Iniziative

 

 

Otto documentari per raccontare gli USA

Otto grandi documentari per raccontare l’America contemporanea.

E’ l’obiettivo della rassegna “A come America”, organizzata dal 24 aprile al 12 giugno da Radio Popolare in collaborazione con Camera Distribuzioni Internazionali e Wanted Clan.

Ogni martedì, nello spazio del Wanted Clan in via Vannucci 13 a Milano, scorreranno immagini, personaggi, storie, degli Stati Uniti degli ultimi decenni.

Si va dalla questione dell’AIDS e delle ferite inferte alla comunità omosessuale (nel primo bellissimo documentario in programma, How to Survive a Plague) alla repressione poliziesca, dall’aborto agli effetti delle guerre USA sulla vita delle persone, passando per ritratti di grandi icone della cultura statunitense come Norman Mailer e racconti sulle violenze contro le donne nei campus americani.

Ogni incontro sarà preceduto da una breve introduzione di Roberto Festa (autore della trasmissione di Radio Popolare che dà il nome alla rassegna) e di Dario Barone, fondatore e CEO di Camera Distribuzioni Internazionali.

 

Ingresso con tessera 5 € – Tessera annuale 5€

Prenotazioni: press@justwanted.it Info: 338.5660.374

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La vita dei reduci della guerra in Afghanistan

Hell and Back Again

 

Presentazione rassegna documentari – A come America

A come America

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    Redazione
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    L’ONU lancia l’allarme per Gaza: “Servono più aiuti”. Ma il valico di Rafah resta chiuso

    A Gaza resta in vigore il fragile cessate il fuoco concordato a Sharm el Cheik, ma l’intesa tra Hamas e Israele è costantemente minacciata da accuse reciproche di violazione degli accordi. Al centro delle tensioni con il governo di Tel Aviv ci sono soprattutto i 19 corpi degli ostaggi non ancora restituiti dai miliziani, e il disarmo dell’organizzazione palestinese. Hamas da parte sua accusa Israele di violare la tregua e denuncia che sui corpi dei palestinesi morti in carcere e riconsegnati da Tel Aviv ci sono evidenti segni di tortura. Resta grave la situazione umanitaria: le agenzie Onu affermano che nella Striscia entra una quantità ancora troppo esigua di aiuti umanitari, mentre l’organizzazione mondiale della sanità parla di una diffusione incontrollata delle malattie infettive. Intanto il valico di Rafah resta chiuso. Giovanna Fotìa, dell’Ong WeWorld, è la responsabile dei progetti per la Palestina.

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