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    Pubblica di lunedì 22/05/2023

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    1993, le stragi e la Repubblica ad un passo dal colpo di stato. Trent’anni fa le bombe (non solo mafiose) e la paura del golpe. A fine luglio ‘93 - nel giro di una manciata di ore/giorni – accadono alcuni fatti che sembrano preannunciare una svolta storica: la fine della prima repubblica. Un passaggio pericoloso, dove le istituzioni si sono trovate ad un passo da un colpo di stato. Dichiarerà nel 2010 l’ex presidente Ciampi, che nel 1993 era capo del governo: “non esito a dirlo, oggi: quella notte del 27 luglio (bombe di Milano e Roma, ndr) ebbi paura che fossimo a un passo da un colpo di Stato. Lo pensai allora, e mi creda, lo penso ancora oggi”. I fatti di quel luglio 1993: 1) il 23 Raul Gardini viene trovato cadavere a Milano, nella sua casa di Palazzo Belgioioso. La verità giudiziaria parlerà di suicidio. Gardini è a capo di un impero industriale e finanziario. Che cosa ha rappresentato? L’intreccio tra mafia politica e affari? La storia di tangentopoli a Milano e della spartizione degli appalti in Sicilia? 2) Il 25 luglio l’assemblea nazionale della Dc decide lo scioglimento del partito che aveva governato l’Italia per oltre quarant’anni. Travolta da Tangentopoli, la Dc chiude i battenti, sancisce la fine di un’organizzazione politica che aveva custodito al proprio interno “la famiglia più inquinata dell’isola”, come il generale dalla Chiesa aveva definito gli andreottiani in Sicilia vicini a cosa nostra. 3) Nella notte del 27 luglio esplodono le bombe di Milano e Roma. La strategia terroristica di cosa nostra alza il tiro, se possibile. L’autobomba in via Palestro uccide cinque persone. E’ questa la notte in cui Ciampi teme un golpe. Le bombe di fine luglio esplodono due mesi dopo l’attentato di via dei Georgofili: a Firenze, il 27 maggio, un’autobomba uccide cinque persone ad un passo dagli Uffizi. A Pubblica il racconto in quattro puntate di quei fatti attraverso le analisi di giornalisti, studiosi e protagonisti. Gli ospiti della prima puntata di oggi: Stefania Limiti (giornalista e saggista) e Giovanni Tizian (giornalista Domani) che intervengono sulle bombe del ‘93 e l’inchiesta di Firenze sui mandanti esterni.

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    Di Cesare: “Sul fascismo c’è una mancanza di vigilanza culturale ed etica”

    Una casa editrice di estrema destra si iscrive alla Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri, Più liberi”, organizzata dall’Associazione editori italiani. Alcuni intellettuali si chiedono se sia opportuno ospitare pensieri razzisti o apologie del nazismo e come spiega la filosofa e scrittrice Donatella Di Cesare, esperta internazionale di "negazionismo" (l'ultimo suo libro per Einaudi si intitola “Tecnofascismo”): “Non discutiamo la libertà di pensiero e di pubblicazione per una casa editrice, ma l’idea della Fiera intitolata Più libri, Più Liberi a cui chiediamo se è giusto offrire questa vetrina ulteriore, così emblematica e significativa, dove verranno esposti autori e tematiche che in altri paesi europei come la Germania non sono tollerate”. “In Italia c’è una soglia molto bassa di attenzione, forse perché i temi storici non vengono approfonditi e siamo ancora nella vulgata del rigurgito del passato che ritorna o di temi folcloristici da non prendere seriamente e secondo me è un elemento critico e una mancanza di vigilanza culturale ed etica”. Ascolta l'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

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    A come America di martedì 02/12/2025

    A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 02-12-2025

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    A come America di martedì 02/12/2025

    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

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    ANNA ZAFESOVA - RUSSIA, L'IMPERO CHE NON SA MORIRE

    ANNA ZAFESOVA - RUSSIA, L'IMPERO CHE NON SA MORIRE - presentato da Michele Migone

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    Tutto scorre di martedì 02/12/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

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    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 02/12/2025

    Mara Morini politologa dell’Università di Genova, coordinatrice dello Standing Group “Russia e spazio post-sovietico” della Società Italiana di Scienza Politica (SISP), lascia poche chance all'accettazione da parte di Putin del "piano" messo a punto in Florida e presentato oggi dall'inviato speciale Witkoff al Cremlino, mentre Gianpaolo Scarante, docente all'Università di Padova, già Ambasciatore e Capo di Gabinetto del ministero degli Esteri sottolinea come la tregua purtroppo si fissi sulla linea del fronte e poi le negoziazioni dovranno riuscire a ristabilire la sovranità dei territori, ma come anche l'aver affidato le trattative a uomini che non rispondo ai Parlamenti renda molto opaco tutto il processo. Donatella Di Cesare, filosofa e scrittrice, esperta internazionale di "negazionismo", l'ultimo suo libro per Einaudi si intitola Tecnofascismo, chiede conto alla fiera Più Libri Più Liberi promossa dall'Associazione italiana editori a Roma della presenza tra gli espositori della casa editrice di estrema dx Passaggio al Bosco. Infine Gianmarco Bachi annuncia "il corteo" di ascoltatrici, ascoltatori, lavoratori, collaboratrici e chi più ne ha più ne metta il prossimo 14 dicembre la mattina che dalla sede della radio in via Ollearo 5 si dirigerà alla Fabbrica del Vapore per la fine della maratona radiofonica di 50 ore e il via alle celebrazioni dei 50 anni di Radio Popolare.

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