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    Memos |

    Convivere con le diversità, senza muri. Con Guido Barbujani e Adriano Prosperi

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    Senza muri, ma anche senza pregiudizi, discriminazioni, ignoranza. La giornata di mobilitazione e di festa del 20 maggio a Milano, le sue parole d’ordine, sono state il riferimento implicito del confronto ospitato oggi a Memos tra Guido Barbujani e Adriano Prosperi. Barbujani, biologo e genetista, insegna genetica all’università di Ferrara. Prosperi, storico, scrittore e saggista è professore emerito di storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Due citazioni. La prima dal libro “Identità”, di Adriano Prosperi: «La ‘barbarie’ la troviamo a viso scoperto o celata sotto sinonimi. Tra questi sta conoscendo una fortuna crescente ‘identità’. E accanto a ‘identità, ‘radici’, ma anche ‘etnicità’, con gli antenati ‘nazione’ e ‘nazionalità’. Parole che sono diventate abituali nel nostro linguaggio ma che possono diventare pietre perché, come tutto ciò che serve a distinguere e a prendere coscienza di una separazione, contengono un potenziale violento pronto a giustificare aggressioni civili e guerre». La seconda citazione, da “Gli africani siamo noi. Alle origini dell’uomo”, di Guido Barbujani: «Non bisognerebbe affrontare le sfide del Ventunesimo secolo con l’armamentario concettuale e ideologico del Settecento, ma succede. La convivenza fra persone di provenienze diverse, portatrici di diverse esperienze, stili di vita e convinzioni, pone problemi complessi. Per una curiosa reazione, molti invocano soluzioni illusoriamente semplici – fili spinati, muri, quote di immigrati, fogli di via – rispolverando vecchissime teorie sull’insanabile differenza razziale fra popoli del nord e del sud». Da queste due citazioni ha preso avvio la puntata di oggi di Memos.

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