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    DOC di lun 08/02/21

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    DOC 26 - FAITH - Un’incursione durata diversi mesi all’interno di una comunità di sedicenti monaci guerrieri, i guerrieri della Luce, fondata da un maestro di Kung fu che, attraverso estenuanti allenamenti quotidiani e il culto mariano, guida il suo gruppo di fedeli lungo un cammino di preparazione fisica e spirituale che viene mostrato senza alcun tipo di interpretazione o giudizio, luci e ombre, dall’occhio in bianco e nero della recentemente scomparsa Valentina Pedicini. Ospite: Maestro Shi-Heng-Chan - Direttore Didattico Tempio Shaolin Italia www.shihengchan.com/via-della-salute www.shaolinitalia.it QUESTA PUNTATA DÀ SPAZIO A UN DIRITTO DI REPLICA CHE CI È STATO CHIESTO DAL DR. FRANCESCO RICCI, RESPONSABILE DELLE RELAZIONI ESTERNE DEI GUARDIANI DEL TEMPO. Pace e bene, in qualità di addetto alle relazioni esterne dei monaci “Guardiani del Tempo” vi invio questo comunicato per replicare alle tante dichiarazioni fatte sul nostro conto nella puntata di doc del 8.02.2021.  Non ricerchiamo né notorietà né tanto meno visibilità di alcun tipo, siamo però molto attenti che la nostra immagine non venga utilizzata o strumentalizzata in nessun modo. La trasmissione infatti ha voluto raccontare della nostra realtà senza aver chiesto a noi diretti interessati e ci sentiamo in dovere di replicare visto che sono state dette molte cose false basandosi sul documentario Faith, girato dalla regista Pedicini e interpellando una persona che nulla ha a che fare con noi e che millanta di conoscerci.  Non è né un caso né una trovata cinematografica se la regista ha scelto di farci conoscere come Guerrieri della luce e non come Guardiani del Tempo, nostro vero nome, proprio per sottolineare la distanza tra quello che è il documentario e la realtà. Come protagonista del documentario, dopo la visione sono rimasto scioccato dalla potenza della macchina da presa e da come la realtà, la vita e il quotidiano una volta ripresi, ritagliati e montati vengano trasformati, travisati e creino nuove storie. Oltre a ciò che ha colto l'occhio della regista, che con le scelte di dove puntare la lente e dove no esprime più di quanto abbia dichiarato di voler fare, c'è molto altro. Il contesto di emozioni, di libertà, di vitalità, di energia è stato epurato, trasformando lacrime d'emozione in lacrime di pesantezza. Un'opera artistica notevole, filmicamente impeccabile, un'estetica di spessore che non esaurisce e non rende giustizia alla nostra realtà. Tutto quello che voi avete riconosciuto come "degli aspetti settari innegabili" sono spaccati di vite vissute raccontate in maniera decontestualizzata, parziale e puramente evocativa e sono stati utilizzati dalla regista per enfatizzare tutti gli elementi del nostro stile di vita che si prestano a leggende e stereotipi che stuzzicano la fantasia di chi si ferma ad uno sguardo superficiale e cerca di incasellare il mondo nelle etichette che si è costruito. Per quanto possa risultare diversa e complessa, la nostra realtà è basata sulla libertà e sul rispetto delle volontà di ciascun individuo che, in qualsiasi momento, può scegliere liberamente se aderire, restare o cambiare vita senza alcun tipo di pressione fisica o psicologica.  Inoltre non ha nulla a che vedere con quella dei Monaci del tempio di Shaolin, realtà da cui ci siamo sempre distinti e abbiamo provveduto a tenere le distanze anche tramite comunicati ufficiali, consci del fatto che praticare il kung fu Shaolin non significhi essere Monaci Shaolin come è facilmente comprensibile. Pertanto è naturale che il nostro essere monaci e il nostro stile di vita non abbiano nulla a che vedere con la tradizione del tempio di Shaolin. I giudizi espressi del vostro ospite sono totalmente inappropriati oltre che falsi e diffamatori. Non vogliamo scimmiottare le regole di nessuno. La nostra scelta di vita è costruire insieme la nostra strada. Ci definiamo monaci laici, nel senso etimologico