09/2025

    la sigla del programma è opera di FIMIANI & STUMP VALLEY La sigla è un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della notte. Ispirata ai primordi del suono Italo, Stump Valley e Fimiani della scuderia Toy Tonics, label berlinese di riferimento per il suono italo, disco e house, ci riportano a un'epoca di neon e inseguimenti in puro stile Miami Vice, un viaggio nella notte americana alla guida di una Ferrari bianca. INSTAGRAM @tommasotoma

    The Box - 17-09-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 17/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 17-09-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di mercoledì 17/09/2025

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 17-09-2025

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 17/09/2025

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 20.30 alle 21.30. In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.

    Il giusto clima - 17-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di mercoledì 17/09/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 17-09-2025

  • PlayStop

    Vade retro gay: l'offensiva dei conservatori in Vaticano

    Gli omosessuali? Sono in peccato mortale e la chiesa non deve benedire le coppie gay. Sono parole del cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, prefetto emerito per la congregazione della dottrina della fede. Il porporato è uno dei punti di riferimento dell’ala più conservatrice in Vaticano, che osteggiò papa Francesco. Müller ha detto anche che aver fatto passare le associazioni cattoliche dalla Porta Santa di San Pietro in occasione del Giubileo è “solo propaganda”. A chi si rivolge il cardinale? Vuole provare a influenzare Papa Leone? Ne abbiamo parlato con il giornalista vaticanista e scrittore Marco Politi, autore di "La rivoluzione incompiuta, la Chiesa dopo Francesco". L'intervista di Alessandro Principe.

    Clip - 17-09-2025

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 17/09/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 17-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di mercoledì 17/09 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 17-09-2025

  • PlayStop

    A Milano arriva il Godai Fest: Rodrigo D'Erasmo, tra gli ideatori, ce l'ha raccontato

    Sabato 20 e domenica 21 settembre al Paolo Pini di Milano si terrà la prima edizione del Godai Fest, il festival multidisciplinare che unisce la musica alle arti performative e visive nato da un’idea del musicista Rodrigo D’Erasmo, del produttore Daniele Tortora e dell’artista visivo Cristiano Carotti per abbattere i recinti di genere e di partecipazione, connettere le arti, sperimentare nuovi linguaggi, ampliare le visioni. L’arte, in tutte le sue declinazioni, sarà protagonista di un viaggio attraverso i 4 elementi della cultura umana (Fuoco, Terra, Acqua, Aria) ai quali si aggiunge, secondo la filosofia orientale, il principio del Vuoto. Ad ogni elemento corrisponde un curatore: Rodrigo D'Erasmo in questa intervista di Elisa Graci e Dario Grande a Volume ci ha presentato il concetto e il programma di questo festival.

    Volume - 17-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 17/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 17-09-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 17/09/2025

    Il primo Pride della Valtellina Chiavenna. L'emozione, ha fatto salir la fame! Per merenda: pane burro e acciughe con bollicina,. Poi via si torna a Milano, al Piccolo Salone del Libro Politico al Conchetta. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 17-09-2025

  • PlayStop

    In Etiopia inaugurata la diga della discordia

    Il 9 settembre, dopo 14 anni di lavori, l’Etiopia ha inaugurato ufficialmente la Gerd, la Grand Ethiopian Renaissance Dam, il più grande progetto idroelettrico d'Africa, e tra i 20 più grandi al mondo. Da anni la diga è anche causa di tensione con i paesi a valle del Nilo: Sudan e soprattutto Egitto, che temono di vedere ridotte le proprie risorse idriche, anche in considerazione dei sempre più frequenti periodi di siccità. “Questa diga sarà certamente uno degli epicentri di tensione di questa regione nel prossimo futuro” spiega Luca Puddu, docente di storia dell’Africa all'Università di Palermo, al microfono di Sara Milanese. Ascolta l’intervista andata in onda in A come Africa.

    Clip - 17-09-2025

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 17/09/2025

    Oggi a Volume abbiamo iniziato parlando del Festival Suoni Delle Dolomiti giunto alla sua 30a edizione, ma anche del Godai Fest, evento che si terrà nel weekend al Parco Ex Paolo Pini di Milano e che ci racconta Rodrigo D'Erasmo in qualità di direttore artistico. A seguire segnaliamo il concerto-evento pro Palestina organizzato da Brian Eno che si terrà questa sera a Londra, e concludiamo con il quiz dedicato al cinema, oggi incentrato sul film Il Diavolo Veste Prada del 2006.

    Volume - 17-09-2025

Adesso in diretta