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Quando costa far pipì in un cespuglio

Da qualche giorno c’è un professore disoccupato in più. Si chiama Stefano Rho, insegnava filosofia al Liceo Falcone di Bergamo, ma è stato licenziato da un giorno all’altro. Non ha potuto nemmeno salutare i suoi studenti di persona e ha scritto loro una lettera in cui ha raccontato la sua storia, dall’inizio.

Una storia che farebbe in parte anche sorridere, non fosse che c’è un uomo senza lavoro per una assurdità del sistema giudiziario e amministrativo italiano. Ma partiamo dall’inizio. Stefano Rho, undici anni fa, una notte fa pipì in un cespuglio, senza accorgersi che proprio in quella sta passando una pattuglia dei carabinieri. Che invece lo vede e lo denuncia. Il caso finisce davanti al giudice di pace che condanna Rho a pagare 200 euro di multa.

Nessuna menzione sulla fedina penale, che resta immacolata. E a quella si riferisce il professore quando dichiara alla scuola di non avere precedenti. Ma l’amministrazione pubblica fa un controllo, con un vantaggio rispetto ai comuni cittadini: ha accesso a un casellario giudiziario che il singolo invece non può consultare. Nel caso di Stefano Rho vede la condanna, lo accusa di dichiarazione mendace e – dopo un passaggio in Corte dei Conti – lo licenzia.
La storia di Stefano Rho

 

Ora il professore di filosofia ha fatto ricorso. Non è il solo, racconta, a essere finito in una vicenda del genere:ù
I casi simili

 

Non sa ancora, Stefano Rho, se potrà tornare in classe e quando. Nel frattempo i suoi studenti fanno filosofia con un supplente e manifestano per il professore punito ingiustamente. Alice e Gaia sono due studentesse della quinta N del Liceo Falcone di Bergamo:
Alice e Gaia

 

Come dicevamo il professor Rho non ha avuto il tempo di andare nelle classi a spiegare cosa stava succedendo e a salutare i suoi studenti ha scritto loro una lettera:
La spiegazione agli studenti

 

Qui la petizione per sostenere Stefano Rho

 

  • Autore articolo
    Silvia Giacomini
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