del termine. Il monachesimo ha una storia che va oltre la religione e ha il suo centro nella spiritualità, il rifiuto della vita mondana per dedicarsi alla contemplazione di un bene superiore attraverso il lavoro e la preghiera. La storia è piena di tantissimi esempi di monachesimo in tutte le religioni e in tutte le parti del mondo. Non è tollerabile la superficialità con cui si minimizzano la volontà e le scelte di vita di 20 persone acculturate descrivendole come assoggettate e plasmate dalla persona che hanno scelto di seguire, tanto più se questa viene da parte di un monaco che dovrebbe usare le parole con cognizione di causa.  Né tanto meno posso tacere di fronte agli attacchi e le insinuazioni dirette al Maestro Lazzarini, descritto talvolta come uno sciocco visionario, altre volte come un despota che tiene imprigionate le persone, o come un Maestro a cui non si sa come dare una dignità come è stato ignobilmente descritto dal vostro ospite! Stiamo parlando di un uomo che non ha trasformato i suoi allievi in adepti, ma che ha abbandonato il mondo dello sport per ragioni radicate e profonde ed ha voluto inseguire un sogno. Un Maestro che nel mondo del Kung fu è stato commissario tecnico della nazionale italiana (quella di Kung Fu Wushu) con la quale ha vinto diversi titoli mondiali, di un dirigente federale FIWuK e membro della giunta CONI Trento, di un docente universitario presso la facoltà di scienze motorie di Verona e soprattutto di un Maestro di discipline olistiche ed orientali. Un Maestro che è stato seguito volontariamente dai suoi allievi nonostante volesse intraprendere una vita eremitica. Diventano così ridicole le accuse secondo cui noi monaci saremmo imprigionati all’interno del monastero dietro ferree regole rigide. Queste ovviamente ci sono, come in tutte le famiglie, ma vengono scelte, ideate e condivise da ciascuno. Chi non le condivide più è libero poi di andarsene, come già accaduto più volte. Siamo monaci e pratichiamo arti marziali, la disciplina pertanto è un elemento fondamentale, tuttavia essa non prevarica mai in una forzatura.  Nel documentario viene esasperata la dimensione interna mentre vengono a mancare le tante sfaccettature dell’essere monaci per il mondo. Non è affatto vero che la comunità non vede persone da anni o che non usciamo dalle mura del monastero! Viviamo le nostre giornate all’aperto a contatto diretto con la natura. Abbiamo fatto una scelta di allontanarci dalla vita mondana ma non ci siamo isolati dal mondo. Infatti, grazie alle tante realtà associative di volontariato ideate dal Maestro Lazzarini e portate avanti dai monaci insieme ad altri volontari, siamo sempre più un punto di riferimento e di aiuto per la realtà locale. Abbiamo l’orgoglio e la presunzione di credere di poter cambiare il mondo vivendo in maniera differente adoperandoci nel quotidiano, migliorando ogni giorno noi stessi e facendoci promotori di tante iniziative che ci permettono di essere nel mondo e di testimoniare i nostri valori.  Potessero aver voce, so che parlerebbero al mio posto le tantissime persone che abbiamo aiutato, le tante aziende nazionali che ci stimano e sostengono le nostre associazioni e che ci hanno conosciuto guardandoci negli occhi avendo avuto il coraggio di andare oltre i facili pregiudizi e le apparenze, potendoci così apprezzare per le persone che siamo e misurarci per le nostre azioni.  Concludo rivolgendo agli ascoltatori le parole di Pirandello che già più di 100 anni fa scriveva nella commedia “Così è se vi pare”: «Eh caro! chi è il pazzo di noi due? Eh lo so: io dico TU! e tu col dito indichi me. Va là che, a tu per tu, ci conosciamo bene noi due. Il guaio è che, come ti vedo io, gli altri non ti vedono... Tu per gli altri diventi un fantasma! Eppure, vedi questi pazzi? senza badare al fantasma che portano con sé, in se stessi, vanno correndo, pieni di curiosità, dietro il fantasma altrui! e credono che sia una cosa diversa.» Dott. Francesco Ricci Monaco dei Guardiani del Tempo https://www.fondazionepaceebene.it/ http://www.angelranger.it/ https://guardianideltempo.wixsite.com/webufficiale DOC 26 - FAITH - Un’incursione durata diversi mesi all’interno di una comunità di sedicenti monaci guerrieri, i guerrieri della Luce, fondata da un maestro di Kung fu che, attraverso estenuanti allenamenti quotidiani e il culto mariano, guida il suo gruppo di fedeli lungo un cammino di preparazione fisica e spirituale che viene mostrato senza alcun tipo di interpretazione o giudizio, luci e ombre, dall’occhio in bianco e nero della recentemente scomparsa Valentina Pedicini. Ospite: Maestro Shi-Heng-Chan - Direttore Didattico Tempio Shaolin Italia www.shihengchan.com/via-della-salute www.shaolinitalia.it QUESTA PUNTATA DÀ SPAZIO A UN DIRITTO DI REPLICA CHE CI È STATO CHIESTO DAL DR. FRANCESCO RICCI, RESPONSABILE DELLE RELAZIONI ESTERNE DEI GUARDIANI DEL TEMPO. Pace e bene, in qualità di addetto alle relazioni esterne dei monaci “Guardiani del Tempo” vi invio questo comunicato per replicare alle tante dichiarazioni fatte sul nostro conto nella puntata di doc del 8.02.2021.  Non ricerchiamo né notorietà né tanto meno visibilità di alcun tipo, siamo però molto attenti che la nostra immagine non venga utilizzata o strumentalizzata in nessun modo. La trasmissione infatti ha voluto raccontare della nostra realtà senza aver chiesto a noi diretti interessati e ci sentiamo in dovere di replicare visto che sono state dette molte cose false basandosi sul documentario Faith, girato dalla regista Pedicini e interpellando una persona che nulla ha a che fare con noi e che millanta di conoscerci. Non è né un caso né una trovata cinematografica se la regista ha scelto di farci conoscere come Guerrieri della luce e non come Guardiani del Tempo, nostro vero nome, proprio per sottolineare la distanza tra quello che è il documentario e la realtà. Come protagonista del documentario, dopo la visione sono rimasto scioccato dalla potenza della macchina da presa e da come la realtà, la vita e il quotidiano una volta ripresi, ritagliati e montati vengano trasformati, travisati e creino nuove storie. Oltre a ciò che ha colto l'occhio della regista, che con le scelte di dove puntare la lente e dove no esprime più di quanto abbia dichiarato di voler fare, c'è molto altro. Il contesto di emozioni, di libertà, di vitalità, di energia è stato epurato, trasformando lacrime d'emozione in lacrime di pesantezza. Un'opera artistica notevole, filmicamente impeccabile, un'estetica di spessore che non esaurisce e non rende giustizia alla nostra realtà. Tutto quello che voi avete riconosciuto come "degli aspetti settari innegabili" sono spaccati di vite vissute raccontate in maniera decontestualizzata, parziale e puramente evocativa e sono stati utilizzati dalla regista per enfatizzare tutti gli elementi del nostro stile di vita che si prestano a leggende e stereotipi che stuzzicano la fantasia di chi si ferma ad uno sguardo superficiale e cerca di incasellare il mondo nelle etichette che si è costruito. Per quanto possa risultare diversa e complessa, la nostra realtà è basata sulla libertà e sul rispetto delle volontà di ciascun individuo che, in qualsiasi momento, può scegliere liberamente se aderire, restare o cambiare vita senza alcun tipo di pressione fisica o psicologica.  Inoltre non ha nulla a che vedere con quella dei Monaci del tempio di Shaolin, realtà da cui ci siamo sempre distinti e abbiamo provveduto a tenere le distanze anche tramite comunicati ufficiali, consci del fatto che praticare il kung fu Shaolin non significhi essere Monaci Shaolin come è facilmente comprensibile. Pertanto è naturale che il nostro essere monaci e il nostro stile di vita non abbiano nulla a che vedere con la tradizione del tempio di Shaolin. I giudizi espressi del vostro ospite sono totalmente inappropriati oltre che falsi e diffamatori. Non vogliamo scimmiottare le regole di nessuno. La nostra scelta di vita è costruire insieme la nostra strada. Ci definiamo monaci laici, nel senso etimologico del termine. Il monachesimo ha una storia che va oltre la religione e ha il suo centro nella spiritualità, il rifiuto della vita mondana per dedicarsi alla contemplazione di un bene superiore attraverso il lavoro e la preghiera. La storia è piena di tantissimi esempi di monachesimo in tutte le religioni e in tutte le parti del mondo. Non è tollerabile la superficialità con cui si minimizzano la volontà e le scelte di vita di 20 persone acculturate descrivendole come assoggettate e plasmate dalla persona che hanno scelto di seguire, tanto più se questa viene da parte di un monaco che dovrebbe usare le parole con cognizione di causa.  