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    Jazz in un giorno d’estate |

    Perugia 1987; Gil Evans e Sting (seconda parte)

    A cura di:

    Marcello Lorrai

    Il materiale interpretato nella serata dell'11 luglio fu messo a punto nei mesi precedenti l'evento perugino. La scelta dei brani da mettere in scaletta risultò in equilibrio fra i repertori di Gil Evans e di Sting. Up From the Sky e Little Wing di Hendrix e There Comes a Time di Tony Williams facevano parte del repertorio dell'orchestra, ed erano i brani che Sting aveva cantanto con la band di Evans allo Sweet Basil. Altri brani erano invece pescati dal repertorio dei Police. E poi c'era Strange Fruit, che non era nel repertorio né di Evans né di Sting. Gil Evans, che nel maggio aveva compiuto 75 anni, era stanco e molto impegnato: chiese quindi di arrangiare i brani dei Police alla giovane Maria Schneider, da un paio d'anni sua copista e assistente (sarebbe poi diventata una affermata bandleader), riservandosi invece di arrangiare personalmente Strange Fruit. Poi la notte prima delle prove chiese alla Schneider di occuparsi anche di Strange Fruit. Fu solo alle prove che Sting scoprì che i brani non erano stati arrangiati da Evans ma dalla Schneider: Sting apprezzò nondimeno il lavoro della Schneider, che peraltro si era allontanato non poco da un nastro registrato che Sting aveva messo a disposizione. Nella puntata di oggi ascoltiamo un brano dei Police, Shadows in the Rain, Little Wing (in cui Sting cita anche From Me to You dei Beatles) e There Comes a Time.

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    A Gaza resta in vigore il fragile cessate il fuoco concordato a Sharm el Cheik, ma l’intesa tra Hamas e Israele è costantemente minacciata da accuse reciproche di violazione degli accordi. Al centro delle tensioni con il governo di Tel Aviv ci sono soprattutto i 19 corpi degli ostaggi non ancora restituiti dai miliziani, e il disarmo dell’organizzazione palestinese. Hamas da parte sua accusa Israele di violare la tregua e denuncia che sui corpi dei palestinesi morti in carcere e riconsegnati da Tel Aviv ci sono evidenti segni di tortura. Resta grave la situazione umanitaria: le agenzie Onu affermano che nella Striscia entra una quantità ancora troppo esigua di aiuti umanitari, mentre l’organizzazione mondiale della sanità parla di una diffusione incontrollata delle malattie infettive. Intanto il valico di Rafah resta chiuso. Giovanna Fotìa, dell’Ong WeWorld, è la responsabile dei progetti per la Palestina.

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