Né tanto meno posso tacere di fronte agli attacchi e le insinuazioni dirette al Maestro Lazzarini, descritto talvolta come uno sciocco visionario, altre volte come un despota che tiene imprigionate le persone, o come un Maestro a cui non si sa come dare una dignità come è stato ignobilmente descritto dal vostro ospite! Stiamo parlando di un uomo che non ha trasformato i suoi allievi in adepti, ma che ha abbandonato il mondo dello sport per ragioni radicate e profonde ed ha voluto inseguire un sogno. Un Maestro che nel mondo del Kung fu è stato commissario tecnico della nazionale italiana (quella di Kung Fu Wushu) con la quale ha vinto diversi titoli mondiali, di un dirigente federale FIWuK e membro della giunta CONI Trento, di un docente universitario presso la facoltà di scienze motorie di Verona e soprattutto di un Maestro di discipline olistiche ed orientali. Un Maestro che è stato seguito volontariamente dai suoi allievi nonostante volesse intraprendere una vita eremitica.  Diventano così ridicole le accuse secondo cui noi monaci saremmo imprigionati all’interno del monastero dietro ferree regole rigide. Queste ovviamente ci sono, come in tutte le famiglie, ma vengono scelte, ideate e condivise da ciascuno. Chi non le condivide più è libero poi di andarsene, come già accaduto più volte. Siamo monaci e pratichiamo arti marziali, la disciplina pertanto è un elemento fondamentale, tuttavia essa non prevarica mai in una forzatura. Nel documentario viene esasperata la dimensione interna mentre vengono a mancare le tante sfaccettature dell’essere monaci per il mondo. Non è affatto vero che la comunità non vede persone da anni o che non usciamo dalle mura del monastero! Viviamo le nostre giornate all’aperto a contatto diretto con la natura. Abbiamo fatto una scelta di allontanarci dalla vita mondana ma non ci siamo isolati dal mondo. Infatti, grazie alle tante realtà associative di volontariato ideate dal Maestro Lazzarini e portate avanti dai monaci insieme ad altri volontari, siamo sempre più un punto di riferimento e di aiuto per la realtà locale. Abbiamo l’orgoglio e la presunzione di credere di poter cambiare il mondo vivendo in maniera differente adoperandoci nel quotidiano, migliorando ogni giorno noi stessi e facendoci promotori di tante iniziative che ci permettono di essere nel mondo e di testimoniare i nostri valori. Potessero aver voce, so che parlerebbero al mio posto le tantissime persone che abbiamo aiutato, le tante aziende nazionali che ci stimano e sostengono le nostre associazioni e che ci hanno conosciuto guardandoci negli occhi avendo avuto il coraggio di andare oltre i facili pregiudizi e le apparenze, potendoci così apprezzare per le persone che siamo e misurarci per le nostre azioni. Concludo rivolgendo agli ascoltatori le parole di Pirandello che già più di 100 anni fa scriveva nella commedia “Così è se vi pare”:  «Eh caro! chi è il pazzo di noi due? Eh lo so: io dico TU! e tu col dito indichi me. Va là che, a tu per tu, ci conosciamo bene noi due. Il guaio è che, come ti vedo io, gli altri non ti vedono... Tu per gli altri diventi un fantasma! Eppure, vedi questi pazzi? senza badare al fantasma che portano con sé, in se stessi, vanno correndo, pieni di curiosità, dietro il fantasma altrui! e credono che sia una cosa diversa.» Dott. Francesco Ricci Monaco dei Guardiani del Tempo https://www.fondazionepaceebene.it/ http://www.angelranger.it/ https://guardianideltempo.wixsite.com/webufficiale

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    Alessio Lega ricorda Fausto Amodei: "Sublime la sua scrittura, una persona tenera e ironica"

    È morto a 91 anni Fausto Amodei, figura cruciale per la canzone popolare italiana che alla fine degli anni cinquanta aveva contribuito a fondare il Cantacronache, il primo esperimento di canzone politica “d’autore” in Italia. Tra i suoi capolavori 'Per i morti di Reggio Emilia', una delle canzoni popolari e politiche più suonate nelle piazze d’Italia. Ma "le sue canzoni sono riuscite ad andare ben oltre il suo nome” diventando parte dell’immaginario collettivo, ricorda il cantautore Alessio Lega ai microfoni di Radio Popolare. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

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    Poveri ma belli di giovedì 18/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Inizia la Milano Green Week! gli eventi e iniziative le presenta l'assessora al verde, Elena Grandi. Rachele di Magiafiori, la nostra chef vegetale ci sugegrisce poi un menù tutto...green. Marcello ed Elisa, infine, ascoltatori/educatori ci han scritto per raccontarci La Rosa dei Venti, l'associazione che da anni nel comasco, lavora per l'inclusione di persone con disturbi di personalità. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Volume di giovedì 18/09/2025

    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

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    Il drammaturgo Christopher Adams vince il Premio Annoni sfidando gli stereotipi della mascolinità

    Venison è il testo teatrale che si è aggiudicato il Premio Annoni per la Drammaturgia LGBTQ+ 2025 nella sezione in lingua inglese. Il suo autore, il drammaturgo angloamericano Christopher Adams, porta sulla scena una storia d'amore queer fra due giovani uomini, le cui vicissitudini professionali finiscono per scatenare dinamiche di competizione e predominio, tipiche di una mascolinità stereotipata. Il testo li consegna a una specie di resa dei conti nel cuore di una foresta, vicino a un capanno da caccia. Lo abbiamo intervistato mentre, a Londra, era appena uscito da un corso di tip tap. L'intervista di Ira Rubini.

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    Ritorna la rubrica mensile con Stefania Ferroni e Riccardo Vittorietti di @Officina del Planetario di Milano sul cielo e gli animali. A cura di Cecilia Di Lieto.

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    Stati Uniti, la politica della guerra civile. Perchè l'assassinio di Charlie Kirk è una svolta in questa guerra civile? Le identità politiche della vittima e del suo assassino. Kirk era un "political performer". Tyler Robinson appartiene al mondo dei gamer online. Benvenuti "nel nuovo mondo", ha scritto l'ospite di Pubblica Mattia Diletti, sociologo politico, studioso della politica americana, autore di «Divisi. Politica, società e conflitti nell’America del XXI secolo», pubblicato da Treccani.

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    Come voleva Silvio, la separazione delle carriere è (quasi) legge

    Il Senato approva in seconda lettura la riforma della giustizia della destra. Per Meloni serve a "liberare la magistratura da quella degenerazione correntizia", mentre Antonio Tajani parla di "battaglia storica fatta non per Berlusconi, che ci guarda da lassù, ma per ogni cittadino italiano". In primavera il referendum confermativo della riforma. I magistrati si preparano a mobilitarsi per il “no”. Per le opposizioni lo scopo finale della riforma è mettere la magistratura inquirente sotto il controllo politico del governo. Sul modello Trump. Ai nostri microfoni il Vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati, Marcello De Chiara: “Questa riforma cambierà l'assetto costituzionale del nostro Paese di fatto introducendo un quarto potere". Lo scopo finale della riforma non è togliere potere ai PM ma metterlo sotto il controllo politico per farlo diventare strumento delle politiche del governo. Come già fa Trump negli USA. L’intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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